Maltempo, sindaci contro Enel. In centinaia ancora senza luce

Durante l'approvazione del bilancio provinciale, il presidente Francesco Rolleri e i sindaci dei territori colpiti dalla ondata di freddo e gelo hanno lamentato la mancanza di comunicazione da parte del gestore dell'energia elettrica durante l'emergenza. 

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AGGIORNAMENTO ORE 21 – Nel pomeriggio di mercoledì è proseguita la riunione, iniziata in mattinata, del Centro Coordinamento Soccorsi, attivato da lunedì  presso la Prefettura di Piacenza.

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Nel corso dell’incontro, al quale hanno partecipato i rappresentanti di Enel E-distribuzione, dei Vigili del Fuoco, della Polizia Stradale, dei Carabinieri, della Provincia,  del Servizio Area Affluenti Po e, tra le amministrazioni comunali, il Sindaco di Bobbio, il Vice sindaco del comune di Rivergaro, il sindaco di Bettola in rappresentanza dell’Unione Val Nure, – fa sapere la Prefettura – “dopo aver preso atto della positiva attività svolta sul fronte della viabilità e del servizio idrico, è stata messa a fuoco la questione relativa al ripristino dell’erogazione dell’energia elettrica nelle frazioni dei Comuni ancora privi del servizio”.

FRAZIONI ANCORA SENZA LUCE – Da parte di Enel E-distribuzione è stata rappresentata un’accelerazione degli interventi, dovuta anche alle favorevoli condizioni meteorologiche, che ha consentito di ridurre il numero di utenze disalimentate dalle circa 4.000 di martedì sera alle 21 ad alcune centinaia nella serata di mercoledì.

Persistono problemi nelle frazioni dei comuni di Ponte dell’Olio, Lugagnano Val D’Arda, Pianello Val Tidone, Piozzano, Cerignale e Cortebrugnatella.

Proseguirà comunque nel corso della notte – viene spiegato – lo sforzo delle squadre della società erogatrice del servizio per garantire la copertura totale delle utenze ancora prive di corrente elettrica.

Nel quadro delle attività di prevenzione generale, è stata anche programmata nelle prossime settimane un’attività di monitoraggio del territorio, con primi sopralluoghi lungo i principali corsi d’acqua del territorio piacentino, anche ai fini di una verifica strutturale dell’evoluzione dei fenomeni franosi già esistenti.

La Prefettura ha chiesto a tutti i partecipanti di mantenere, ciascuno per la propria responsabilità di competenza, la massima attenzione e capacità di intervento per ripristinare tutti i servizi necessari nelle località interessate nel più breve tempo possibile, fornendo le tempestive dovute comunicazioni direttamente ai Sindaci ed alla Prefettura.

SINDACI CONTRO ENEL – Maltempo, i sindaci della provincia di Piacenza attaccano Enel.

Durante l’approvazione del bilancio provinciale, il presidente Francesco Rolleri e i sindaci dei territori colpiti dalla ondata di freddo e gelo hanno lamentato la mancanza di comunicazione da parte del gestore dell’energia elettrica durante l’emergenza. 

Voce fuori dal coro quella del sindaco di Gazzola, Simone Maserati, che al contrario ha evidenziato la “mancanza di presenza delle istituzioni e dei soccorsi sul territorio di competenza”.

“In questi giorni abbiamo più volte chiesto un comunicato da Enel per essere informati sulle zone e sui tempi dove sarebbe mancata l’energia e non abbiamo ricevuto risposta” – ha spiegato Rolleri – “una comunicazione chiara ci avrebbe aiutato a gestire la situazione d’emergenza” – ha aggiunto – “ringrazio i nostri tecnici sulle strade, che stanno lavorando per fare tornare attive le nostre”.

Una situazione di disagio riscontrata anche dal sindaco di Ponte dell’Olio, Sergio copelli – “ho evidenziato delle rimostranze al prefetto, sulla inutilità di avere un numero Enel riservato se poi non si riceve risposta nelle situazioni di emergenza”. 

A Gazzola invece, secondo quanto affermato da Maserati  “gli operatori Enel si sono dimostrati efficienti lavorando h 24 per ripristinare l’energia” – “mentre le istituzioni sono state assenti”.

Il bilancio – “Era dal 2011 che non si riusciva ad approvare il bilancio di previsione entro i tempi previsti. Ad eccezione delle città metropolitane e delle province a statuto speciale, la nostra sarà la prima amministrazione ad approvarlo” – ricorda il presidente Rolleri.

“Siamo in una situazione di difficoltà per quanto riguarda le Province, alle prese con risorse scarse e niente turn over dei dipendenti per far fronte ai compiti che devono comunque assolvere – dice Silva -. Rispetto allo scorso anno la situazione è migliorata, il bilancio si chiude non più con meno 6 milioni di risorse, rispetto a quelle necessarie, ma con meno 3 milioni. Il che comunque significa che il divario, tra fabbisogni e disponibilità economica, è di circa il 23% in meno, rispetto ai 12 milioni e 500mila euro di risorse disponibili”.

Il personale si è ridotto, negli anni, da 315 a 127 unità, mentre i compiti pincipali, quelli relativi alla scuola secondaria superiore e alla viabilità, rimangono sempre gravosi. “Gestiamo 1.100 km di strade, con 20 cantonieri. Prima erano 50 – continua Silva – Per quanto riguarda le scuole, gli studenti delle superiori sono 12mila, ripartiti in 535 classi. Una realtà in aumento e che ha bisogno di strutture adeguate”. 

Tra i servizi gestiti dall’amministrazione provinciale figura anche il trasporto pubblico locale: 5600 i pendolari, per la maggior parte studenti (4.127). 

Le risorse disponibili per i lavori pubblici, quasi 5 milioni, sono composte da proventi di alienazioni (450mila), contributi regionali (2 milioni e 750mila) per edilizia scolastica, 750mila per interventi sulla rete viaria di interesse regioanle, 400mila di compensazione della centrale di Caorso, e 550mila di entrate correnti. 

“Molto probabilmente questo è l’ultimo bilancio che andremo ad approvare – afferma Patrizia Calza -, e che dopo 6 anni torna ad essere presentato entro i termini previsti. Quanto siamo riusciti a fare in occasione dell’alluvione e in questi giorni dimostra che questo non è un ente inutile”. 

Il bilancio è stato approvato con 14 voti favorevoli e 7 astenuti (tra cui il comune di Piacenza).

Foti (Fdi-An): “Commissione d’inchiesta su Enel” – Troppi disagi e troppe situazioni d’emergenza in situazioni atmosferiche “di non eccessiva intensità”.

E’ il consigliere regionale di Fratelli d’Italia-An Tommaso Foti a tornare ancora una volta sulla situazione difficile che nei giorni scorsi si è avuta in diverse zone dell’Emilia Romagna (in particolare a Piacenza, Parma e Reggio Emilia), dove per l’alluvione ci sono state oltre duemila persone sfollate.

E insiste, il consigliere, chiedendo l’istituzione di una commissione d’inchiesta. “Nella notte tra l’11 ed il 12 dicembre scorsi -spiega Foti – si è assistito all’ennesima emergenza che ha paralizzato in particolare la provincia di Piacenza, oltre a quelle di Parma e Reggio Emilia”. La mattina del 12 dicembre, d’urgenza, è stata convocata in  Prefettura a Piacenza una riunione dove “Enel ha garantito che la fase di emergenza era quasi superata”.

Ma nella serata, “a Gropparello, nella zona compresa tra Cerignale e Ottone, a Castell’Arquato e Lugagnano, ma anche a Morfasso e in alta Val Nure – insiste il consigliere – migliaia di famiglie erano ancora prive di energia elettrica”.

Disagi che “non hanno riguardato soltanto la montagna”, ma anche la pianura, visto che “la zona est di Rottofreno è rimasta al buio a causa di un corto circuito durato circa 18 ore”.

Insomma, secondo l’esponente di Fdi-An un vero “bollettino di guerra, composto da interruzioni stradali, isolamento di frazioni e interruzioni di pubblici servizi” e “quello che lascia allibiti è che nonostante le reiterate rassicurazioni fornite dai gestori nelle sedi istituzionali spiega Foti-, queste interruzioni si susseguono con sempre maggiore frequenza e in presenza di fenomeni meteorologici di normale intensità”.

E tutto questo è avvenuto “a soli 5 giorni di distanza” dall’audizione in commissione Ambiente delle società che si occupano dei servizi. Per questo, il consigliere chiede l’istituzione di una commissione speciale di inchiesta per verificare “il rispetto del contratto di servizio da parte dei fornitori di energia elettrica, se e quali interventi di manutenzione della linea, della vegetazione attigua e delle cabine elettriche siano stati effettuati dai gestori del sevizio di fornitura elettrica a seguito delle rassicurazioni fornite nelle sedi istituzionali, la coerenza degli interventi attuati rispetto ai piani di manutenzione ordinaria e straordinaria della rete elettrica e -conclude Foti- le ragioni per le quali alle garanzie fornite dagli operatori di rete successivamente al verificarsi di eventi calamitosi non abbiano fatto seguito una efficiente risposta operativa degli stessi volta ad impedirne il ripetersi delle situazioni di disagio estremo”. (Margherita Giacchi)

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