“Legalità mi piace”: i commercianti dal prefetto  foto

Unione Commercianti di Piacenza aderisce a questa importante giornata organizzando un incontro con il Prefetto di Piacenza, previsto nel tardo pomeriggio negli Uffici della Prefettura.

“Legalità mi piace”: giornata di mobilitazione anche a Piacenza per Confcommercio. 

Unione Commercianti ha aderito a questa importante giornata organizzando un incontro con il Prefetto di Piacenza (nella foto).

Più controlli anche fiscali nella zona di via Roma. E’ la richiesta arrivata dai commercianti piacentini che oggi hanno manifestato a Piacenza, sfilando lungo le vie del centro in fiaccolata. Una mobilitazione indetta su scala nazionale dalla Confcommercio, per sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sulle problematiche del piccolo commercio. Una delegazione ha incontrato il prefetto di Piacenza, chiedendo maggiori controlli nella zona di via Roma.

Un’esigenza diffusa di sicurezza, ma non solo: all’attenzione del prefetto sono state portate anche alcune violazioni della normativa che regolamenta il commercio, come alcuni negozi dove vengono vendute bottiglie di birra fredde a soli 90 centesimi. Chiude l’incontro il presidente di Unione Commercianti Alfredo Parietti. ’occorre lavorare insieme per contrastare questa situazione – dice – per far recuperare la fiducia degli operatori e dei residenti’. Da parte sua il prefetto Colombi ricorda gli impegni assunti durante il tavolo di coordinamento della sicurezza, con controlli mirati sulla zona, oltre alle ordinanze emesse dal Comune di Piacenza sulla somministrazione di alcolici.

A Roma si è tenuta la manifestazione nazionale con gli interventi del presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, e del ministro dell’Interno, Angelino Alfano sulla legalità, proseguita poi a livello territoriale. Presentata un’indagine realizzata in collaborazione con Gfk-Eurisko su come sono cambiati i fenomeni criminali con la crisi.

In occasione della giornata di mobilitazione nazionale “Legalita’ mi piace”, Confcommercio ha presentato una ricerca, effettuata in collaborazione con Gfk-Eurisko, sui fenomeni criminali e sull’impatto che hanno nella vita economica delle imprese. Nel 2014 le imprese commerciali, gli alberghi ed i pubblici esercizi hanno perso 26,5 miliardi di euro per illegalita’ varie: abusivismo, contraffazione, taccheggio, criminalita’. Fenomeni che comporatno anche una perdita di reddito per le imprese pari all’8,2%, con oltre 260 mila posti di lavoro regolari a rischio.

Per ciò che riguarda la percezione del livello di sicurezza dall’inizio della crisi, per le attivita’ commerciali e’ peggiorata per il 47% degli imprenditori. Il dato e’ piu’ accentuato nelle grandi citta’ del sud (58%) e in alcuni settori specifici come tabaccai, venditori su aree pubbliche e benzinai. Per il 68% delle imprese, sono in crescita i furti e i crimini come abusivismo, contraffazione e rapine (in aumento per circa il 50/55% degli imprenditori).

Piu’ contenuta ma pur sempre significativa (tra il 20 e il 30%) anche la crescita dei comportamenti criminali collegabili alla criminalita’ organizzata come usura (30%), tangenti negli appalti (28%) ed estorsioni (22%). Per quel che riguarda il fenomeno dell’estorsione in particolare, undici imprenditori su 100 dichiarano di conoscere altre imprese che sono state oggetto di minacce e intimidazioni. Sia l’esperienza diretta, sia quella indiretta di criminalita’, si accentua nel Sud e in particolare nei grandi centri. Nel 59% dei casi le minacce subite dagli imprenditori si limitano a pressioni psicologiche, la percentuale e’ piu’ accentuata quando le minacce e’ portata dalla criminalita’ organizzata.

Rilevante e’ la quota di imprenditori minacciati che hanno subito danneggiamenti alle cose o addirittura violenza alle persone, il 35% e il 7% dei casi. Tre imprenditori su 100 cedono alla richiesta estorsiva, tale comportamento e’ in significativo aumento rispetto al 2007 e si accentua nel Meridione, soprattutto nei grandi centri. La richiesta estorsiva viene prevalentemente soddisfatta con esborso di denato, nel 44% dei casi, e con consegna merce, nel 34% dei casi.