Siti “contaminati”, a Piacenza sono 21 secondo il rapporto Arpa

L’Arpa Emilia Romagna ha pubblicato il “catasto” dei siti contaminati nel territorio regionale: in provincia di Piacenza sono 21 in tutto, relativamente pochi in valore assoluto, tanti rispetto alla popolazione residente: sette ogni 100mila abitanti

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L’Arpa Emilia Romagna ha pubblicato il “catasto” dei siti contaminati nel territorio regionale: in provincia di Piacenza sono 21 in tutto, relativamente pochi in valore assoluto, tanti rispetto alla popolazione residente: sette ogni 100mila abitanti.

In regione, fino ad aprile 2015, i siti inseriti nel catasto con in corso una procedura di bonifica sono in tutto 379 divisi tra le nove province. In termini di presenze assolute la provincia di Piacenza è nella parte bassa della classifica, mentre in vetta spicca Bologna con 88, seguita da Ravenna (66), Modena (46), Reggio Emilia (43) e Parma (42), Ferrara (36) Forlì-Cesena (29), Piacenza (21) e Rimini (8).

Il Report contiene un’analisi dei dati relativi ai siti inseriti nell’archivio di Arpa ER denominato catasto siti contaminati. Si tratta principalmente dei dati che Arpa riceve dal soggetto che effettua l’intervento di bonifica, per valutare e validare le diverse fasi del procedimento di bonifica e dei dati acquisiti direttamente, tramite i campionamenti delle diverse matrici suolo/sottosuolo, acque superficiale/sotterranee e aria, nell’ambito delle ispezioni per la verifica e la certificazione delle attività di bonifica/messa in sicurezza.

La relazione è articolata in una parte generale che fornisce, attraverso l’utilizzo di indicatori sintetici, un inquadramento quali-quantitativo dei siti contaminati e delle matrici ambientali coinvolte e in una parte che, a scala provinciale, descrive con maggiore dettaglio i principali siti presenti nel territorio e lo stato di attuazione delle procedure di bonifica.

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IL REPORT – La distribuzione sul territorio piacentino delle rocce ofiolitiche, in particolare nelle zone della val Trebbia, val Nure e dell’alta val d’Arda ha caratterizzato il contenuto di Cromo e Nichel nei suoli della provincia le cui concentrazioni, in più zone, raggiungono valori di 225 mg/Kg per il Cromo e di 180 mg/Kg per il Nichel superando i limiti tabella 1 colonna A del D.Lgs. 152/2006.

Sempre grazie alla Catasto Siti Contaminati (2015) Arpa Emilia-Romagna 18 presenza di tali rocce anche le sorgenti di queste zone hanno un contenuto di Cr VI con valori medi che variano da 10 a 25 ug/l. In pianura le concentrazioni di Cr VI raggiungono il loro valore massimo nelle conoidi del Trebbia con concentrazioni pari a 12-13ug/l in alcuni pozzi della città.

Anche il Ferro ed il Manganese costituiscono una caratteristica intrinseca dell’acquifero di pianura. In particolare nella piana alluvionale padana nelle zone di Cortemaggiore, Besenzone, Villanova d’Arda e Monticelli d’Ongina si riscontrano concentrazioni di Ferro di 800 µg/l e di Manganese pari a 250 µg/l superiori ai limiti della Tabella 2 del D. Lgs. 152/2006.

Tutti questi valori rappresentano valori di fondo naturale dei suoli e delle acque sotterranee del territorio piacentino. I siti contaminati presenti nella provincia di Piacenza sono principalmente legati alle attività industriali che in passato erano presenti sul territorio.

Le principali attività produttive caratterizzanti lo sviluppo del territorio piacentino del secolo scorso risultano principalmente ascrivibili ai comparti: metalmeccanico, estrattivo, edile, tessile ed agroalimentare. Associate allo sviluppo economico si assiste anche alla conversione dell’uso del suolo agricolo ad agricoltura e zootecnia intensive nelle aree di pianura che ha fatto rilevare una tendenza all’aumento nel tempo di nitrati nelle acque sotterranee.

Per quanto riguarda il territorio della val d’Arda negli anni 50 la Società AGIP e successivamente ENI nei comuni di Fiorenzuola d’Arda, Cortemaggiore, Besenzone e Villanova sull’Arda ha operato sia nella ricerca sia nella trasformazione (raffineria) e stoccaggio degli idrocarburi. La presenza di condotte nel sottosuolo, che servivano a trasportare la gasolina hanno prodotto inquinamento su molti dei terreni attraversati. Oggi in questi Comuni sono presenti diversi siti contaminati da idrocarburi C<12, C=12 e metalli che da anni sono oggetto di interventi di bonifica da parte della Società ENI.

Anche per il Deposito ENI di Fiorenzuola d’Arda, da diversi anni è in atto un intervento di messa in sicurezza, di un’area piuttosto vasta, per la presenza in falda di idrocarburi prevalentemente leggeri. Altre aree territoriali in cui sono state effettuate perforazioni negli anni 1940/1950 da parte di ditte private prima e successivamente da AGIP si trovano nei comuni di Podenzano e Rivergaro.

Anche in questi siti sono stati eseguiti, da parte della società ENI, interventi di bonifica e messa in sicurezza di alcuni pozzi per la presenza nel terreno di idrocarburi con C<12 e C>12 e Piombo. Dal 02 marzo 2014 in comune di Piacenza località Ponte Palatini – Campo Madonna è in corso un intervento di caratterizzazione e trattamento delle acque, in area SIC , sulla sponda destra del Fiume Trebbia a seguito di uno sversamento doloso da una fuoriuscita (origine dolosa) di gasolio da autotrazione di una condotta ENI che collega il deposito di Fiorenzuola d’Arda e la raffineria di Sannazzaro de Burgundi (PV).

Nella città di Piacenza sono presenti siti contaminati legati alle attività produttive che hanno caratterizzato questo territorio quali meccanica, elettromeccanica, manifattura, distillazione del carbone. In particolare nel centro storico della città sono da evidenziare:

il sito ex ACNA (un’area di 42.000 m2) dove fino agli anni ’70 si svolgeva attività di sintesi organica e produzioni di coloranti. Oggi è in corso l’attività di caratterizzazione propedeutica alla bonifica del sito;

il sito ex Camuzzi la prima officina del gas a Piacenza (1857) la cui attività era legata a processi di estrazione del gas . Allo stato attuale è stata eseguita la sola caratterizzazione nel mese di luglio 2012, che ha evidenziato per la matrice terreno, concentrazioni di inquinanti superiori alle CSC per i siti a destinazione d’uso verde/residenziale, relativamente ai seguenti parametri: metalli pesanti, idrocarburi leggeri e pesanti, BTEX e IPA. e per la matrice acque sotterranee, valori superiori alle CSC per i seguenti composti: metalli pesanti, idrocarburi leggeri e pesanti, BTEX, e IPA di solventi organici nella falda e nel suolo ma ad oggi la bonifica è ferma per fallimento della Società;

manifatturiera tabacchi, la caratterizzazione ha evidenziato contaminazione da DDT e attualmente è ferma a questa fase.

Nel territorio della val Tidone in Comune di Nibbiano località Noce del Gallo è presente un sito la cui caratterizzazione, eseguita nel 2002, ha evidenziato la presenza di rifiuti nel suolo e ad oggi la bonifica non è stata effettuata. Infine per quanto riguarda i punti vendita carburante che sono stati oggetto di interventi di bonifica o messa in sicurezza per la presenza di idrocarburi, BTEX, Pb, MTBE sono distribuiti su tutto il territorio provinciali. 

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