Scontri al corteo antagonisti, altri nove indagati: nessuno sarebbe piacentino

Ci sarebbero nove persone indagate per gli scontri avvenuti sabato scorso a Piacenza nel corso della manifestazione degli antagonisti contro il neofascismo e l’apertura della sede di CasaPound.

Questi nove segnalati all’autorità giudiziaria si aggiungono ai due organizzatori del corteo che devono rispondere di istigazione a delinquere e della violazione dell’articolo 18 del Testo unico delle leggi di Pubblica sicurezza, cioè mancata osservanza delle prescrizioni.

Sono più pesanti le ipotesi di reato a carico degli ultimi nove deferiti, otto dei quali sono italiani e uno straniero (nessuno di loro sarebbe residente a Piacenza): rapina, resistenza e violenza a pubblico ufficiale, violenza privata, lesioni aggravate in concorso.

Tra questi vi sarebbero anche alcuni dei protagonisti dell’aggressione al carabinieri in via s. Antonino.

Si tratta di persone di età compresa tra i 20 e 40 anni. Dagli accertamenti e dalle indagini che stanno compiendo la Digos di Piacenza e il Nucleo Informativo dei carabinieri il numero dei manifestanti coinvolti potrebbe aumentare ancora.

Starebbe prendendo forma, anche grazie ad alcune testimonianze, il contesto con gli autori della brutale aggressione al carabiniere di battaglione Bologna rimasto ferito alla spalla.

Corteo degli antagonisti a Piacenza, denunciati due organizzatori, intanto carabinieri e polizia continuano a lavorare per identificare tutti i responsabili dell’aggressione al militare. Già nella giornata di ieri è emerso che le forze dell’ordine avevano identificato un soggetto coinvolto negli scontri, residente fuori provincia. Gli investigatori stanno continuando il lavoro a pieno ritmo e puntano ad individuare tutti i giovani, cinque o sei, che hanno preso parte alla violenza, costata al militare la rottura di una.

Intanto, nel tardo pomeriggio di ieri è stata depositata all’autorità giudiziaria una denuncia nei confronti di due organizzatori del corteo, un 23enne e un 33enne piacentini, per istigazione a delinquere e violazione delle prescrizioni, quest’ultima in merito al mancato rispetto del percorso.

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