Vittorio Emanuele, Unicoop fa ricorso. Il Comune si oppone

Ricorso al Tar della cooperativa Unicoop di Piacenza contro l’assegnazione della gestione dei 108 posti per anziani non autosufficienti a "Vittorio Emanuele". 

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Ricorso al Tar di Parma della cooperativa Unicoop di Piacenza contro l’assegnazione della gestione dei 108 posti per anziani non autosufficienti a “Vittorio Emanuele”. L’appalto era stato assegnato alle cooperative Coopselios e Aurora Domus, unite in cordata.

Ma Unicoop, che aveva concorso al bando, ha deciso di contestare l’esito della procedura di selezione per l’accreditamento provvisorio del servizio che fino all’anno scorso era stato gestito dalla coop “Dimensione Sociale”. A quest’ultima era stato revocato l’accreditamento dopo una lunga vicenda di difficoltà economico-finanziarie.  

Durante la seduta di Giunta dello scorso venerdì, l’esecutivo di palazzo Mercanti ha deciso di costituirsi in giudizio, opponendosi così all’azione legale di Unicoop. Un atto dovuto per l’amministrazione comunale. 

IL COMUNICATO UFFICIALE

In relazione alla selezione attivata dal Comune di Piacenza per l’accreditamento provvisorio della Cra Vittorio Emanuele, il Consiglio di Amministrazione di Unicoop ha deciso per il ricorso presso il TAR di Parma, avendo riscontrato, a prorio parere, nelle operazioni di valutazione delle proposte profili di illegittimità che hanno danneggiato la cooperativa.

Della decisione è stata informata anche l’Assemblea dei soci. È la prima volta in 28 anni che Unicoop ricorre, è stato sofferto deciderlo, ma siamo sereni.

Sui contenuti non vogliamo dire niente per correttezza, abbiamo preventivamente avvisato il Comune di Piacenza. Per noi non cambierà nulla. Continueremo ad essere una realtà al servizio del territorio, orgogliosamente piacentina, molto collaborativa come è nel nostro stile, con il Comune di Piacenza in particolare.

In questa città abbiamo fatto investimenti importanti e sentiamo fino in fondo la responsabilità nei confronti dei nostri utenti dei servizi e dei nostri 300 operatori. Fare chiarezza su questa vicenda è nell’interesse di tutti.

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