Sant’Anna di Stazzema, a 71 anni dalla strage anche Piacenza ricorda le vittime foto

L’assessora Piroli, sottolinea l’importanza della partecipazione in questa ricorrenza: “Il nostro gonfalone, in virtù della Medaglia d’oro al Valor militare di Piacenza, è tra i primi a sfilare in corteo, a rappresentare il senso di condivisione da parte delle istituzioni e della comunità”

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“Non c’erano nostri concittadini, tra le 560 persone (molte erano donne e bambini) uccise dalla brutalità nazifascista a Sant’Anna di Stazzema, ma il Comune di Piacenza non manca mai alla commemorazione delle vittime. Perché il ricordo ha un valore universale”.

Così l’assessora alle Politiche Giovanili Giulia Piroli, presente oggi, nel 71° anniversario della strage, alla cerimonia nel borgo toscano, sottolinea l’importanza della partecipazione in questa ricorrenza: “Il nostro gonfalone, in virtù della Medaglia d’oro al Valor militare di Piacenza, è tra i primi a sfilare in corteo, a rappresentare il senso di condivisione da parte delle istituzioni e della comunità”.

“Come assessora alla Formazione – prosegue Giulia Piroli – ho ascoltato con particolare attenzione l’appello di Enrico Pieri, sopravvissuto all’eccidio e oggi presidente dell’associazione Martiri di Sant’Anna, a trasmettere alle giovani generazioni la memoria di quanto è accaduto. Faccio mio l’impegno a invitare le scuole piacentine a portare gli studenti in questo luogo così tragicamente segnato dalla storia, nonché a inserire nella propria offerta formativa l’educazione alla pace. Sul valore preventivo della memoria ha insistito molto oggi, nell’orazione ufficiale a lui affidata, l’ambasciatore della Repubblica d’Armenia Sargis Ghazaryan, sottolineando positivamente anche l’intervento di un sindaco tedesco, il primo cittadino di Moers Christoph Fleischhauer, come simbolo di riconciliazione e consapevolezza. E facendo, in tal senso, un paragone amaro con il centenario del genocidio armeno celebratosi nei mesi scorsi, dove l’assenza delle istituzioni turche è stata l’ovvia conseguenza del negazionismo”.

“Particolarmente toccante, a chiusura della commemorazione – conclude l’assessora Piroli – l’inaugurazione della mostra dei disegni di bambini che da 56 Paesi diversi, alcuni dei quali attualmente coinvolti in conflitti militari e civili, hanno inviato la loro immagine della pace”.

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