Meningite, Rancan (LN): “Avviare subito un programma di vaccinazioni più ampio”

"Le cause di questa epidemia in Italia sono ancora da chiarire, tuttavia pare evidente che un cospicuo afflusso di persone provenienti dalla “cintura della meningite” non può che favorire il diffondersi di questa malattia.  E non a caso sappiamo che i massicci flussi migratori verso l’Italia negli ultimi anni hanno visto una netta prevalenza delle etnie africane."

“La Regione Emilia Romagna metta in campo tutte le azioni utili ad arginare l’ondata epidemica di meningite avviando un programma di vaccinazioni contro la meningite più ampio, predisponendo fondi per la riduzione del costo delle dosi a carico dei pazienti e riducendo i tempi di attesa per la somministrazione, al fine di tutelare la salute di tutti i cittadini emiliano-romagnoli”.

Lo chiede alla Giunta regionale il consigliere del Carroccio Matteo Rancan evidenziando come “nella vicina regione Toscana, dal 2015, è in corso un’epidemia di meningite con numerosi casi accertati: oltre 60 quelli di ceppo C con una mortalità del 20% circa e numerosi altri di ceppo B e meningite pneumococcica. Altri casi – spiega Rancan – si stanno registrando nelle ultime settimane anche in Liguria, Lombardia, Piemonte, Campania e Lazio (tra cui alcuni con esiti mortali)”.

“Ora – attacca – le cause di questa epidemia in Italia sono ancora da chiarire, tuttavia pare evidente che un cospicuo afflusso di persone provenienti dalla “cintura della meningite” non può che favorire il diffondersi di questa malattia.  E non a caso sappiamo che i massicci flussi migratori verso l’Italia negli ultimi anni hanno visto una netta prevalenza delle etnie africane. Sul totale degli arrivi il 15%, equivalente a circa 20 mila soggetti, è proveniente dalla Nigeria, focolaio epidemico della meningite”.  

“Per fronteggiare questa situazione – continua Rancan – in Toscana è stato varato nel 2015 un programma di vaccinazioni straordinario per raggiungere la copertura del 75 nella fascia di età dagli 11 ai 20 anni e del 50 sul resto della popolazione. Programma che è stato prorogato fino a giugno 2017 visti i numerosi e recenti casi. E in Emilia? La regione – spiega Rancan –  ha avviato dei programmi di vaccinazione presso le proprie Aziende Sanitarie Locali, offrendo vaccini contro la meningite a prezzo agevolato, ma la massiccia richiesta e i tempi di attesa prolungati fanno sì che i cittadini optino per l’acquisto diretto del vaccino, con un esborso in denaro decisamente superiore”.

“Per questo invito la Regione a intraprendere ogni azione per arginare l’ondata epidemica di meningite chiarendo nel contempo quanti casi di meningite si sono registrati negli ultimi 2 anni sul nostro territorio”. “Senza nascondere la testa sotto la sabbia – continua – va poi chiarito se si sono registrati casi di meningite o di altre malattie infettive tra i richiedenti asilo ospitati sul territorio emiliano romagnolo e quali azioni si vogliono intraprendere nel caso in cui la risposta fosse positiva”.

“Ma ancora non basta – chiarisce -: la Regione deve avviare un programma di vaccinazioni contro la meningite più ampio, predisponendo fondi per la riduzione del costo delle dosi a carico dei pazienti e riducendo i tempi di attesa per la somministrazione. Nel contempo – conclude – deve essere avviata una campagna informativa sulla meningite, sull’utilità e le modalità di somministrazione del vaccino in collaborazione con le Aziende Sanitarie Locali, rivolta specialmente ai soggetti più a rischio contagio per evitare che una situazione oggi a rischio diventi presto ingestibile e gravissima”. 
 

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