In Emilia 1 milione e mezzo di pensionati. I DATI Inps

Nel 2015, in Italia, la spesa complessiva per le pensioni è stata di 196,8 miliardi di euro, di cui 176,7 miliardi sostenuti dalle gestioni previdenziali

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Al 1° gennaio 2016, le pensioni erogate dall’Inps, con esclusione di quelle a carico delle gestioni dipendenti pubblici ed ex-Enpals, sono 18.136.850.

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Di queste, 14.299.048 sono di natura previdenziale, cioè derivano dal versamento di contributi previdenziali, mentre le altre 3.837.802, che comprendono invalidità civili, indennità di accompagnamento, pensioni e assegni sociali, sono di natura assistenziale.

Sono i dati ufficiali diffusi dall’Istituto previdenziale. Nel 2015, la spesa complessiva per le pensioni è stata di 196,8 miliardi di euro, di cui 176,7 miliardi sostenuti dalle gestioni previdenziali.


IL DOSSIER INPS
 
Il 51,4% delle pensioni è in carico alle gestioni dei dipendenti privati. Fra queste il Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti, che è quella di maggior rilievo, gestisce il 49,2% delle pensioni e il 61,8% degli importi in pagamento.

Le gestioni dei lavoratori autonomi erogano il 27,2% delle pensioni, cui corrisponde un importo complessivo del 23,6%, mentre le gestioni assistenziali gestiscono il 21,2%, per un importo in pagamento del 10,2% del totale. Lo scorso anno, sono state liquidate 1.120.638 nuove prestazioni, delle quali il 51% di natura assistenziale.
 
Le prestazioni di tipo previdenziale sono costituite per il 66,1% da pensioni di vecchiaia, categoria che comprende anche le pensioni anticipate e di anzianità, oltre che i prepensionamenti, erogate nel 55,4% dei casi a uomini. Il 7,4% sono invece pensioni di invalidità previdenziale (il 48,8% erogate a maschi), mentre il 26,5% pensioni ai superstiti (l’88,1% erogate a donne).

Le prestazioni di tipo assistenziale sono costituite per il 22,3% da pensioni e assegni sociali (il 35,9% erogate a uomini) e il 77,7% da prestazioni a invalidi civili (il 40,1% conferite a maschi).
 
La distribuzione territoriale mostra che l’Italia settentrionale usufruisce del maggior numero di prestazioni pensionistiche. Il 48,1% delle pensioni viene infatti percepito da residenti in questa zona e a loro è destinato il 54,9% delle somme stanziate a inizio anno.

Il 19,2% delle prestazioni viene erogato nel Centro Italia, per un totale del 19,7% dello stanziamento, e il 30,5% nel sud e nelle Isole, cui è riservato il 24,7% della somma totale. Il restante 2,2% è rappresentato da pensioni erogate a residenti all’estero, cui è riservato lo 0,65% dello stanziamento.

L’età media dei pensionati è di 73,6 anni, con una differenza fra i due generi di 4,5 anni (71 anni gli uomini e 75,5 le donne). È da rilevare infine che l’età media alla decorrenza del pensionamento è in aumento, passando, per la pensione di vecchiaia dai 62,9 del 2010 ai 65,4 anni dei primi due mesi del 2016 e, per le pensioni di anzianità, da 59,1 anni a 60,6 nello stesso periodo.
 
L’aggiornamento della banca dati statistica delle pensioni vigenti del settore privato e assistenziali è pubblicata nell’apposita sezione degli “Osservatori statistici” del sito internet. Inoltre nella stessa sezione è disponibile un report di approfondimento con una sintesi delle novità sotto la voce “Statistiche in breve”.

REGIONI – Analizzando più in dettaglio la concentrazione di pensioni sul territorio italiano, la tabella successiva mostra le regioni italiane ordinate in modo crescente in base al coefficiente standardizzato di pensionamento utilizzato per consentire un confronto più corretto fra regioni “più giovani” (teoricamente con meno pensionati) e regioni “più vecchie”.

La regione con minor numero di pensioni previdenziali per residente risulta essere la Sicilia (177 pensioni x 1.000 residenti), seguita dal Lazio con 184 pensioni e dalla Campania (187); in Lombardia dove vengono erogate il 18,4% del totale delle prestazioni previdenziali, il coefficiente standardizzato di pensionamento è pari a 265 pensioni per mille abitanti per un totale di 2.633.729 pensioni.

Si osserva che la Liguria, che presenta il secondo tasso non standardizzato più elevato, 286 pensioni per mille residenti, si trova al 8° posto di questa classifica per effetto della distribuzione per età della popolazione (la Liguria ha la più alta concentrazione di ultrasessantacinquenni in Italia); mentre la Campania che presenta il tasso non standardizzato più basso, 152 pensioni per mille residenti, si trova al 3° posto poiché, in questo caso, la concentrazione di ultrasessantacinquenni è la più bassa d’Italia.

Nella classifica stilata per le prestazioni assistenziali l’ordine delle regioni si inverte e troviamo quindi le regioni del Nord nei primi posti con Emilia Romagna, Piemonte e Veneto, che presentano un tasso standardizzato rispettivamente di 42, 44 e 45 prestazioni per 1.000 residenti.

Chiudono la classifica Sicilia, Campania e Calabria che presentano rispettivamente un tasso standardizzato di 97, 97 e 101 pensioni per 1.000 residenti.

In Emilia Romagna, secondo i dati diffusi sono erogate complessivamente 1.269.925 pensioni previdenziali e 202mila e 58 pensioni assistenziali.

 

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