Procede il confronto del piano operativo comunale: “Rigenerazione e interesse pubblico”

Piano operativo comunale, ovvero le scelte strategiche per lo sviluppo urbano di Piacenza dei prossimi anni, oggetto di un percorso ampio di confronto con le categorie economiche e sociali

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Piano operativo comunale, ovvero le scelte strategiche per lo sviluppo urbano di Piacenza dei prossimi anni, oggetto di un percorso ampio di confronto con le categorie economiche e sociali. Il vicesindaco Franco Timpano e l’assessore all’urbanistica Silvio Bisotti, ospiti dell’ordine degli architetti di Piacenza, hanno fatto il punto dell’esame del piano (Poc) dopo i primi tre incontri tematici. 

Sul tavolo i grandi progetti ma anche i criteri e gli indirizzi che modelleranno il Poc, una sorta di braccio operativo del Psc (il piano strutturale comunale) che dovrà essere approvato dal consiglio comunale e adottato. Una volta superati questi passaggi, verrà tradotto in un bando di durata quinquennale rivolto principalmente ai privati titolari di diritti di proprietà sulle aree oggetto di riqualificazione e riclassificazione urbanistica.

Al centro dell’incontro con gli architetti nella sede dell’Ordine provinciale all’Urban Center di oggi, 30 settembre, i progetti di larga scala e lungo periodo: l’area dell’ex consorzio agrario, il nuovo ospedale di Piacenza, le aree di espansione produttiva e lo spostamento della stazione merci. 

In tutto sono tre tavoli di confronto già avviati nei giorni scorsi: uno sugli interventi urbani già avviati, un secondo sulle iniziative di rigenerazione urbana di medio periodo e un terzo sui progetti di lungo periodo che hanno un respiro tra i 5 e i 10 anni.
I tre tavoli andranno avanti nelle prossime settimane.

“E’ stato un confronto ricco e civile – ha spiegato Timpano – durante il quale è stata posta l’enfasi sui temi ambientali, sulla capacità della città di fare comunicazione, sul polo logistico e la sua riqualificazione, sul nuovo laboratorio che sarà ospitato nella chiesa del Carmine, sul Tecnopolo che ha bisogno di un soggetto gestore. Il percorso si concluderà con l’approvazione del Poc in consiglio comunale e quindi la sua adozione entro la fine del mandato.

L’assessore Bisotti ha sottolineato come “questo percorso sia organizzato in collaborazione con l’ordine degli architetti, in quanto soggetto più idoneo per le competenze; metteremo a fuoco gli obiettivi di breve medio lungo periodo della città pubblica con alcuni indirizzi di base: la riduzione dell’utilizzo del suolo e l’equilibrio tra crescita e sostenibilità ambientale”. 

Indirizzi che saranno recepiti da un bando quinquennale che espliciterà le modalità per i soggetti privati per proporre le manifestazioni di interesse relative ai diritti proprietari di aree già classificate nel Psc. Con il nuovoo Poc è previsto infatti che alcune di queste aree possano subire un cambiamento negli indici di edificabilità. Un altro macro criterio che sarà adottato riguarda la rigenerazione dell’esistente a scapito di nuove costruzioni. Un altro criterio di indirizzo potrà essere costituito da un meccanismo di premialità per chi investe in rigenerazione e riqualificazione.

La sintesi sarà chiusa entro un mese e mezzo”. “Data l’importanza del tema – ha aggiunto – attiveremo probabilmente un tavolo specifico relativo alla collocazione del nuovo ospedale cittadino”.

Il presidente degli Architetti Giuseppe Baracchi ha fatto notare: “Il percorso di confronto è un’esperienza interessante, caratterizzata da un dibattito civile su questioni fondamentali, è importante ascoltarsi per definire le idee future di sviluppo urbano. Oggi possiamo avere uno sguardo più alto e attento alle esigenze della città. A partire dai gruppi di lavoro il nostro ruolo è quello di proposta anche critica e di supporto”.
 

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