Il nido Oasi di Borgotrebbia cerca casa: “Attività educativa da salvare”

Lo "sfratto" dall'asilo nido gestito dall'omonima cooperativa sociale è arrivato dopo le analisi sulla stabilità dell'edificio di via Boreca a Borgotrebbia (Piacenza) fatte eseguire dal Comune

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Il centro educativo Oasi, con i suoi 26 bambini e sei operatori, cerca casa. 

Lo “sfratto” dall’asilo nido gestito dall’omonima cooperativa sociale è arrivato dopo le analisi sulla stabilità dell’edificio di via Boreca a Borgotrebbia (Piacenza) fatte eseguire dal Comune. 

Il verdetto parla di “una qualità bassissima del calcestruzzo” e pertanto di un mancato rispetto delle norme antisismiche, che nel corso degli ultimi anni sono diventate assai più restrittive.

L’edificio, di proprietà comunale, è stato dato in concessione fino al 2018 alla cooperativa sociale “Centro educativo Oasi”, e proprio in occasione del rinnovo della convenzione era stato disposto il controllo sulla stabilità della struttura dall’amministrazione.

Il sindaco di Piacenza Patrizia Barbieri ha annunciato che lunedì incontrerà i genitori per prospettare una soluzione, nel frattempo da oggi al 28 luglio (data di chiusura stagionale del servizio) i bambini sono stati accolti al nido Pettirosso della Besurica.

Ma il 4 settembre prossimo il problema si ripresenterà: dove andranno i 26 bambini (19 dei quali convenzionati con il Comune) e potrà proseguire l’esperienza educativa messa in piedi negli ultimi quindici anni?

La coordinatrice del centro Oasi Elena Brugnoni spera di avere risposte positive. “Anche noi attendiamo di incontrare l’amministrazione comunale – spiega – per capire quali soluzioni possano essere adottate per salvaguardare il nido.

Da quanto abbiamo capito serviranno lavori ingenti alla struttura di Borgotrebbia e i tempi non saranno brevi”.

“E’ dal 2002 che lavoriamo in quell’asilo, che era stato ristrutturato una volta, ma non ci aspettavamo – afferma – un esito così negativo delle verifiche.

Naturalmente i controlli sulla struttura e il suo adeguamento spettano al proprietario, il Comune, ma noi rischiamo di veder interrotta la nostra attività.

Speriamo in una soluzione transitoria che ci permetta di riaprire a settembre, naturalmente confidiamo di poter mantenere la nostra esperienza educativa integra in una sede unica, per non disperdere il percorso educativo e con le famiglie fatto in questi anni.

Purtroppo buona parte dei bambini nostri ospiti – fa notare – sono residenti e Borgotrebbia, ma siamo consci che dovranno affrontare un trasferimento”.

Un supporto al centro educativo Oasi è stato offerto dalle coop sociali di Confcooperative che potrebbero “ospitare” per un centro periodo di tempo l’attività educativa svolta in questi anni a Borgotrebbia. Anche in questo caso è previsto un incontro per valutare possibili soluzioni.

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