Carbonext “Regione contraria al decreto Clini, sì unanime”

Convergenza su Pdl opposizione per la prima volta nella legislatura. "Segnale alle Camere sulla necessità di rivedere il decreto". Molinari (Pd): "Abbiniamo ordine del giorno per far tesoro dell'esperienza sul carbonext"

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AMBIENTE. CASO CARBONEXT, SI’ UNANIME A PROPOSTA ABROGAZIONE DECRETO CLINI DI FOTI (FDI-AN)

Convergenza su Pdl opposizione per la prima volta nella legislatura. “Segnale alle Camere sulla necessità di rivedere il decreto”. Molinari (Pd): “Abbiniamo ordine del giorno per far tesoro dell’esperienza sul carbonext”

L’Assemblea legislativa ha approvato all’unanimità la proposta di legge alle Camere per abrogare il cosiddetto decreto Clini, che disciplina la cessazione della qualifica di rifiuto per determinate tipologie di combustibili solidi secondari (Css), consentendone l’utilizzo nei cementifici in parziale sostituzione dei combustibili fossili tradizionali. La proposta di legge, presentata da Tommaso Foti (Fdi-An) e sottoscritta anche da Matteo Rancan (Ln), Gianluigi Molinari e Giorgio Pruccoli (Pd) e da Igor Taruffi (Sel), prende le mosse dalla controversa vicenda del carbonext, il combustibile solido messo a punto dalla Buzzi Unicem di Vernasca, in provincia di Piacenza, che, dopo un lungo e travagliato iter autorizzativo culminato con la valutazione di impatto ambientale (Via), sarà usato come combustibile.

Al progetto di legge- il primo approvato dall’inizio della legislatura fra quelli presentati dai gruppi di opposizione- è collegato un ordine del giorno sottoscritto da Gian Luigi Molinari, primo firmatario, Paolo Calvano, Lia Montalti, Katia Tarasconi, Giorgio Pruccoli (Pd) e da Igor Taruffi (Sel) per ribadire “la necessità di una nuova norma di regolamentazione dell’utilizzo dei combustibili secondari più restrittiva e attenta alle ricadute sanitarie e ambientali, in grado, inoltre, di fare tesoro di quanto disposto nella Via sul carbonext voluta dalla Regione”.

Per Foti il decreto Clini, “frutto dell’arbitraria e autonoma decisione dell’allora ministro dell’Ambiente del governo Monti”, ha creato rilevanti problemi interpretativi, “scaricando le funzioni autorizzative in merito all’utilizzo del combustibile solido sulle Regioni”. Oggi, ha ricordato il relatore, molte forze politiche chiedono con forza nuove linee guida per evitare che i cementifici possano trasformarsi in inceneritori. Mediante l’approvazione della proposta di legge alle Camere, pertanto, “l’Aula dà un segnale importante di attenzione, chiedendo al Parlamento di occuparsi nuovamente di un tema delicato e controverso come il futuro del combustile solido”. Si tratta, ha concluso il capogruppo di Fdi-An, di “un atto di buona politica rivolta a trovare soluzione a un problema di portata nazionale, dato che il caso regionale dell’utilizzo del carbonext nello stabilimento Buzzi Uncem di Vernasca è ormai escluso da eventuali modifiche delle norme in materia”.

Per Gian Luigi Molinari (Pd) “la vertenza carbonext ha preso il via dall’entrata in vigore del decreto Clini, una norma frettolosa che richiede approfondimenti e riconsiderazioni”. L’ordine del giorno, ha spiegato il primo firmatario, che Pd e Sel hanno voluto collegare alla proposta di legge è finalizzato a “sottolineare la necessità di riaprire il confronto sul tema dell’utilizzo del combustibile solido facendo tesoro di quanto è stato fatto dalla Regione nelle varie fasi del lungo iter amministrativo, culminato con la Via, che ha portato all’autorizzazione dell’utilizzo del carbonext nello stabilimento piacentino”.

Igor Taruffi (Sel) ha sottolineato come sulla proposta di Foti “si sia nel tempo creata condivisione bipartisan proprio perché la vicenda del carbonext ha evidenziato le rilevanti inadeguatezze del decreto ministeriale”. L’ordine del giorno, pertanto, ha concluso, ha “la funzione di dare maggiore forza alla proposta di legge”.

Per Matteo Rancan (Ln) l’ordine del giorno non è altro che “un tentativo dei gruppi di maggioranza di mitigare le responsabilità della Giunta e, in particolare, dell’assessore Gazzolo, in merito alle ricadute delle decisioni assunte sulla vicenda del carbonext”.

Per Paolo Calvano (Pd) l’ordine del giorno ha la sola funzione di “indicare una possibile direzione per modificare il decreto Clini evidenziando come si è mossa la Regione nell’affrontare la vicenda del carbonext e quali importanti prescrizioni ha emanato, assumendosi le responsabilità che competono a chi ha compiti di governo”.

(Tutti gli atti consiliari – dalle interrogazioni alle risoluzioni, ai progetti di legge – sono disponibili on line sul sito dell’Assemblea legislativa al link: http://www.assemblea.emr.it/attivita-legislativa) 

(Luca Govoni)

Carbonext, Rancan (Lega Nord): “Regione contraria al decreto Clini, passo avanti per la Valdarda”

 «L’approvazione del progetto di legge per l’abrogazione del decreto Clini da parte dell’Assemblea legislativa dell’Emilia Romagna rappresenta un passo importante per le esigenze del Piacentino e in particolare della Val d’Arda».

Così Matteo Rancan, consigliere regionale della Lega Nord, sul parere unanime del consiglio regionale con il quale viene dato l’ok alla proposta di inoltrare alle Camere la richiesta di vietare l’utilizzo di combustibili solidi secondari nei cementifici, come nel caso dell’impianto Buzzi Unicem di Vernasca.

«Soddisfatto per il risultato – commenta l’esponente del Carroccio -, mi aspetto ora l’impegno di tutte le formazioni parlamentari per spingere il governo a porre rimedio ad un errore madornale quale quello che trasforma i cementifici in inceneritori».

Rancan non risparmia però una nota di biasimo al Partito Democratico: «Nonostante il procedimento sia andato a buon fine – critica il consigliere -, resta una macchia sull’operato del Pd. Era infatti da evitare nella premessa all’ordine del giorno presentato dalla maggioranza, qualunque giustificazione all’assessore Gazzolo che ha dato via libera all’utilizzo del carbonext nel cementificio di Vernasca».

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