Sarmato, la questione profughi approda in consiglio comunale

La Prefettura ha comunicato che attualmente ben 7 dei richiedenti asilo ospitati a Sarmato non hanno ottenuto il decreto di riconoscimento della qualifica di profugo e, a comunicazione ufficiale avvenuta, essi verranno abbandonati dal programma di assistenza.

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La questione profughi approda in Consiglio Comunale a Sarmato (Piacenza) dopo la richiesta pervenuta da alcuni cittadini di chiarire la situazione relativa alla loro gestione in seguito agli avvenimenti di lunedì 9 gennaio, quando una fuga di gas all’interno di uno degli appartamenti destinati a ospitare i “richiedenti asilo” aveva determinato l’intervento dei Vigili del fuoco a Sarmato.

Nei giorni successivi, alcune precisazioni a mezzo stampa dell’ente gestore dei dieci migranti pakistani presenti sul territorio sarmatese, con le quali si riconosceva come unica interlocutrice la Prefettura, hanno contribuito ad alimentare ulteriormente la discussione.

Il Sindaco di Sarmato Anna Tanzi ha lamentato in particolare la mancanza di trasparenza da parte del gestore che, secondo l’Amministrazione Comunale, avrebbe non soltanto potuto, ma “dovuto” comunicare in che modo venivano utilizzati i soldi pubblici ricevuti dal Comune, senza trincerarsi dietro ai dichiarati motivi di privacy: “Il gestore riceve mediamente 10.500 euro al mese e 127.750 euro all’anno. Questi soldi provengono da fondi originati da tasse che più o meno direttamente anche i sarmatesi pagano.”

Il primo cittadino, stigmatizzando l’assenza di dialogo con i gestori, ha ricordato che quest’ultimi, come tutte le associazioni che effettuano la gestione dei migranti, non ha soltanto sottoscritto un contratto per il quale è stato commissionato dalla Prefettura a svolgere compiti di cura e ricovero di persone provenienti da zone di pericolo, ma ha contestualmente preso l’impegno con i cittadini, di occuparsi di queste persone affinché la loro presenza non arrechi danno alla collettività.

Per questo secondo il sindaco era importante capire quali corsi queste persone avessero realmente seguito e con quale profitto; quante ore di lezione di italiano avessero frequentato e chi ne avrebbe attestato il livello raggiunto, per poter garantire in futuro una reale integrazione con la popolazione sarmatese senza dover ricorrere o gravare ulteriormente sui progetti del servizio sociale del Comune.

Invitata alla seduta consiliare, ha preso la parola anche la dottoressa Roberta De Francesco della Prefettura di Piacenza, che non solo si è impegnata a sollecitare i gestori a un maggiore rapporto di collaborazione con l’Amministrazione ma, relazionando sullo stato giuridico dei profughi, ha comunicato che attualmente ben 7 dei richiedenti asilo su 10 non hanno ottenuto il decreto di riconoscimento della qualifica di profugo e, a comunicazione ufficiale avvenuta, essi verranno abbandonati dal programma di assistenza.

 

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