Dosi: “Grave danno per il Comune, ora rischio paralisi”

“Auspico, nel rispetto dei tempi della Giustizia, che la prossima Amministrazione possa costituirsi parte civile negli eventuali processi che dovessero vedere coinvolti gli attuali indagati per il risarcimento quantomeno del danno d’immagine arrecato all’Ente"

Più informazioni su

“Questa è una vicenda che sicuramente danneggia l’immagine della città e il Comune, che già opera tra mille difficoltà, che avvilisce e fa sentire tutti quanti traditi”.

Il congedo di Dosi “Ora sostenere Barbieri e aiutarla a fare bene”

Così il sindaco uscente Paolo Dosi, ancora in carica prima del passaggio ufficiale di consegne con Patrizia Barbieri, commenta l’inchiesta in corso su diversi dipendenti comunali.

“Fatto salvo che tutte le accuse dovranno essere provate e fatta quindi salva la presunzione di innocenza per ciascuno – prosegue Dosi – non posso che biasimare il comportamento di quei dipendenti che fossero venuti meno ai princìpi di etica e moralità pubblica per favorire situazioni personali. Quel che è successo viola non solo i regolamenti dell’Ente, ma è offensivo nei confronti di tanti cittadini che non hanno un posto di lavoro o vivono una precaria situazione occupazionale”.

“Auspico, nel rispetto dei tempi della Giustizia – aggiunge Dosi – che la prossima Amministrazione possa costituirsi parte civile negli eventuali processi che dovessero vedere coinvolti gli attuali indagati per il risarcimento quantomeno del danno d’immagine arrecato all’Ente”.

“Auspico altresì che Magistratura e Forze dell’Ordine, che ringrazio e alle quali abbiamo sempre offerto la massima collaborazione, possano chiudere nel più breve tempo possibile le indagini per arrivare a individuare con certezza i responsabili effettivi, perché il coinvolgimento di tanti dipendenti, indagati per reati gravi, può provocare il rischio di una vera e propria paralisi della macchina comunale. Confido che l’organizzazione amministrativa di settori importanti e delicati dell’Ente non debba soffrire ulteriori danni e i cittadini dover sopportare eventuali disservizi”.

Conclude il sindaco uscente: “La collaborazione che la Polizia Municipale e gli uffici interni hanno prestato all’indagine, in ossequio all’indirizzo politico sempre perseguito di tutela della legalità come bene pubblico, deve essere intesa anche come azione volta a salvaguardare coloro che ogni giorno lavorano con dedizione e scrupolo all’interno dell’Ente, sui quali non devono gravare le responsabilità di altri dipendenti non corretti”.

L’esito dell’indagine, diretta dalla locale Procura della Repubblica, svolta dalla Guardia di Finanza e dalla Polizia municipale, con la collaborazione dell’Ufficio del Personale, ha fatto emergere gravi irregolarità nel comportamento di diversi dipendenti comunali.

GAZZOLA: “DECINE LE SANZIONI INFLITTE NEGLI ULTIMI ANNI” – “Aspetto, come tutti, di conoscere con chiarezza i fatti nella loro interezza il più presto possibile. Mi rendo conto che la dimensione della vicenda sia sconcertante anche se non mi sorprende. Quante volte ho detto che il problema delle risorse umane non era meno grave di quello delle risorse finanziarie? E il problema non era certo solo quello dei vincoli assunzionali”.

Sono le considerazioni dell’assessore al personale uscente Luigi Gazzola sull’indagine che ha coinvolto diversi dipendenti del Comune.

“Abbiamo sempre seguito una rotta molto precisa e rigorosa – rivendica Gazzola -. Fin dal primo incontro sindacale avevo sottolineato con chiarezza la volontà di essere intransigenti in queste situazioni: prima di cercare la pagliuzza altrove meglio cavare la trave in casa propria”.

“In due-tre anni sono state decine i casi di sanzioni disciplinari inflitte dai dirigenti e dall’UPD. Forse più di quante sono state inflitte nei venti anni precedenti.
Diverse circolari sono state diramate dal Segretario Generale, responsabile della trasparenza e dell’anticorruzione, sugli obblighi del dipendente pubblico e sui rischi connessi alla loro violazione introdotti dal recente D.Lgs. 116/2016. Decine di ore  sono state dedicate alla formazione che ha visto coinvolto il personale in corsi sull’anticorruzione e la promozione della legalità”.

“Probabilmente l’abitudine a comportamenti scorretti ha condotto qualcuno a ritenerli legittimi. Evidentemente qualcuno non ha capito che a Piacenza, come nel resto d’Italia, la musica è cambiata e che certi comportamenti, a volte volutamente illeciti, a volte involontariamente illeciti e a volte semplicemente frutto di una scarsa cultura professionale, non sono e, mi auguro, non saranno più tollerati”.

“Anche nella vicenda specifica l’Amministrazione ha fatto la propria parte collaborando agli accertamenti d’indagine con gli uffici del Personale e della Polizia municipale così come già in altre situazioni che avevano visto coinvolti dipendenti comunali aveva assicurato massima collaborazione agli Organi inquirenti”.

“Dall’inizio del mandato – prosegue Gazzola – sono decine i provvedimenti disciplinari, le contestazioni e le sanzioni comminate, fino al licenziamento in alcuni casi, a dipendenti del Comune sempre nell’ambito di procedure rispettose dei diritti dei lavoratori e delle precise regole contrattuali da applicare nel caso di sospette o accertate violazioni comportamentali”.

“Anche in questo caso, come in tutti i precedenti, la nuova Amministrazione dovrà valutare l’adozione dei provvedimenti sanzionatori di sua competenza alla luce delle risultanze di indagine. Fatto salvo che tutte le accuse dovranno essere provate e fatta quindi salva la presunzione di innocenza per ciascuno, personalmente auspico anche che l’Ente si costituisca Parte civile in tutti i procedimenti penali che dovessero scaturire”.

E ancora: “Evidentemente i blitz delle forze dell’ordine operati nei mesi scorsi, le denunce, gli arresti e le condanne di decine di dipendenti pubblici infedeli in diverse città italiane, lo sdegno e la riprovazione dell’opinione pubblica, la conoscenza delle gravissime conseguenze cui va incontro chi viola non solo il codice penale ma anche le norme comportamentali non hanno scoraggiato né intimorito, forse nella convinzione dell’impunità o che i controlli avvengano solo altrove. La riprovazione verso i “furbetti” di qualsiasi tipo ha portato nel pubblico impiego ad un inasprimento delle sanzioni che vanno dalla sospensione immediata al licenziamento in tronco”.

“La sospensione di questi lavoratori aggraverà la situazione organizzativa dell’Ente e inciderà inevitabilmente sulla prestazione del servizio all’utenza. Le situazioni andranno valutate caso per caso, ma è indubbio che costoro hanno arrecato un danno enorme non solo all’Ente e alla collettività ma soprattutto ai colleghi di lavoro perché il messaggio che passa all’opinione pubblica è che i dipendenti del Comune sono tutti approfittatori e fannulloni. Un messaggio che ritengo sbagliato perché so come lavora la stragrande maggior parte di loro. Evidentemente si doveva arrivare a questo punto per mettere ciascuno davanti alle proprie responsabilità”.

“Sarà indispensabile affermare sempre più l’azione politica e amministrativa a tutela della legalità, che è tutela di servizi ai cittadini e di dignità della stragrande maggioranza di lavoratori che fanno il proprio dovere all’interno dell’Ente con scrupolo e abnegazione e il cui operato merita solo apprezzamento”.

Più informazioni su

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di PiacenzaSera, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.