“Ciclabili più sicure e nuovo bike sharing per una mobilità sostenibile”

Gloria Zanardi (Liberi): "La mobilità ciclabile deve essere incentivata anche a fronte del problema della qualità dell'aria che sta attanagliando la nostra città"

Più informazioni su

“Riqualifichiamo la rete delle ciclabili e creiamo un servizio innovativo di bike sharing, si porterebbe giovamento alla vivibilità della città e all’ambiente”.

Lo scrive in una nota Gloria Zanardi, consigliera comunale del Gruppo Liberi.

“La mobilità ciclabile – afferma – deve essere incentivata anche a fronte del problema della qualità dell’aria che sta attanagliando la nostra città. La bici, infatti, è il mezzo di trasporto più efficiente, energeticamente sostenibile e rapido per gli spostamenti urbani”.

“Il primo passo è la riqualificazione e messa in sicurezza di tutte le piste ciclabili a Piacenza. Dalla valutazione di Fiab Amolabici, a parte alcuni casi, sono tante le criticità delle nostre piste ciclabili, spesso progettate senza una reale visione di insieme della mobilità e con caratteristiche non conformi alle condizioni della strada o del marciapiede, soprattutto sotto il profilo della sicurezza. Esempi quella di Via Veneto e di Via Genova, pericolose per i ciclisti, per i pedoni e anche per le autovetture che escono dalle vie adiacenti”.

“Anticipo – prosegue – che depositerò un’interrogazione sul tema, alla luce delle possibilità di finanziamento da parte della regione per chiedere alla giunta le sue intenzioni”.

Zanardi parla poi del servizio di bike sharing: “A Piacenza non è mai decollato – la sua posizione – e, ad oggi, i velocipedi messi a disposizione dal Comune e dalla Regione risultano sottoutilizzati, oltre che in stato di quasi abbandono”.

“L’Assessore Mancioppi ha già annunciato che, probabilmente, il servizio dovrà essere completamente rivisto: in merito, credo che sia opportuno prendere spunto da realtà a noi vicine che possano essere di esempio in questo ambito, anche per ragionare su una maggiore sostenibilità a livello economico”.

“Occorre – aggiunge – strutturare un progetto innovativo, intuitivo, fruibile ed appetibile: una app per cercare una bici disponibile, stazioni maggiormente dislocate nella città in più punti e nevralgici (senza avere l’obbligo di riposizionare la bici esclusivamente dove è stata prelevata) e forme di pagamento easy. Necessita valorizzare il servizio e ciò è possibile se si allarga la possibilità di interazione con i privati, dando la possibilità alle aziende di promuoversi sulle due ruote con cartelli luminosi, sulle rastrelliere con annunci pubblicitari sotto forma di poster, adesivi e tappeti con il brand dell’azienda”. 

“Ripensare al sistema di bici condivise – conclude -, che si regga su un modello di business che dipenda solo in parte, e sempre meno, dalla tariffa quasi simbolica richiesta per le sottoscrizioni annuali, prevedendo che le entrate che tengono in piedi l’attività arrivino dalla vendita di spazi pubblicitari; ciò attraverso un accordo sulla spartizione di obblighi e benefici, che permetta di incentivare l’utilizzo del servizio e alleggerire l’ente dai costi di manutenzione e gestione, con meccanismi di concessione in cambio di spazi pubblicitari messi a disposizione di altri”.

Più informazioni su

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di PiacenzaSera, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.