Quel pomeriggio di Klinsmann a Piacenza e l’aiuto per i bimbi di Malgioglio

Un viaggio in Maggiolino da Milano a Piacenza, e un gesto di grande solidarietà. Protagonisti il portiere piacentino Astutillo Malgioglio e il bomber nerazzurro Jurgen Klinsmann

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Un viaggio in Maggiolino da Milano a Piacenza, e un gesto di beneficenza e grande solidarietà. Protagonisti il portiere piacentino Astutillo Malgioglio e l’attaccante tedesco Jurgen Klinsmann, indimenticato bomber nerazzurro.

Il periodo è quello dell’Inter dei record di Giovanni Trapattoni: a raccontare la storia è un articolo a firma di Paolo Ziliani, pubblicato su “Il Fatto Quotidiano”, dopo le polemiche per la “miserabile colletta” al matrimonio del fuoriclasse argentino Lionel Messi. Gli ospiti, invitati a fare come regalo una donazione ad una Ong, hanno versato mediamente 37 euro a testa.

Da qui la riflessione di Ziliani, che ricorda il suo incontro con Malgioglio: ex portiere, tra le altre, di Roma, Lazio ed Inter, dall’età di 18 anni aiuta le persone in difficoltà, in particolare i bambini distrofici nel recupero motorio, ed è fondatore dell’associazione Onlus “Era 77”.

“Mi raccontò – scrive – che l’Associazione Calciatori, sul suo giornale, aveva aperto una sottoscrizione tra tutti gli iscritti (gli oltre mille calciatori di serie A, serie B, serie C1 e serie C2) per raccogliere fondi a favore dell’attività di Tito (Malgioglio, ndr); e che alla fine il ricavato era stato di 700 mila lire, che con un certo imbarazzo l’AIC aveva provveduto a fargli avere”.

“Mi raccontò, soprattutto, che un giorno alla Pinetina Jurgen Klinsmann lo aveva avvicinato e gli aveva chiesto come mai finiti gli allenamenti lo vedesse andarsene, sempre, così di fretta a Piacenza. Tito gli aveva spiegato il perché e Klinsmann gli aveva detto: domani vengo con te, voglio vedere con i miei occhi quello che fai.”

Klinsmann mantenne la promessa: “Salì sul maggiolino scassato di Malgioglio, andò con lui a Piacenza, passo l’intero pomeriggio a guardare Tito assistere i bambini cerebrolesi”.

“Poi, prima di risalire sul maggiolino per farsi riportare a Milano, sfilò di tasca il libretto degli assegni e senza dire una parola scrisse 70 milioni (settanta milioni), staccò l’assegno e lo consegnò al compagno”.

“Aveva gli occhi lucidi. Come quelli di Malgioglio.”

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