Crisi della famiglia e “filiazione capovolta” in un convegno dei Giuristi Cattolici

Un incontro nato dallo spunto dato dal libro “Olio sulle ferite”, curato da Mons. Livio Melina, e, tra gli altri, dal saggio in esso contenuto, “Genitori all’indomani del divorzio” del Prof. Olivier Bonnewijn, di Bruxelles, tra i relatori dell’evento

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La “crisi della famiglia” sarà al centro del convegno “La filiazione capovolta”, organizzato dall’Unione Giuristi Cattolici di Piacenza e in programma il prossimo 21 marzo (dalle ore 15.15) all’Auditorium Santa Margherita della Fondazione di Piacenza e Vigevano.

Un incontro nato dallo spunto dato dal libro “Olio sulle ferite”, curato da Mons. Livio Melina, e, tra gli altri, dal saggio in esso contenuto, “Genitori all’indomani del divorzio” del Prof. Olivier Bonnewijn, di Bruxelles, tra i relatori dell’evento. La partecipazione è gratuita ed aperta a tutti.

IL CONVEGNO – “La cronaca – spiegano i promotori – mostra una gioventù preda di grave malessere. Il quadro è drammatico, e qualcuno comincia a intuire che le cause stanno anche, e forse principalmente, nella crisi della famiglia. Di quella formata dal padre e dalla madre biologici e dai loro figli, ambiente ideale predisposto in natura, da Dio, per l’accoglienza, come dono, dei figli, la loro educazione ed il successivo ingresso, da adulti, nella società”.

“I figli si nutrono dell’amore che i genitori hanno tra di loro, che non è mero sentimento, ma impegno concreto e stabile per l’altro, nella dimensione del dono, nella alleanza che nasce dal matrimonio. Nello sfascio della famiglia, in tutte le forme in cui oggi si manifesta, la responsabilità della unità dei genitori, di cui i figli hanno necessità vitale, si rovescia sui figli, in una filiazione invertita, o capovolta, che li adultizza, li priva della infanzia, li responsabilizza delle colpe degli adulti, che per un singolare meccanismo psicologico essi ascrivono a se stessi”.

“Una società di adulti-adolescenti ferisce così, profondamente, i più piccoli, consegnandoli alla insicurezza identitaria, al dubbio, alla fragilità, alle pene di una ricerca non mai scontata di maturità e del senso di sé e della vita”.

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