“I ragazzi erano impauriti, ora a Breno la situazione è tranquilla”

A parlare l'educatore della cooperativa "L'Ippogrifo" che per conto della Prefettura di Piacenza ha preso in carico i 15 minori stranieri non accompagnati, alloggiati nell'ex scuola di Breno

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“Erano un po’ impauriti per quello che è accaduto, ieri sera hanno visto i telegiornali che parlavano di loro, ma ora la situazione è tranquilla”. 

A parlare è Noureddine Ambaoui, educatore della cooperativa “L’Ippogrifo” che per conto della Prefettura di Piacenza ha preso in carico i 15 minori stranieri non accompagnati, alloggiati nell’ex scuola di Breno, piccola frazione di Borgonovo.

I giovani di origine africana e asiatica sono stati accolti da una scritta razzista (“No ai neri e alle coop”) sul muro esterno dell’edificio e da un “muro di paglia” eretto da qualcuno davanti al cancello di ingresso

Una vicenda che ha fatto salire Borgonovo e Piacenza alla ribalta della cronaca nazionale: tutti i giornali e le televisioni hanno infatti ripreso la notizia.

Il gruppo di minori è assai variegato nella provenienza: Senegal, Gambia, Nigeria, Ghana, Sierra Leone, Guinea e Bangladesh.

La cooperativa che gestisce il gruppo di minori cerca di superare l’episodio (la scritta sul muro è stata cancellata) e di guardare avanti.

Non è la prima volta che una piccola comunità manifesta ostilità per i nuovi arrivati – ricordano a “L’Ippogrifo” – e poi si deve ricredere perchè non creano alcun problema. Un paio di anni fa era accaduto a Pontedellolio con proteste vibranti dei residenti, poi rientrate.

“Oggi la situazione è rientrata e i ragazzi sono tranquilli, sono tutti bravi ragazzi che rispettano le regole – dice Ambaoui – erano in Italia da alcuni mesi e sono tutti rimasti soli, senza adulti”.

“Vengono da reali storie di guerra e di fuga dai loro paesi d’origine – spiega – e non hanno parenti, qualcuno ha perso per strada i genitori, altri sono stati trovati soli. Alcuni di loro hanno perso tutto. Stiamo cercando di ricostruire le loro storie e soprattutto di iniziare un percorso di reale inserimento per dare loro un futuro positivo”.

A seguire i minori c’è un’equipe di educatori: il loro status di minori – vanno dai 16 ai 17 anni e mezzo – comporta un livello di assistenza adeguato, con l’assegnazione di un tutor. 

La cooperativa sociale “L’Ippogrifo”, che svolge attività di accoglienza di persone richiedenti asilo nell’ambito del progetto Sprar in diverse strutture della città, sta organizzando alcune attività per i giovani appena arrivati.

“Faremo i corsi di italiano e in attesa che inizino le scuole, cercheremo – spiega Ambauoi – di proporre loro alcune attività e di prendere contatto con gli enti di formazione. Gli spazi della ex scuola con un ampio cortile consentono ad esempio di fare sport”.

Dopo la tempesta mediatica che li ha accolti, probabilmente, un po’ riserbo e di pace è quello di cui hanno più bisogno.

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