Festa delle Forze Armate a Cadeo, tra memoria e attualità foto

Anche a Cadeo si celebra la festa delle Forze Armate, un confronto generazionale tra cerimonie di commemorazione e attualità.

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Anche a Cadeo si celebra la festa delle Forze Armate, un confronto generazionale tra cerimonie di commemorazione e attualità
 
“Ragazzi, non sprecate la vostra vita e combattete con le armi della cultura, della volontà e dell’amore: tanti sogni, sono certo, si nascondono nei vostri cuori”. Così il primo cittadino di Cadeo, Marco Bricconi, questa mattina si è rivolto ai ragazzi di terza media di Cadeo, dell’Istituto comprensivo di Cadeo e Pontenure, durante la cerimonia del 4 novembre, di commemorazione dei caduti di tutte le guerre. Cerimonie, che da qualche anno a questa parte, vedono la partecipazione degli studenti, “presenza indispensabile, perché i giovani scavando nel passato possano realizzarne le speranze di oggi e del futuro”, come ha più volte ricordato Bricconi.
 
Una giornata di incontro tra generazioni, tra chi la guerra l’ha vissuta sulla propria pelle (come il cav. Giacomo Bonetti) e chi l’ha conosciuta sui libri di scuola. Un primo momento si è svolto a scuola presso la biblioteca del polo scolastico, dove i ragazzi hanno presentato elaborati, video e testimonianze.  In seguito, gli studenti hanno lasciato le aule per unirsi al corteo con autorità, associazioni e cittadini, diretti verso monumenti ai caduti e cippi commemorativi, dove sono state deposte le corone con cui è stato reso omaggio ai caduti.
 
Un pensiero ai caduti dei conflitti mondiali, ma anche a chi ancora oggi fugge dai conflitti, “penso ai profughi siriani, ai12 milioni di siriani, il 60% della popolazione, che sono stati costretti a lasciare le loro case. -ha sottolineato Bricconi-, penso al loro esodo fatto di freddo, fango e rifiuti”. Ma anche ai civili che in questi tempi hanno perso la vita per calamità naturali: “in questo 4 novembre penso anche agli alluvionati, a quelli che travolti da queste calamità hanno perso la vita; ai tre piacentini, alle 180 persone che dal 2000 ad oggi sono morte in Italia per alluvioni e inondazioni”. Un pensiero a chi non c’è più ma anche a chi è rimasto indenne ma deve ricominciare da capo.

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