Amazon, Poletti ‘Grave errore disertare incontro in Prefettura’ foto

I commenti del ministro Poletti e del consigliere regionale Rancan, Cisl e Ugl. 

Amazon ha commesso “un errore grave” a disertare ieri il tavolo con i sindacati convocato dal prefetto di Piacenza.

Lo ha affermato il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, nel corso di una conferenza stampa al ministero. “Penso che l’azienda debba rispondere a un invito fatto dal prefetto – ha sottolineato – comportamenti diversi non sono accettabili”. 

RANCAN (LEGA): «GRAVE DISPETTO AI LAVORATORI DA PARTE DELL’AZIENDA» – «Disertare un incontro ufficiale convocato in Prefettura rappresenta un grave dispetto nei confronti dipendenti. Questo, senza tanti giri di parole, è quello che ha fatto Amazon».

Così il consigliere regionale Matteo Rancan (Lega) sull’assenza dei rappresentanti dell’azienda statunitense all’incontro organizzato ieri a Piacenza al palazzo del Governo per trovare una mediazione tra il colosso dell’e-commerce ed i lavoratori impiegati negli stabilimenti di Castel San Giovanni.

«Un simile atteggiamento – attacca l’esponente del Carroccio – fondato sulla mancanza di dialogo, lo spregio e la scorrettezza è del tutto inaccettabile, così come è da considerare gravissimo il non sedersi ad un tavolo istituzionale per trovare una soluzione ai disagi avvertiti dai lavoratori. Purtroppo, questo episodio, invece di rispondere rapidamente alle loro necessità, non farà altro che aggravare le tensioni ed allontanare un eventuale punto d’incontro. Allo stesso tempo – accusa Racncan – suonano banali e superficiali le condanne mosse dal Partito Democratico, che ha sempre garantito concessioni ad Amazon e agli altri giganti del web nei Governi ai quali ha preso parte negli ultimi anni».

Le prese di posizioni del ministro Poletti e del consigliere Rancan seguono le dichiarazioni del sottosegretario Paola De Micheli, dell’onorevole Marco Bergonzi e del Pd di Piacenza. 

AMAZON, OLTRE 1500 ADESIONI ALLA CAMPAGNA UGL – Nota stampa – La giornata di ieri ha visto, in sequenza, la lettera con cui Amazon ha tentato di impedire le assemblee convocate con tutti i crismi dalle Organizzazioni Sindacali e ciò in spregio all’art 20 dello Statuto dei Lavoratori; l’assenza della stessa azienda al tavolo istituzionale convocato dalla Prefettura congiuntamente ai sindacati con ciò manifestando la convinzione aziendale di poter sovrastare e padroneggiare i termini dei rapporti con le istituzioni; la consegna in Prefettura ed il successivo invio della lettera indirizzata a Bezos ed alle istituzioni in merito alla vertenza in corso, a dimostrazione della necessità di trovare nelle istituzioni un appoggio fattivo; l’arretramento di Amazon, su sollecitazione della Questura, rispetto al tentato diniego delle assemblee, confermando che sul piano dei diritti gli stessi trovano dimora in quell’azienda solo se costituiscono un obbligo; le 5 assemblee tenutesi (l’ultima tenutasi dalle 00:00 alle 01:00 di oggi) e tutte conclusesi con lo sciopero nelle ultime 2 ore del turno di lavoro che hanno visto uscire dai tornelli oltre 400 lavoratori.

E’ chiaro quindi che: “A fronte del comportamento prepotente di Amazon i lavoratori hanno riposto: non ci piegherete! La domanda interessante a questo punto è: se i lavoratori resistono in nome della propria dignità, le istituzioni faranno altrettanto in nome della sovranità o sono già piegate al volere delle multinazionali? E’ chiaro a tutti infatti che questa vertenza esce dai confini del rapporto di lavoro delle maestranze del magazzino di Castelsangiovanni (PC) ed investe le dinamiche di un modello di sviluppo economico che appare sempre più finalizzato a depredare, piuttosto che a sviluppare”.

Eiteniamo infine necessario rilanciare la necessità di un sempre maggiore sostegno da parte dell’opinione pubblica e indichiamo di nuovo come strumento la pagina facebook ideata a sostegno della vertenza Amazon e di tutti i casi di sfruttamento dei lavoratori. La campagna, che non è di boicottaggio ma di sensibilizzazione, ha raccolto in 6 giorni oltre 1500 adesioni. 

FISASCAT CISL ‘ACCESI I RIFLETTORI SU PRECARIE CONDIZIONI DI LAVORO’ – E’ terminata all’una di notte l’ultima assemblea dei lavoratori di Amazon dello stabilimento piacentino di Castel San Giovanni. «La giornata è stata costellata da momenti di forte tensione che vedono un grave disconoscimento da parte della multinazionale del ruolo dello Stato, del Prefetto che nel pieno dei suoi poteri ha cercato di mediare tra gli interessi contrapposti rappresentati – ha sottolineato Francesca Benedetti segretario generale della Fisascat Cisl Parma Piacenza».

«Il sindacato – ha aggiunto la sindacalista – sta portando avanti questa vertenza con grande dignità e caparbietà, muovendo la propria azione sotto la spinta di una grande fiducia espressa dai lavoratori, ma ora è necessario che le forze politiche locali e nazionali, intervengano a dare sostegno alla nostra azione, per mostrare al resto del mondo che ci sta osservando, che l’Italia non può accettare e non accetterà, che vengano messi in discussione i più elementari valori di rispetto della persona e che regolano la convivenza civile».

«Amazon come un predatore si nutre del territorio; dei suoi servizi e delle agevolazioni fiscali e contributive offerte, ma allo stesso tempo, disconosce l’autorità, la sovranità del paese che lo ospita – ha affondato la sindacalista – La violenza di questa logica ci ha lasciati senza parole e ci induce ad una riflessione profonda, su un futuro prossimo che vede il consolidarsi di un modello di sviluppo che cela solo sfruttamento».

A stigmatizzare gli sviluppi della vertenza è intervenuto anche il segretario generale della Fisascat Cisl Emilia Romagna Michele Vaghini. «Grave ed inaccettabile l’atteggiamento del colosso dell’e-commerce nel tentativo di ostacolare l’attività del sindacato in campo per migliorare le condizioni di lavoro di migliaia di addetti e in sfregio alle istituzioni» ha dichiarato il sindacalista.

«La vertenza Amazon scuote le coscienze e accende i riflettori sulle precarie condizioni di lavoro degli addetti delle grandi multinazionali che pensano di operare sul territorio escludendo di fatto la voce di chi rappresenta i lavoratori che quotidianamente, con professionalità e impegno, concorrono ai risultati aziendali» ha aggiunto Vaghini.

«Rinnoviamo il nostro invito rivolto alla direzione di Amazon – ha concluso il sindacalista – Il colosso dell’e-commerce riveda la propria posizione e apra al dialogo con i sindacati sui modelli organizzativi di impresa, sull’organizzazione degli orari e sulle turnazioni, cogliendo l’opportunità del confronto in termini di fidelizzazione dei dipendenti e di crescita di produttività».

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