Verso Expo 2015, ecco il brand “Piacenza Oltremura” foto

Si tratta di "Piacenza Oltremura", riproduzione del caratteristico merlo ghibellino che caratterizza il nostro palazzo Gotico, un elemento architettonico proposto nei colori del mattone e dell'ocra, le tinte della fertile terra piacentina.

E’ una Piacenza che supera le proprie ritrosie e ruvidezze quella rappresentata dal logo che rappresenterà Piacenza a Expo 2015 e non solo. Un logo che non è solo segno grafico, ma la sintesi di una identità rappresentata da 8 caratteri diversi. Si tratta di “Piacenza Oltremura”, riproduzione del caratteristico merlo ghibellino che caratterizza il nostro palazzo Gotico, un elemento architettonico proposto nei colori del mattone e dell’ocra, le tinte della fertile terra piacentina. 

Il vincitore è stato scelto attraverso il concorso di idee lanciato dall’Ats che coordina la missione piacentina all’esposizione universale, replicando la scelta compiuta anche per la realizzazione del nostro stand all’interno di Expo. 

Nella sede della Banca di Piacenza sono stati quindi proclamati i vincitori tra i giovani creativi che, nei giorni scolrsi si sono sfidati per cercare di individuare un marchio che delineasse la sfuggente natura piacentina. Si tratta del gruppo di lavoro composto da Chiara Gambi, Michele Vincini, Emanuela Alseno, Matteo Bonfanti.

Nei giorni scorsi sono stati 4 i gruppi di lavoro costituiti da graphic designer, architetti, industrial e product designer, giovani dell’Accademia di Brera, ma anche comunicatori di età inferiore ai 35 anni che hanno lavorato sull’identità piacentina, coordinati da due designer piacentini di consolidata esperienza professionale: Franz Bergonzi, architetto e designer di Mumble Design e Silvia Ferri art & communication designer di MADE snc.

I gruppi di lavoro hanno sviluppato le loro idee, finalizzandole alla visualizzazione delle 8 categorie identitarie e cioè i materiali, gli oggetti, i gesti, le parole, le immagini, le formule, le musiche e i profumi, oltre che di un unico segno iconografico che ne fornisca una visione complessiva.

Le proposte sono state esaminate da Davide Corno, professore IED Milano, coordinatore del progetto Branding Piacenza; Dario Accanti, Coordinatore didattico IED Milano, Camilla Masciadri dell’associazione italiana design della comunicazione visiva, Silvio Ferrari presidente Ats Piacenza, Robert Gionelli della Banca di Piacenza. 

“Questo era un percorso che si doveva fare, indipendentemente da Expo 2015 – dice Silvio Ferrari -, perché andrà oltre l’esposizione universale. Avremmo potuto rivolgerci a dai professionisti per realizzare il marchio, e qualche contatto iniziale c’è stato, poi abbiamo capito che dovevamo cambiare percorso e abbiamo deciso di coinvolgere i giovani creativi. Ringrazio chi ha partecipato e i tutor che hanno aiutato i ragazzi”.

“Sono molto contento di ospitare oggi qui, a palazzo Galli, che io considero il tempio della cooperazione piacentina, questo evento – interviene il presidente della Banca di Piacenza, Luciano Gobbi -. Ci fa piacere di avere ispirato in parte il marchio, visto che il “merlo” ghibellino è anche il logo della nostra banca”. 

“Ai partecipanti abbiamo spiegato che quello che veniva loro chiesto era di non trovare un semplice segno grafico, ma di fare parte di un processo di riconoscimento identitario – aggiunge Davide Corno – e quindi di cogliere, comprendere e distillar ela comunità cittadina e extra cittadina”.

La parola è poi passata ai vincitori (coordinati nel loro lavoro da Silvia Ferri), i quali hanno illustrato il percorso che li ha portati alla realizzazione del marchio. “Si tratta di un merlo ghibellino, un elemento architettonico caratteristico del Gotico, con un arco a sesto acuto tipico del nostro gotico  – hanno spiegato – È composto da 8 caselle differenti che rappresentano caratteristiche di Piacenza, tutte a loro volta caratterizzate da altrettanti loghi: le vallate piacentine (luoghi), il brindisi (gesti), campagna (immagini),ciottoli (materiali), piffero medioevale (musiche), pesce gatto (parole), salumi (profumi), “polla” delle carte (oggetti)”.