“Bullismo a scuola, istruzioni per l’uso” LA LETTERA di una mamma

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di una mamma di un ragazzino vittima del bullismo a scuola. Mesi fa ci siamo occupati in cronaca della vicenda avvenuta a Piacenza, oggi ci pare assai utile rendere pubblche le riflessioni

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Riceviamo e pubblichiamo la lettera di una mamma di un ragazzino vittima del bullismo a scuola. Mesi fa ci siamo occupati in cronaca della vicenda avvenuta a Piacenza, oggi ci pare assai utile rendere pubblche le riflessioni di una madre che offre alcuni consigli preziosi per contrastare un fenomeno odioso.  

BULLISMO, ISTRUZIONI PER L’ USO

Sono la mamma di un ragazzino che a 11 anni, in prima media, ha subito atti di bullismo a scopo estorsivo. Non voglio raccontare come si sono svolti i fatti poichè a suo tempo, i notiziari locali hanno dato risalto a questa spiacevole vicenda. Vorrei, per la mia esperienza diretta, poter essere d’aiuto ad altri genitori attraverso qualche piccolo e umile consiglio da mamma e non da esperta nel campo.

Prima che iniziasse la scuola media ho parlato apertamente con mio figlio di questo problema come parlo apertamente di tutto poichè con lui ho un ottimo rapporto di fiducia, confidenza e complicità. Mi sono raccomandata affinchè, se mai avesse avuto bisogno d’aiuto, se si fosse trovato in una situazione spiacevole, ne parlasse coi genitori che sicuramente lo avrebbero capito ed aiutato. Avevo fiducia che tutto questo sarebbe successo ma non è stato così. Ecco i motivi:

1. Il terrore in cui questi delinquenti in erba lo costringevano a vivere attraverso le minacce

2. La vergogna, perchè paradossalmente mio figlio si vergongava per ciò che gli stava succedendo e sperava solo che tutto finisse al più presto

Come me ne sono accorta? Non è stata una cosa semplice poichè i segnali evidenti di cui si parla non esistevano. Mai un giorno di assenza ingiustificata, non ha mai finto di star male per non andare a scuola, mai un comportamento anomalo evidente. Qualche tic nervoso per tutto il tormento che aveva dentro di sè e che purtroppo inizialmente attribuivo allo studio anche se il profitto era buono e mio figlio non aveva problemi di brutti voti. Quando abbiamo notato un ammanco di soldi in casa, abbiamo capito che qualcosa di spiacevole stava succedendo ma anche di fronte all’evidenza, non siamo mai riusciti a farci raccontare nulla. A questo punto ho iniziato a frugare nel suo zaino di scuola, nel diario, nell’astuccio e ho trovato il tassello mancante: biglietti con chiare richieste di soldi, videogiochi, merende e figurine.

Concludo consigliando ai genitori di avere mille occhi, di controllare e se necessario, di frugare ciclicamente nelle cartelle, negli zaini, insomma di non allentare mai la guardia perchè non è vero che i campanelli di allarme sono così evidenti, perchè non è sempre così scontato che i nostri ragazzi anche se noi con loro abbiamo il migliore dei rapporti, ci verranno a raccontare ciò che sta accadendo. Non ho trovato tanta collaborazione da parte della scuola a parte qualche sommaria indicazione su come, dove e da chi sporgere denuncia mentre ho trovato persone preparate e nello stesso tempo sensibili all’interno della questura, persone che hanno conquistato la fiducia mia e soprattutto di mio figlio, persone che ringrazio ancora.

Poi le leggi si sa, sono un’altra cosa. Vorrei e chiedo attraverso questa mia, che le figure competenti in materia scolastica si occupassero seriamente e sottolineo SERIAMENTE di questo problema e che trovassero il modo per non dare spazio a questi bulli che potrebbero, con il loro comportamento da delinquenti, compromettere irrimediabilmente la salute psicologica di ragazzini “sani”. Io sono convinta che se volessero, se solo si impegnassero, potrebbero fare qualcosa per evitare che tutto ciò succeda e continui a succedere. Grazie per l’attenzione e buona scuola!

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