Conto alla rovescia per la rassegna di Veleia, il debutto con Rubini

Mancano pochi giorni all’inizio di uno degli eventi culturali e artistici più attesi della stagione estiva piacentina: il Festival di Teatro Antico di Veleia Romana.

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Manca meno di una settimana all’inizio del Festival di Teatro Antico di Veleia Romana.
 
Mancano pochi giorni all’inizio di uno degli eventi culturali e artistici più attesi della stagione estiva piacentina: il Festival di Teatro Antico di Veleia Romana.
 
La location esclusiva – una delle poche aree archeologiche dell’Emilia Romagna, immersa in un parco naturale – unita alla qualità e al valore degli spettacoli proposti, rendono unica l’esperienza dello spettatore.
 
Un’esperienza che oltre ad essere culturale è enogastronomica grazie a viticoltori e produttori della zona che anche quest’anno si sono riuniti per offrire i loro prodotti in degustazione al pubblico dopo gli spettacoli.
 
Quattro grandi protagonisti si alterneranno a Veleia: Sergio Rubini, Gioele Dix, Moni Ovadia e Vittorio Sgarbi.
 
L’apertura del festival è affidata ad un’icona del cinema italiano, lo straordinario attore, sceneggiatore e regista Sergio Rubini che domenica 3 agosto propone un recital inedito, preziosa anteprima in esclusiva per il Festival di Veleia: “Dalle origini del mondo al mondo delle origini. Da Ovidio al poeta giocattolaio”.
 
Spesso nella vita di ogni individuo la poesia passa per strade secondarie, così come ci racconta, nel corso del suo spettacolo, Sergio Rubini che ripercorre, attraverso componimenti poetici e interventi dialogici con il pubblico, come ha avuto origine il suo “amore” per la poesia e quella pratica che lui stesso definisce “segreta” della lettura a voce alta.
 
E così, invitandoci a mettere il naso nel suo percorso, Rubini passa in rassegna le varie tappe che hanno dato origine e alimentato questo legame: dalle poesie mandate a memoria a scuola per le feste comandate, alla passione famigliare per i grandi attori – come Gassman, Arnoldo Foà, Albertazzi – che negli anni Sessanta incidevano su nastro i grandi classici del teatro e della poesia, alle scoperte dei poeti del Novecento – Prévert, Pavese, Sanguineti, Eduardo, all’approfondimento da adulto del nichilismo leopardiano.
 
Per poi tornare al suo punto di partenza, le sue origini, i versi di un compaesano che in un negoziato di giocattoli scriveva poesie in vernacolo.
 
A rendere la serata un appuntamento imperdibile non solo per gli appassionati di cinema, di teatro e di poesia, ma anche per gli estimatori del jazz, è il trio che accompagna Sergio Rubini, formato da tre musicisti d’eccezione: Michele Fazio (pianoforte), Marco Loddo (contrabbasso) ed Emanuele Smimmo (batteria).
 
Mercoledì 6 agosto è la volta di Gioele Dix, il pluripremiato istrionico attore, regista e drammaturgo che indaga il tortuoso e affascinante rapporto padre-figlio grazie alla voce di due personaggi topici dell’epica e della tragedia: Telemaco ed Edipo.
 
Come è noto, al giovane principe di Itaca Omero assegna, all’inizio dell’Odissea, il duro compito di diventare adulto in assenza della guida di Ulisse. Quanto al focoso re di Tebe, si sa che Sofocle gli cucì addosso l’amaro destino del figlio che “deve” uccidere il proprio padre per prendere consapevolezza di sé.
 
Due vicende umane paradigmatiche, fitte di simboli, che Gioele Dix, racconta e approfondisce alla sua originalissima maniera, in nel recital “Da Telemaco ad Edipo” vivace e documentato, fra suggestioni letterarie e feroce ironia.
 
Domenica 10 agosto è la volta di Moni Ovadia, che propone il canto XXI dell’Odissea: Penelope ha deciso di porre fine all’attesa: sarà sposa di chi, tra i proci, saprà tendere l’arco di Odisseo. I pretendenti si preparano alla sfida; tra loro, sotto i dimessi stracci del
 
mendìco, si cela Odisseo. Quando l’arco sarà nelle sue mani, Odisseo non esiterà a scoccare il dardo che trafiggerà la gola del più arrogante dei pretendenti. Le porte della reggia si serrano e la mattanza ha inizio.
 
Moni Ovadia, geniale, umanissimo cantore del teatro contemporaneo, restituisce al rito civile della narrazione orale alcune delle più belle pagine omeriche, prendendo per mano lo spettatore alla riscoperta dei due grandi viaggi che segnano la civiltà occidentale, il viaggio di Odisseo e il viaggio di Abramo, per arrivare, sulle onde dell’Odissea, all’Itaca di quel meraviglioso poeta che è Kostantinos Kavafis.
 
Chiude il festival martedì 12 agosto un personaggio eclettico e trascinante: il critico d’arte Vittorio Sgarbi che ne Il mito della donna e la donna del mito. Dalle matrone veleiati alla Belle Époque
 
ci guida in una colta e appassionata indagine intorno al mistero del femminile, coinvolgendoci in un viaggio inedito nel mondo della rappresentazione artistica della femminilità, attraverso i volti con cui l’arte, la pittura, la letteratura e la scultura hanno raffigurato la donna, tra mistero e seduzione dall’età romana ad oggi.
 
Peccatrice o angelicata, bellezza da ammirare o perfezione a cui aspirare la donna è da sempre il tema più affrontato nelle arti. Matrone romane, madonne, amanti, femmes fatales… Non è soltanto carnalità o sensualità; la figura femminile è un’immagine evanescente: è il sogno, è la speranza, è il desiderio.
 
Tema portante di questa edizione 2014 del Festival è il “viaggio”: il viaggio interiore alla scoperta di se stessi, ripercorrendo le tappe della propria formazione (Sergio Rubini), il viaggio nel mito – letterario (Gioele Dix) o artistico (Vittorio Sgarbi) – e il mito del viaggio, nucleo fondativo della civiltà occidentale e simbolo del senso della vita (Moni Ovadia).
 
Si rinnova a Veleia la dimensione (mutuata dall’esperienza più profonda del TeatroAntico) del rito civile della comunità riunita per rivivere, attraverso la scena, i miti che appartengono a un passato collettivo.
 
L’arte, la poesia, il mito greco ed ebraico, ovvero le radici e l’essenza stessa della comune cultura e civiltà occidentale, costituiscono le tappe dei meravigliosi, immaginifici percorsi proposti agli spettatori da guide d’eccezione, sotto il segno dell’ironia e della bellezza, della memoria e dell’avventura.
 
Un cartellone che propone appuntamenti diversi, per la maggior parte creati appositamente e in esclusiva per il festival, accomunati dalla qualità artistica e dall’eccezionalità. (Paola Pedrazzini – Direttrice Artistica Festival di Teatro Antico di Veleia) Tutti gli spettacoli sono gratuiti. L’ingresso è alle 21.30. Info: www.veleiateatro.com

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