Famiglie a rischio isolamento, emergenze in tutta la Provincia. In 12mila senza luce foto

Al momento non risulterebbero aree o frazioni completamente isolate, ma sono numerosissime quelle difficilmente raggiungibili, solo tramite tragitti secondari, di lunga percorrenza. 

Famiglie a rischio isolamento causa del maltempo, emergenze in tutta la provincia di Piacenza.

Ghiaccio, alberi caduti, comuni senza elettricità e strade chiuse VD

I vigili del fuoco stanno lavorando ininterrottamente per liberare le strade gelate, “invase” da piante e rami. 

Un lavoro che vede impegnati anche gli uomini della protezione civile: circa 100 gli operatori scesi in campo nella giornata di ieri, mentre oggi sono rimasti attivi una trentina di volontari. 

Al momento non risulterebbero aree o frazioni completamente isolate, ma sono numerosissime quelle difficilmente raggiungibili, solo tramite tragitti secondari, di lunga percorrenza. 

La priorità dei soccorritori è quindi sgomberare le arterie stradali per poter garantire l’accesso alle varie località.

L’attenzione è concentrata soprattutto nelle aree di Gropparello, Sariano, Bagnolo, Valtrebbia e Valdarda.

EMERGENZA ELETTRICITA’ – Prosegue senza sosta il lavoro di oltre 500 addetti di E-Distribuzione (la società del Gruppo Enel che gestisce la rete elettrica di media e bassa tensione) per il ripristino del servizio elettrico in alcuni comuni delle province di Piacenza, Parma Reggio Emilia e, da ieri sera, anche della provincia di Bologna, colpite dalle forti raffiche di vento e dalla neve ghiacciata che hanno provocato la caduta sulle linee elettriche di alberi ad alto fusto situati fuori dalla fascia di rispetto, causando disservizi elettrici e grandi difficoltà nella viabilità.

Sono circa 23.000 – fa sapere l’azienda – i clienti disalimentati in Emilia-Romagna, di cui 12mila in Provincia di Piacenza, 2.000 in Provincia di Reggio Emilia, 8.000 in Provincia di Parma e 1.000 in Provincia di Bologna.

Nel piacentino le difficoltà maggiori si registrano nei comuni di Ferriere, Farini, Bettola, Vernasca, Lugagnano Val d’Arda, Bobbio, Gropparello, Coli, Travo.

GRAVE LA SITUAZIONE IN EMILIA –  “Ho sentito il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, a cui ho illustrato la situazione e ciò che sta avvenendo nei territori colpiti dalle esondazioni. Gli ho preannunciato che chiederemo lo stato di emergenza, richiesta che potrebbe essere presa in considerazione già nella prossima seduta del Consiglio dei ministri”.

Così il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, dopo le esondazioni nelle province di Parma e Reggio Emilia, oltre alla situazione critica nel modenese legata alla piena del fiume Secchia.

Nel pomeriggio di oggi, l’assessore Gazzolo è stata a Brescello per verificare l’evolversi della situazione dopo che in precedenza aveva tenuto una prima riunione operativa con i vertici del sistema di protezione civile dell’Emilia-Romagna nel centro unificato provinciale (Cup) di Marzaglia (Mo), per fare il punto sulle condizioni del territorio.

Nel reggiano sono in corso le operazioni di evacuazione e soccorso dei residenti a Lentigione. Al lavoro gli elicotteri di Vigili del fuoco e 118 regionale, oltre ai mezzi anfibi e ai gommoni.  Evacuata in via precauzionale anche la frazione La Croce di Boretto. Allestiti 4 centri di prima accoglienza per gli sfollati nei comuni vicini di Novellara, Castelnovo Sotto e Poviglio.

“Siamo in presenza di piene dalla portata storica, mai registrate in passato, per quanto riguarda il Secchia nel modenese, l’Enza, il Parma e il Lorno nel parmense – spiega Paola Gazzolo -. L’intero sistema di protezione civile è mobilitato già da ieri, l’Agenzia regionale, i corpi dello Stato con le Prefetture, i Comuni, i volontari e siamo in contatto costante col Dipartimento nazionale”.

“Stiamo presidiando il territorio e nelle prossime ore saremo in grado di avere numeri esatti su quanto successo e sui danni a cittadini, imprese e patrimonio pubblico”.

METEO – “Le forti precipitazioni che hanno interessato ieri tutta la nostra provincia, – fa sapere Meteo Valnure – hanno insistito particolarmente sul crinale appenninico dove in territorio ligure le cumulate hanno toccato valori tra 300 e 400 mm in 36-48 ore, con un picco di oltre 500 mm a Cabanne, in Val d’Aveto, provocando un’onda di piena che è transitata nelle notte. Oggi, con la cessazione dei fenomeni i livelli sono in calo”.

Resta critica la situazione della viabilità nelle zone colpite dal gelicidio, anche se le temperature sono gradualmente salite sopra lo zero.

Nelle prossime ore la perturbazione, responsabile della recente ondata di maltempo, si muoverà verso le regioni meridionali dove è atteso un peggioramento.

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