No all’economia di mercato della Cina, Confapi Industria: “Soddisfatti”

È soddisfatta Confapi Industria Piacenza della risoluzione dell’Europarlamento che non ha riconosciuto la Cina come economia di mercato: “I dubbi espressi dal presidente Cristian Camisa durante l’audizione a Bruxelles dello scorso 2 marzo sono stati ascoltati”

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È soddisfatta Confapi Industria Piacenza della risoluzione dell’Europarlamento che non ha riconosciuto la Cina come economia di mercato: “I dubbi espressi dal presidente Cristian Camisa durante l’audizione a Bruxelles dello scorso 2 marzo sono stati ascoltati”.

“Non possiamo permetterci di riconoscere lo status di economia di mercato alla Cina”. Lo aveva dichiarato senza mezzi termini il presidente provinciale di Confapindustria Piacenza e componente della giunta di presidenza nazionale di Confapi Cristian Camisa durante il suo intervento al Parlamento europeo all’audizione dedicata al riconoscimento dello status di economia di mercato alla Cina lo scorso 2 marzo.

Evidentemente le sue parole sono state ascoltate perché l’Europarlamento ha riconosciuto che “la Cina non è un’economia di mercato” e “ancora non soddisfa i cinque criteri stabiliti dalla Ue per definire le economie di mercato”.

È questo il passaggio principale della risoluzione ‘bipartisan’ approvata con 546 sì, 28 no e 77 astenuti che chiede alla Commissione Ue di mantenere i meccanismi anti-dumping e di “opporsi a qualsiasi concessione unilaterale dello status di economia di mercato”.

Particolarmente contrario all’ipotesi si era già detto Camisa qualche mese fa: “Non possiamo permetterci l’ennesimo colpo alla nostra economia” aveva dichiarato, “il riconoscimento dello status di economia di mercato alla Cina significherebbe infatti l’impossibilità per l’Unione Europea di applicare misure antidumping con conseguenze facilmente immaginabili”.

A distanza di qualche mese, il Parlamento gli ha dato ragione, riconoscendo che “dato l’attuale livello di influenza dello Stato nell’economia cinese le decisioni delle imprese su “prezzi, costi, produzione e fattori di produzione non rispondono a segnali di mercato che rispecchiano l’offerta e la domanda”.

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