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Dalla Spagna Erasmus in Cattolica con tirocinio

Sono Àngela, Lola e Mariela, le tre studentesse della Universidad de Valladolid che anno scelto la nostra città e l’Università Cattolica per un periodo di studio e tirocinio.

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“Nove mesi fa siamo arrivate a Piacenza con l’emozione di vivere una nuova esperienza, ma senza sapere bene cosa avremmo trovato. I primi giorni sono stati un po’ difficili, non conoscevamo la città e abbiamo dovuto adattarci alla nostra nuova vita e a una lingua che non conoscevamo molto bene. Una volta ottenute tre biciclette, ci siamo messe alla ricerca di un appartamento. Girando per la città abbiamo iniziato a conoscerla.” Sono Àngela, Lola e Mariela, le tre studentesse della Universidad de Valladolid che anno scelto la nostra città e l’Università Cattolica per un periodo di studio e tirocinio.
 
La vocazione internazionale dell’Università Cattolica si manifesta attraverso numerosi progetti di scambio di studenti e ricercatori con università di tutto il mondo: “La Cattolica di Piacenza ha contatti con oltre 500 università partner straniere” – conferma il direttore della sede dott. Mauro Balordi – “Gli studenti stranieri in ingresso sono circa il 9,5% del totale. Tra Double Degree e altri programmi internazionali sono 327 gli studenti in mobilità (137 studenti italiani in uscita e 190 stranieri in entrata). Una ricchezza straordinaria per tutti: per chi parte , per chi viene dall’estero a studiare da noi e per gli studenti che, rimasti a Piacenza, possono godere dei vantaggi di una “contaminazione” virtuosa, che sarà preziosa anche in vista del loro inserimento professionale”. 
 
Un’esperienza sfidante e motivante quella vissuta dalle tre studentesse spagnole nella nostra città “Pochi giorni dopo essere arrivate, è stato molto importante per noi incontrare gli altri studenti internazionali al Welcome Day, ragazzi che come noi erano venuti a studiare in un paese straniero. Adattarsi non è stato facile, ma giorno dopo giorno abbiamo fatto nostro il nuovo sistema universitario e la lingua italiana.”
 
La vera sfida è stata però l’esperienza di stage presso un asilo nido della città, dove per la prima volta non si sono mosse insieme. “In quel momento, ci siamo trovate veramente faccia a faccia con la difficoltà di comprendere e parlare una lingua straniera.” Proseguono le studentesse “L’inizio dello stage è stato complicato, perché a volte la lingua costituiva una barriera alla comunicazione con gli insegnanti e con i bambini, ma ogni giorno, appena arrivate a casa, ci confidavamo tutto ciò che avevamo fatto e ci rendevamo conto della grande esperienza che stavamo vivendo. Negli asili sono stati tutti molto solidali e questo sicuramente ci ha aiutato a trarre il meglio dalla nostra avventura. 
 
Ora che abbiamo terminato il tirocinio ci siamo rese conto della bellissima esperienza che abbiamo vissuto. Questo è stato il nostro primo stage: ci ha aiutate a comprendere come si lavora veramente in un asilo e ci ha motivato a continuare con la nostra formazione per diventare maestre dei più piccoli. E Piacenza? “Una città dove abbiamo incontrato persone meravigliose e di cui serberemo un ricordo indelebile”.

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