Giornata Diabete, sul Facsal controlli gratuiti. Incontro al “Marcora” foto

Negli ultimi anni è emerso che se i tassi di mortalità cardiovascolare si sono ridotti negli uomini diabetici, per le donne diabetiche il rischio resta alto, pari al 50 per cento

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Torna come ogni anno la Giornata del diabete, celebrata in tutto il mondo per sensibilizzare e informare la comunità sulla patologia.

Prevenzione diabete, anche a Piacenza controlli gratuiti in farmacia

Anche l’Azienda Usl di Piacenza partecipa all’evento in sinergia con l’Associazione autonoma diabetici piacentini.

Negli ultimi anni è emerso che se i tassi di mortalità cardiovascolare si sono ridotti negli uomini diabetici, per le donne diabetiche il rischio resta alto, pari al 50 per cento. 

Due le diverse iniziative organizzate a Piacenza, rivolte ai due target specifici di riferimento della patologia.

Per il 2017 il focus la campagna di comunicazione internazionale si concentra su due aspetti: donne e bambini.

Anche a Piacenza, per la popolazione generale (e femminile in particolare) sono previsti controlli gratuiti, mentre per le famiglie di piccoli e adolescenti affetti da diabete è in calendario un incontro per affrontare al meglio le conseguenze quotidiane della patologia.

Sabato mattina 11 novembre, dalle 14 alle 18, i medici e gli infermieri di Diabetologia saranno presenti sul Pubblico Passeggio per informare i cittadini e saranno a disposizione per controlli gratuiti della glicemia. L’iniziativa si svolge in sinergia con l’Associazione autonoma diabetici piacentini, il Corpo Provinciale Guardie Ecologiche, il II Reggimento Genio Pontieri, la Croce Rossa e i volontari della Protezione Civile.

Il dipartimento di Pediatria sarà invece presente, sempre sabato mattina, al campus Raineri Marcora, con un’iniziativa dedicata all’alimentazione: In collaborazione con la sezione Mondo Giovani dell’associazione diabetici si terrà un incontro sul tema ‘Preparazione di piatti unici etnici e della tradizione, a base di legumi’.  

IL DIABETE – Com’è noto, esistono due tipi di diabete, il tipo 1 e il tipo 2: in entrambi si ritrovano valori di zuccheri nel sangue elevati, ma sono molto diversi per quanto riguarda la causa che ne determina l’insorgenza.

Il diabete di tipo 1 è una malattia autoimmune: interessa quasi esclusivamente bambini e adolescenti, in minor misura anche giovani adulti. In individui suscettibili, a seguito dell’interazione con fattori ambientali  ancora poco chiari, probabilmente di natura virale, si formano autoanticorpi che attaccano e distruggono in modo completo le cellule dell’organismo che producono l’insulina.

Com’è facilmente intuibile, il diabete di tipo 1 è indipendente dallo stile di vita. Il ritardo della diagnosi deriva principalmente dal fatto che si pensa che siano soggette a questa patologia solo le persone adulte obese, proprio perché quando si parla di diabete si focalizza l’attenzione su questo aspetto.

Questi pazienti vengono seguiti dal reparto di Pediatria e Neonatologia, diretto da Giacomo Biasucci, con un team dedicato, che vede lavorare insieme medici (Sara Riboni e Giuseppe Cannalire), infermieri, dietiste e psicologi.

Per quanto riguarda invece il diabete di tipo 2, negli ultimi anni gli stili di vita inappropriati (quali alimentazione, sedentarietà e sovrappeso) stanno causando un aumento significativo di persone malate.

Sebbene generalmente percepita come una patologia cronica ad andamento benigno, in realtà ha effetti devastanti dal punto di vista clinico, sociale ed economico. Per esempio, una diagnosi di malattia all’età di 40 anni determina una riduzione dell’aspettativa di vita di 5-10 anni.

Le complicanze causano ogni anno 3 milioni di decessi nel mondo. Il diabete raddoppia anche il rischio di morte associato ad altre malattie quali tumori, malattie renali, epatiche, gastrointestinali, respiratorie, infezioni e cadute.

In Italia una persona su 20 è affetta da questa patologia: si stima che la diagnosi sia stata fatta a 3 milioni di persone ma che più di 1 milione ne siano affette senza saperlo.

Il diabete in età evolutiva: sostegno alle famiglie – Il diabete coinvolge anche i bambini. Il reparto di Pediatria e Neonatologia, diretto da Giacomo Biasucci, segue 65 pazienti, piacentini e lombardi, con un team dedicato, che vede lavorare insieme medici dedicati (Sara Riboni e Giuseppe Cannalire), infermieri, dietiste e psicologi.

L’incidenza del diabete è in aumento. Eppure, in fascia pediatrica, l’esistenza del diabete è poco frequente e quindi troppo spesso riconosciuta con ritardo. Prevalentemente si tratta del diabete di tipo 1, causato dall’incapacità dell’organismo di produrre insulina che deve quindi essere somministrata più volte al giorno. Non dipende dal cibo, né dai dolci. Quest’anno, su 10 diagnosi effettuate, 4 interessano bambini con meno di 2 anni.

Quali sono i campanelli d’allarme che possono far scattare il dubbio ai genitori? “Bere tanto e urinare tanto: in presenza di questi sintomi – spiega la dottoressa Riboni – è necessario recarsi immediatamente dal proprio medico, perché è sufficiente un esame delle urine o una prova della glicemia raccogliendo una goccia di sangue dal polpastrello delle dita per fare una diagnosi”.

“Se queste avvisaglie non vengono riconosciute in modo tempestivo l’organismo subisce delle profonde modificazioni metaboliche che posso portare a un’alterazioni del respiro, dello stato di coscienza fino al coma. Questo accade perché un bambino con diabete è incapace di produrre insulina perché le cellule che se ne devono occupare sono completamente distrutte”.

Se la presenza della malattia viene accertata, a bimbi e ragazzi affetti da diabete vengono garantite oggi in Pediatria tutte le opportunità terapeutiche dei maggiori centri nazionali, evitando alle famiglie lo spostamento verso altre province.

Il team dedicato, nel quale operano insieme medici, infermieri, dietiste e psicologi, fornisce tutta l’assistenza necessaria.

La cura del diabete di tipo 1 è l’insulina, l’adozione di uno stile di vita salutare con una alimentazione equilibrata e una adeguata attività motoria permette di migliorare l’efficacia della terapia insulinica che resta comunque la terapia per questo tipo di patologia. 

“Nell’ambito di un’alimentazione corretta, oggi non è più necessario dare diete rigide e proibitive ma è molto importante educare i pazienti e i loro familiari a riconoscere i diversi componenti presenti nel pasto, con particolare riferimento ai carboidrati, e a imparare a identificarli”. La quantità di insulina che deve essere somministrata, infatti, è proporzionale alla quantità di carboidrati assunti”.

“Il diabete in pediatria si manifesta in modo improvviso – concludono i professionisti dell’equipe Ausl – e spesso è una diagnosi con cui si impara a convivere ma difficile da accettare”.

Il percorso diagnostico terapeutico per i pazienti adulti – Le persone con diabete sono spesso colpite da complicanze acute e croniche, con un aumento da 2 a 6 volte dei ricoveri per problemi cardiovascolari, cerebrovascolari, renali, vascolari periferiche e amputazioni.

L’impegno dell’Ausl di Piacenza è rivolto a perfezionare modelli assistenziali specifici per la cronicità. L’obiettivo è quello di passare da un modello di “Medicina d’attesa”, a una “Sanità d’iniziativa”, in cui si creano percorsi ad hoc e i pazienti stessi diventano parte integrante e attiva del processo.

Nella nostra provincia, dove i diabetici hanno raggiunto il 6,2 % di prevalenza, è attivo un percorso  diagnostico terapeutico assistenziale (chiamato in gergo tecnico PDTA) dedicato alla patologia, che consente un’integrazione ospedale–territorio. Grazie a questo progetto, il team diabetologico lavora in stretta sinergia con i vari specialisti ospedalieri e con i medici di base e le altre professioni sanitarie del territorio.

“Questa è la strategia migliore – evidenzia il dottor Maurizio Bianco, alla guida del reparto di Diabetologia – per rispondere sia ai bisogni specifici della malattia sia alle necessità della persona (autogestione, stile di vita, accessibilità ai servizi, personalizzazione degli schemi di terapia e continuità delle cure)”.

Ai percorsi assistenziali si associano gli importanti progressi biomedici in campo diabetologico, come terapie farmacologiche complesse e innovative, tecnologie molto specifiche (monitoraggio continuo della glicemia, microinfusori) per migliorare la cura del diabete.

L’Associazione autonoma diabetici piacentini – L’ Associazione autonoma diabetici piacentini celebra quest’anno i 30 anni di vita.

“Da tanto tempo – fa notare il presidente Carlo Fantini – siamo in prima linea, in occasione della Giornata mondiale del diabete, con iniziative per sensibilizzare l’opinione pubblica su vari aspetti della patologia”.

“Con la Diabetologia siamo giunti alla 12esima edizione di questo evento di sensibilizzazione che ci vede presente e di supporto alla popolazione che intenderà partecipare. Mentre il personale sanitario effettua il controllo della glicemia, noi distribuiamo materiale informativo e siamo riferimento per eventuali richieste”.

L’iniziativa sul Pubblico Passeggio si svolge in collaborazione con il II Reggimento Genio Pontieri, la Protezione Civile, il Corpo Provinciale Guardie Ecologiche e i volontari della Croce Rossa per la loro preziosa collaborazione.

Con la Pediatria – prosegue il presidente – abbiamo iniziato un percorso di collaborazione da 7 anni con un progetto chiamato “Diabete senza tabù” in cui si opera per sostenere i minori  insulinodipendenti e loro genitori nei vari aspetti della vita del giovane come, per esempio, a scuola. Sono stati realizzati vari opuscoli informativi di ausilio. Nell’ambito di questo progetto, l’associazione ha sviluppato anche una collaborazione con l’Istituto alberghiero Marcora, predisponendo corsi per famiglie teorico pratiche sull’alimentazione. Quest’anno si parlerà della importanza dei legumi nella dieta.

Infine, ci sono due importanti novità. “La prima – conclude Fantini – è che l’associazione ha rinnovato in questi giorni il consiglio direttivo con l’iniezione di forze fresche e motivate. A breve si deciderà come meglio distribuire compiti per gestire sempre meglio le varie energie e capacità”.

“La seconda, che si fonde con la prima, è che è in corso una profonda riorganizzazione delle attività del reparto di Diabetologia; da qualche mese l’associazione ha a disposizione una stanza dedicata alle sue attività, da svolgere in sinergia con il personale medico-infermieristico. Quando il piano delle attività sarà definito, si prenderanno accordi con il nuovo responsabile, il dottor Maurizio Bianco, per concordare orari e giorni in cui prestare opera di supporto”.

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