Tazzina di caffè a 1,20 euro, anche i baristi piacentini si adeguano

Tazzina di caffè a un euro e 20 centesimi. Da lunedì sono tanti i piacentini che hanno gustato un caffè un poco più "salato" in diversi esercizi cittadini e della provincia. L'aumento del prezzo di listino in realtà è scattato dal primo maggio

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Tazzina di caffè a un euro e 20 centesimi. Da lunedì sono tanti i piacentini che hanno gustato un caffè un poco più “salato” in diversi esercizi cittadini e della provincia. Per tanti l’aumento del prezzo di listino in realtà è scattato dal primo maggio, come suggerito alcune settimane fa dalla Confesercenti di Piacenza ai propri associati. 

A confermare il ritocco del prezzo della tazzina in diversi bar è Fabrizio Samuelli di Confesercenti, che precisa come l’adesione al nuovo listino sia assolutamente libera, a discrezione del singolo esercente. “Qualcuno lo ha già fatto, anche se ci rendiamo conto che non è una scelta facile. Ma da parte nostra abbiamo dato indicazione ai nostri associati, che sono circa 350 sul territorio provinciale, di adeguare il prezzo della tazzina di caffè a un euro e 20 centesimo dal primo maggio, in concomitanza con l’apertura di Expo 2015, perchè le spese da sostenere sono costantemente aumentate negli ultimi anni, mentre il costo del caffè è congelato da quasi 13 anni”.

“Una situazione – fa notare Samuelli – intollerabile per tanti esercenti che fanno fatica a stare sul mercato. Per i nostri associati abbiamo predisposto il nuovo listino e abbiamo avuto diverse adesioni. Nei prossimi giorni faremo una ulteriore comunicazione di questa opportunità e contiamo che le adesioni aumentino”. 

Confesercenti aveva ricordato già nei mesi passati che che un po’ in tutta la Regione, a cominciare dal capoluogo Bologna, la tazzina di caffè viene ormai pagata da 1 euro e 10 fino a 1 euro e 20. E così a Parma, Reggio Emilia, Modena.

Da parte dell’altra associazione di categoria, la Fipe di Unione Commercianti, diversi associati si sono già adeguati o lo stanno facendo, spiega il referente provinciale Cristian Lertora. “Gli aumenti nei pubblici esercizi in città sono scattati tra la fine di marzo e l’inizio di aprile. Ora si stanno adeguando anche i bar di provincia, e credo che entro la fine dell’anno – dice – tutti avranno aderito. Sono assolutamente favorevole all’incremento del prezzo del caffé, tanto è vero che sono stato io a proporlo ai nostri associati. I costi di gestione negli ultimi 5 anni sono aumentati esponenzialmente, l’IVA è aumentata così come altre tasse. Questo fa sì che per la nostra categoria non sia più possibile resistere senza fare aumenti di prezzi”. 

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