Welfare, è possibile tagliare? Il confronto dei candidati a “La Ricerca” foto

Quale Welfare? Quali scenari si prospettano per le politiche sociali della nostra città? Queste le domande poste durante il faccia a faccia tra Barbieri e Rizzi, un confronto aperto alla cittadinanza promosso dall'associazione "La Ricerca"

Quale Welfare? Quali scenari si prospettano per le politiche sociali della nostra città?

Barbieri: “Rivedere le tasse” Rizzi: “Assessorato alla sicurezza” IL VIDEO

Queste le domande poste durante il faccia a faccia tra i due candidati a sindaco di Piacenza, Patrizia Barbieri e Paolo Rizzi, un confronto aperto alla cittadinanza promosso dall’associazione “La Ricerca” e moderato dalla giornalista Tiziana Pisati.

RIZZI – Rizzi ha rilanciato la coprogettazione delle politiche di welfare “con un mix tra pubblico e privato da ripensare in modo nuovo”: “Abbiamo bisogno di un sistema rigenerativo per far diventare le persone assistite risorse. Servono percorsi di recupero personalizzati, per questo occorre recuperare i piani di zona. L’emporio solidale è un’esperienza importante che va nella direzione giusta”.

“Rivedere la spesa – ha proseguito – può essere fatto solo nella direzione di valorizzare le esperienze migliori, ovvero quelle che puntano sulla mutualità e sulle occasioni di incontro”.

“Sulla disabilità Piacenza ha una serie di belle esperienze, uno dei temi del futuro è il dopo di noi e dobbiamo pensare a una personalizzazione degli interventi con nuovi modelli anche residenziali”.

“In tema di educazione e pedagogia vogliamo perseguire progetti più fondati, a partire dalla scuola, per costruire una città più inclusiva: per questo penso a una giornata dedicata alla scuola. Per incentivare la mutualità diffusa pensiamo invece a microprogetti, come l’amministratore sociale di quartiere e il vicinato solidale”.

“Ho scoperto che il Telefono Rosa è un’eccellenza della nostra città e quindi da valorizzare al meglio nella rete di servizi. Piacenza è in ritardo come il resto dell’Italia sull’inserimento delle donne nel mondo del lavoro, servono politiche di rafforzamento del welfare e anche in politica c’è bisogno di una presenza femminile maggiore”. 

Sui profughi infine Rizzi ha proposto un “patto di reciprocità per impiegare gli stranieri in lavori utili nel percorso di accoglienza”.

BARBIERI – Barbieri da parte sua ha sottolineato la necessità di “approfondire l’assegnazione i contributi comunali a pioggia sul welfare, che ammontano a circa 2 milioni e mezzo. Vanno rivisti, anche perché prima vengono gli impegni per il sociale e le persone, questo è il principio fondamentale per la distribuzione dei fondi”.

“Se esiste qualche voce tra tutti i contributi che vengono erogati che può essere rivista e tolta per essere meglio impiegata, – ha ribadito – allora si faccia”.

“Siamo concentrati inoltre sul discorso del dopo di noi per essere vicini alle famiglie con disabili, le loro esperienze sono una grande risorsa e un insegnamento”.

“Gran parte del tema della sussidiarietà del programma della lista Liberi di Trespidi – ha poi aggiunto – è anche nel nostro. Stare vicini alle famiglie significa stare vicini sia ai giovani che agli anziani. Servono politiche per mantenere il più possibile gli anziani in casa con nuove risorse per la formazione delle badanti”.

“Particolare attenzione rivolgeremo poi ad associazioni come il Telefono Rosa in grado di dare risposte importanti al tema della violenza in famiglia; confermo la mia volontà di costruire il centro antiviolenza con una risposta delle istituzioni”.

“Ho sottoscritto un documento della Cisl per sostenere il lavoro delle donne, per conciliare le esigenze della famiglia con quelle del lavoro e in questo senso è importante promuovere gli asili aziendali”.

Conclusione sui profughi: “Non è possibile per l’amministrazione comunale intervenire direttamente sulle pratiche di regolarizzazione, dipende dallo Stato”.

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