Rdb: fine della storia, il Tribunale decide per il fallimento foto

E’ giunta all’epilogo la travagliata vicenda dell’azienda Rdb di Pontenure (Piacenza). I giudici del Tribunale hanno deciso per il fallimento della storica azienda piacentina di materiali per l’edilizia

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E’ giunta all’epilogo la travagliata vicenda di Rdb spa di Pontenure (Piacenza). I giudici del Tribunale hanno deciso per il fallimento della storica azienda piacentina di materiali per l’edilizia. Il Tribunale ha incaricato quali curatori fallimentari Michele Guidotti con l’avvocato Andrea Loranzi.

Rdb spa, che si trovava commissariata, attualmente ha circa 450-500 dipendenti su tutto il territorio nazionale e circa 120-130 nei due siti piacentini, quello di Monticelli e quello di Pontenure. 

A questo esito si è giunti dopo la gestione commissariale, nel corso della quale i commissari ha cercato nuovi acquirenti per gli stabilimenti e le attività del gruppo con sede a Pontenure.

L’ultima offerta era stata presentata solo pochi giorni fa, in extremis, dal Gruppo Ics Grandi Lavori di Roma, precedentemente era stata la Geve srl di Vicenza a farsi avanti, senza tuttavia dare seguito operativo al piano industriale che prevedeva il reintegro solo di una parte dei lavoratori. 

Dopo una serie di rinvii e di vertici con le parti sociali al Ministero dello Sviluppo Economico, è arrivata la doccia fredda della decisione del Tribunale, che mette la parola fine ad un pezzo della storia industriale della nostra provincia.

Nei mesi passati i sindacati avevano più volte sottolineato come l’azienda si fosse risollevata dopo la pesante crisi seguita all’ultima gestione imprenditoriale, acquisendo un significativo portafoglio di commesse.

Marco Carini, della Fillea Cgil di Piacenza, spiega che fra i lavoratori il clima è di “grande amarezza”. “Credo che dopo una conclusione così – afferma – l’amarezza debba estendersi a tutto il territorio piacentino perchè è una sconfitta per tutti. Ma voglio anche dire che noi non ci arrendiamo e chiediamo fin da subito un incontro urgente con i curatori fallimentari”. 

“Per procedere nella situazione attuale – prosegue Carini – all’attivazione degli ammortizzatori sociali per i lavoratori e per ottenere l’impegno alla ricerca di nuovi potenziali acquirenti per gli stabilimenti.

Credo che si debba e si possa ancora salvare la parte produttiva dell’azienda, per questo è necessario fare un appello a tutto il nostro territorio, istituzioni e imprenditori, perchè un patrimonio industriale così grande non vada disperso definitivamente. Serve uno scatto, quello che finora non c’è stato”. 

Fallimento Rdb, Paola De Micheli (Pd): “Le ragioni vengono da lontano, massimo impegno per la tutela dei lavoratori e salvare la produzione”

“In questi anni ci siamo battuti con tutte le energie per salvare un pezzo così importante della nostra industria come l’azienda Rdb. Il fallimento decretato dal Tribunale è l’epilogo che in tanti abbiamo cercato di evitare fino all’ultimo, ma le sue cause vengono da lontano. Ora le priorità sono la tutela dei lavoratori rimasti senza occupazione, attraverso tutti gli strumenti a nostra disposizione, e il salvataggio della produzione”.

E’ il commento del Sottosegretario all’Economia Paola De Micheli, alla notizia della decisione del Tribunale di Piacenza di decretare il fallimento dell’azienda edile piacentina. “La profonda amarezza per la conclusione della tormentata vicenda dell’Rdb non può farci dimenticare che le ragioni delle sue difficoltà non risiedono soltanto nella pesante crisi che negli ultimi anni ha investito tutto il settore dell’edilizia. I problemi dell’Rdb sono evidentemente precedenti al commissariamento e derivano da una gestione non all’altezza delle sfide imprenditoriali e della stessa tradizione industriale dell’azienda.
Voglio invece sottolineare il senso di responsabilità dimostrato in questi anni delle rappresentanze sindacali nella gestione della crisi e la grande dignità dei lavoratori, che con impegno e dedizione all’azienda sono riusciti a risollevarne in parte le sorti. Il mio pensiero va innanzitutto a loro e il nostro impegno sarà profuso nella ricerca e nella costruzione, di concerto i sindacati, delle condizioni di sostegno e di tutela per chi è rimasto senza lavoro”.

“Sono convinta che ci sia un patrimonio umano ed industriale – conclude – che possa essere ancora salvato. Per questo istituzioni, imprenditori, parti sociali, tutti insieme siamo chiamati a continuare nel tentativo di fare tutto quanto possibile, per non perdere la parte produttiva dell’azienda”.

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