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Disturbi alimentari, a Piacenza 200 giovani in cura. Rotary a fianco dell’Ausl foto

Nel corso del 2015 sono stati visitati 116 nuovi pazienti. Si tratta soprattutto da giovani donne, ma stanno aumentando anche i casi di età superiore”. 4mila euro da Rotary

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“Vogliamo disaffezionare i nostri pazienti dalla bilancia”. Così Mara Negrati, responsabile di Nutrizione clinica dell’ospedale di Piacenza, ha presentato una serie di progetti finalizzati alla cura e alla sensibilizzazione dei disturbi del comportamento alimentare.

Grazie a un contributo di 4mila euro del Rotary Piacenza e di un’ulteriore donazione da parte dell’associazione Puntoeacapo – che si è occupata principalmente della realizzazione delle stanze utilizzate per il pasto assistito – verranno portate avanti iniziative pensate per sostenere la lotta contro una patologia molto diffusa nella società occidentale.

In questo senso il Rotary si è prefisso di agire su tre fronti. “Per primo abbiamo offerto un contributo – ha spiegato il presidente del Rotary Piacenza Eleonora Savi – per una borsa di studio a favore di una operatrice che si occupi di riabilitazione nutrizionale e del pasto assistito, supportando il team ospedaliero della dottoressa Negrati”.

In secondo luogo, grazie al socio del Rotary Marco Rovellini, è stato donato un prezioso strumento, chiamato Bia (Bioimpedenziometria), un analizzatore vettoriale di impedenza per l’analisi della composizione corporea utile non solo per valutare lo stato nutrizionale nelle fasi di rialimentazione, ma anche per distogliere l’attenzione dal rigido controllo del peso controllo “che non va più considerato in termini assoluti ma come sommatoria di più compartimenti a loro volta indicativi di diversi stati di nutrizione e salute”.

Il Rotary Piacenza si impegna infine a divulgare, “con eventi e iniziative, messaggi positivi in termini di prevenzione, con particolare attenzione ai centri aggregativi frequentati soprattutto dai giovani”.

200 GIOVANI IN CURA – In Italia circa tre milioni di giovani soffrono di disturbi del comportamento alimentare. Per ogni 100 ragazze in età adolescenziale (dai 12 ai 25 anni) si stima che 10 soffrano di qualche disturbo collegato all’alimentazione.

Secondo quanto affermato da Mara Negrati “i disturbi legati all’alimentazione sono la seconda causa di morte tra i nostri giovani, dopo gli incidenti stradali. A Piacenza sono in cura presso l’Unità semplice di Nutrizione Clinica circa 200 giovani; nel corso del 2015 sono stati visitati 116 nuovi pazienti. La popolazione è costituita soprattutto da giovani donne, ma stanno aumentando anche i casi di età superiore”. 

Nel novero dei disturbi del comportamento alimentare le patologie più trattate non sono solo l’anoressia e la bulimia ma anche altre forme. “L’origine e il decorso sono condizionati – aggiunge l’esperta – da una pluralità di cause, nessuna delle quali, da sola, è in grado di scatenare la malattia o influenzarne la prognosi e l’esito: entrano in gioco fattori biologici, psicologici ed evolutivi”.

Nel 60 per cento dei casi il trattamento ambulatoriale è in grado di portare il paziente a guarigione. In particolare il ricorso alla procedura del pasto assistito “rappresenta un’importante modalità terapeutica che supporta le pazienti nel loro momento più critico”.

“Il pasto assistito consiste in una riabilitazione psiconutrizionale che unisce strategie di rialimentazione progressiva e individualizzata con interventi psicoterapeutici e pscicosociali. Nell’ultimo anno sono stati 500 i pasti assistiti destinati ai pazienti ricoverati”. 

Alla presentazione sono intervenuti anche il direttore generale Ausl Piacenza Luca Baldino, il vice presidente del Rotary Piacenza, e presidente dell’ordine dei medici provinciale Augusto Pagani, e il socio Marco Rovelli.

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