Domani in Fondazione si presenta “Al principein”

E se Il Piccolo Principe parlasse in piasintein? Il volumetto che si intitolerà, ovviamente, "Al Principein", sarà presentato nell'auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano il 5 novembre alle 17 e 30.

E se Il Piccolo Principe parlasse in piasintein? In realtà di capolavoro di Saint-Exupéry è il libro più tradotto al mondo, dialetti inclusi, complice anche lo scadere dei diritti dell’opera nei mesi scorsi. Non poteva mancare quindi un’edizione tutta in piacentino, curata da Piergiorgio Barbieri e pubblicata dalla giovane e vivace casa editrice Papero Editore. 

Il volumetto che si intitolerà, ovviamente, “Al Principein”, sarà presentato nell’auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano il 5 novembre alle 17 e 30. Se qualcuno giudicasse l’operazione poco rispettosa, una ragazzata, forse può ricordare una delle frasi più celebri del libro: “Tütt i grand j’enn stä ragazz ’na voota. Ma pooc ad lur as na ricorda”.

“Il Piccolo Principe” è il terzo libro più letto al mondo dopo la Bibbia e “Il Capitale” di Marx. Ha incantato generazioni di lettori con i suoi personaggi – la Volpe, la Rosa, il Re, l’Ubriacone, il Geografo, il Vanitoro e via via gli altri, oltre naturalmente al Piccolo Principe del titolo – che sanno raccontare a grandi e piccini i grandi temi della vita in modo semplice e poetico. L’amore, l’amicizia, il senso del destino… tutto ci viene mostrato in maniera nuova attraverso le pagine e i disegni di Antoine de Saint-Exupéry, scrittore e aviatore, che se ne è andato lasciando dietro sé un alone di mistero. Era infatti il 1946 quando scomparve miteriosamente mentre trasvolava il Mar Tirreno, senza che vennisse mai rinvenuto né il suo monoposto né il suo corpo.

A tradurlo in piacentino è stato Piergiorgio Barbieri, già autore di diversi volumi di storia locale e di versi in vernacolo. A lui spetterà illustrare la caratteristiche della traduzione, raccontando le difficoltà e le scoperte di un’impresa davvero affascinante.

A presentarlo e a introdurlo il professor Luigi Paraboschi, unanimemente riconosciuto come il più importante studioso presente sul nostro territorio di vernacolo e di tradizioni locali.

Attivo da molti anni, e con successo, come docente di corsi presso la Famiglia Piasinteina. Saranno presenti Davide Corona e Gabriele Dadati, editori del volume, arricchito dalle illustrazioni originali stampate a colori.