Più lotta alla violenza sulle donne: dalla Regione 97mila euro

L'utilizzo dei fondi è stato definito da un procollo d'intesa tra Comuni di Piacenza, Fiorenzuola, Castelsangiovanni, Fondazione di Piacenza e Vigevano e Asp Città di Piacenza, presentato in Giunta dall'assessore Stefano Cugini.

Lotta alla violenza contro le donne, dalla Regione sono arrivati 97mila mila euro grazie alla legge presentata dalla consigliera Pd Roberta Mori. L’utilizzo dei fondi è stato definito da un procollo d’intesa tra Comuni di Piacenza, Fiorenzuola, Castelsangiovanni, Fondazione di Piacenza e Vigevano e Asp Città di Piacenza, presentato in Giunta dall’assessore Stefano Cugini.

I servizi a contrasto della violenza di genere saranno potenziati ed estesi anche ai Comuni di Fiorenzuola e Castelsangiovanni, oltre ad essere instituito un servizio di reperibilità ed essere passati dai 5 ai 17 posti, previsti dalla Regione, di accoglienza per donne vittime di abusi. 

L’utilizzo dei fondi, già al centro di un acceso dibattito in consiglio durante l’approvazione del bilancio di previsione, è stato presentato in occasione dell’ultima seduta della commissione delle elette, presieduta da Maria Lucia Girometta e convocata dalla consigliera Sandra Ponzini proprio per discutere questo argomento. 

“Dei 97mila euro assegnati – spiega l’assessore Stefano Cugini – 35mila euro serviranno per potenziare l’attività del centro anti violenza gestito da Telefono Rosa, e gli altri 62mila serviranno per potenziare i servizi della casa rifugio in convenzione tra Asp e Telefono Rosa. Grazie alla disponibilità della Fondazione, sarà messo a disposizione l’ex convento Santa Chiara (sul quale era presente un vincolo di utilizzo, spostato su un altro immobile di proprietà dell’ente di via S. Eufemia, ndr) per ricavare 12 appartamenti, con i costi delle utenze sempre a carico della Fondazione. Da parte del Comune e della Conferenza Socio Sanitaria c’è stata la volontà di venire incontro alle indicazioni della Regione, che noi abbiamo rispettato, e grazie al protocollo questi servizi verranno messi a disposizione anche dei Distretti di Ponente e di Levante. Sono molto soddisfatto del risultato raggiunto”. 

Interviene anche Donatella Scardi, presidente di Telefono Rosa. “La consigliera Mori è arrivata alla stesura della legge dopo aver contattato tutti i centri anti violenza della Regione, gli unici depositari delle statistiche sul tema. La legge è molto chiara e parla non della creazione di nuovi centri, ma del potenziare i servizi e le realtà già esistenti operanti in un settore molto delicato. A Piacenza – continua – dove dal 2008 è presente, grazie all’impegno dell’allora assessore Giovanna Palladini, una sede segreta per ospitare le donne di violenza, era previsto il raggiumento di 17 posti di accoglienza, dai 5 attualmente presenti”. 

Come verranno utilizzati i fondi? Le risorse, che vanno a sostituire quelle già stanziate, andranno per 35 mila euro al Telefono Rosa, che si impegna a fornire 38 ore di attività di accoglienza e supporto presso il centro anti violenza. Grazie a questi contributi sono state assunte 2 operatrici, presenti sia nella sede piacentina che, rispettivamente un giorno a settimana, nei Comuni di Fiorenzuola e Castelsangiovanni. 

Gli altri 62mila euro serviranno per la casa rifugio gestita da Asp in convenzione sempre con Telefono Rosa. In tutto 12 appartamenti ricavatio nell’ex Convento Santa Chiara, dove fornire una primissima accoglienza alle donne che chiedono aiuto prima di essere indirizzate nella sede segreta, già presente dal 2008 con 5 posti a disposizione, dove potranno restare solo per sei mesi. Trascorso questo lasso di tempo, potranno tornare nella casa rifugio e iniziare a costruirsi una nuova vita. Sarà inoltre attivato un servizio di reperibilità, in rete con i servizi sanitari e le forze dell’ordine. 

Sandra Ponzini del Pd ha fatto presente che, se la commissione delle elette fosse stata convocata prima, si sarebbero evitate le polemiche in consiglio. Miriam Bisagni valuta positivamente il coinvolgimento di Asp, di cui il consiglio ha recentemente deliberato il ritorno alla gestione diretta da parte del Comune. Bene anche per Laura Rapacioli, che osserva “In questo modo si crea un unico centro per tutta la Provincia. Positiva anche l’oportunità di non pagare l’affitto”. 

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