Fdi-An “Fiazza, presidente fazioso e interessato al suo futuro politico”

I rappresentanti di Fdi-An contestano duramente la gestione dei lavori del consiglio comunale da parte del presidente Fiazza

Un presidente del consiglio “extra uterino, concepito fuori dall’organo istituzionale e frutto di accordi tra correnti del suo partito. Un presidente fazioso, che si trova davanti a un grande problema di futuro politico, e impegnato in una campagna indecorosa per farsi candidare alle prossime elezioni”. Così Tommaso Foti, consigliere comunale di Fratelli d’Italia, insieme alla capogruppo Erika Opizzi, definisce il presidente del consiglio Christian Fiazza, esponente del partito democratico. 

I rappresentanti di Fdi-An contestano duramente la gestione dei lavori del consiglio comunale da parte del presidente Fiazza, in aperto scontro dal gennaio scorso quando non fu consentito al consigliere Foti di poter presentare in assemblea una mozione sull’impego di militari nelle strade depositata dalla collega Opizzi, una richiesta rimandata a una seduta successiva del consiglio e poi “bruciata” dal sindaco Paolo Dosi durante la festa di San Sebastiano, patrono della polizia municipale. 

“Qui c’è malafede – dice Opizzi -, e io ho deciso di non partecipare più alle sedute dei capigruppo, chiamate a decidere il calendario dei lavori del consiglio comunale. Infatti vanno spesso deserte, perché non si presentano anche altri i capigruppo di minoranza: in questo caso noi, infatti, siamo la maggioranza (7 contro 6, ndr). E durante le sedute consiliari, infatti, manca molto spesso il numero legale, segno che il presidente Fiazza non sa fare i conti”. 

L’ultimo caso, eclatante, si è verificato lunedì scorso, quando la seduta è stata rinviata al primo agosto, un caso eccezionale nella storia del consiglio comunale di Piacenza, ma necessario visto l’obbligo di dover votare l’assestamento di bilancio, pena lo scioglimento dell’assemblea. 

“Se si possono abbandonare le vacanze il primo agosto, a maggior ragione si poteva essere presenti alla seduta del 25 luglio – dice Foti -. Il presidente Fiazza è un presidente del consiglio extrauterino, frutto di accordi politici all’interno del Pd che hanno imposto la staffetta con Claudio Ferrari, facendo predominare le logiche di partito sulle istituzioni. Se non fosse una persona poco avveduta, si chiederebbe perché non riesce più a convocare una riunione dei capigruppo, a differenza del suo predecessore. Anche Marco Colosimo (Piacenza Viva) della minoranza e che pure lo aveva votato, adesso non si presenta più. Fiazza – continua Foti – si trova davanti a un grosso problema di futuro politico, perché in base allo statuto del suo partito non potrebbe più candidarsi in consiglio avendo ricoperto questo incarico da 2 mandati. C’è chi dice che vorre candidarsi sindaco…al peggio non c’è mai fine”. 

“Alla seduta del primo agosto – concludono Foti e Opizzi – noi ci saremo. La domanda è se la maggioranza ci sarà”. 

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