Condanna unanime della violenza e solidarietà alle forze dell’ordine

Non si fermano le reazioni da parte del mondo della politica, sindacale e delle associazioni sugli scontri con le forze dell’ordine al corteo antagonista, andato in scena nel pomeriggio di sabato 10 febbraio a Piacenza. Decine i commenti, provenienti da tutte le forze politiche, compresi alcuni leader nazionali dei partiti, che condannano la violenza ed esprimono ali operatori della sicurezza pubblica.

Matteo Salvini (Lega): “Fascista e’ chi picchia carabiniere” – Nel Paese che ho in testa quei dementi che hanno pestato quel carabiniere che stava facendo il suo lavoro vanno in galera”: lo ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini, parlando dei fatti di Piacenza a Mattino Cinque. Commentando le immagini degli scontri, Salvini ha aggiunto: “Questa sarebbe una manifestazione di non violenti, contro i Salvini e per la pace? No, questi sono fascisti, squadristi e comunisti, che picchiano un carabiniere per terra”.  (Fonte Ansa).

Silvio Berlusconi (FI) – “Solidarieta’ a carabinieri feriti, Leader FI, colpiti da criminali di estrema sinistra”. “Ho telefonato al comandante generale dei carabinieri per esprimere solidarietà’ ai militari feriti da quei criminali di estrema sinistra. Non ci può essere tolleranza verso chi usa la violenza”. Ha dichiarato il leader di Forza Italia, intervenendo a Radio Lombardia. (Fonte Ansa)

Edmondo Cirielli (FdI) – “Chiediamo che non via sia alcuna tolleranza ma pene esemplari verso i delinquenti dei centri sociali che hanno aggredito a Piacenza un brigadiere dei carabinieri, impegnato a garantire l’ordine pubblico”: è quanto dichiara in una nota Edmondo Cirielli, deputato di Fratelli di Italia e responsabile Giustizia del partito, esprimendo la totale solidarieta’ al militare ferito.

“Per fortuna questo clima di impunità terminerà’ il 5 marzo. Con Fratelli di Italia al governo del Paese le forze dell’ordine, che ogni giorno garantiscono la sicurezza dei cittadini italiani, riacquisteranno dignità’ e onore, mortificate nei cinque anni dei governi del Pd con la complicita’ della cultura antimilitarista dei 5 Stelle collusi con i teppisti dei noTav” – spiega Cirielli. “Con Fdi alla guida del Paese provvederemo a introdurre nuove regole di ingaggio per garantire l’ordine pubblico e tutelare i militari, che ogni giorno rischiano la vita per assicurare la
difesa della Patria” conclude il deputato di Fdi. (Fonte Ansa).

Attilio Fontana, candidato centrodestra Regione Lombardia –  “Siamo arrivati ad un punto di aggressivita’ preoccupante e pericolosa”. Cosi’ Attilio Fontana, candidato del centrodestra alla presidenza di Regione Lombardia, ha commentato l’aggressione, a Piacenza, di un carabiniere da parte di alcuni manifestanti. “Credo che il ministro Minniti debba fare qualche ragionamento per evitare che la situazione possa degenerare”, ha detto a margine del congresso provinciale del Siulp, a Milano. “Le immagini che abbiamo visto in questi giorni hanno evidenziato le difficolta’ in cui siete costretti ad operare – ha aggiunto salutando i delegati –  ma voi vi comportate sempre con grande correttezza e garantite la serenita’ di cui una societa’ civile ha bisogno”. “Spero – ha concluso –  che vengano assunti provvedimenti che vi mettano in condizione di poter lavorare meglio” e “che ci siano anche nuove assunzioni”. (Fonte Ansa)

Enrico Aimi, consigliere regionale dell’Emilia Romagna – ‘Emerge la matrice della sinistra radical chic. Con i rivoluzionari da salotto si rischia il ritorno agli anni delle BR’. ‘Figli di papà, che giocano a fare la rivoluzione contro l’ordine costituito che li mantiene, pedine di un disegno criminale che sta attaccando direttamente lo Stato e l’ordine costituito (quello che ne resta). Rivoluzionari da salotto, nemici dalla liberta’, figli di quel tessuto culturale di sinistra che riporta a quello in cui generarono le BR. Questo è l’identikit che sta emergendo delle indagini sui responsabili degli scontri di Piacenza e dell’aggressione al Carabiniere: figli di papà annoiati, capricciosi e violenti per devianza ideologica”.

“Assomigliano molto a quelli che nel passato imbracciarono le armi e si trasformarono in brigatisti. Un pericolo da evitare. Da chi provoca e pesta un Carabiniere, mette a ferro e fuoco le città – come sempre più spesso sta succedendo nei cortei sedicenti antifascisti in Emilia-Romagna – a chi decide di imbracciare le armi, il passo è purtroppo breve. Va scongiurato. La miccia accesa da questi gaga’ rammolliti, radical chic di una “gauche au caviar”, deve essere spenta, prima che sia troppo tardi.”

Di Giacomo, Spp (sindacato polizia penitenziaria) – “Per quanto è accaduto a Piacenza con la selvaggia aggressione ad un carabiniere non bastano più i commenti di protesta e l’indignazione. Ci vogliono provvedimenti rigorosi nei confronti dei delinquenti esecutori che pensano di giocare all’antagonismo sociale attraverso una vigliaccata che, come dimostrano le immagini diffuse sui social, dimostranoche i lavoratori della sicurezza sono il loro bersaglio preferito”.

E’ quanto sostiene Aldo Di Giacomo, segretario generale del S.PP. (Sindacato Polizia Penitenziaria) e responsabile sicurezza civica popolare. “La situazione in cui si trovano a lavorare tutti quelli che appartengono alle forze dell’ordine – aggiunge – va sottratta dalla polemica politica di questa campagna elettoraleLa prima cosa necessaria è che intanto ogni coalizione, partito, candidato si pronunci con chiarezza e senza tentennamenti sul gravissimo fatto di Piacenza e assuma impegni perché il nuovo Parlamento che sarà eletto il 4 marzo prossimo affronti tutti gli aspetti che riguardano le condizioni di lavoro dei servitori dello Stato che quotidianamente assicurano la sicurezza dei cittadini. Se qualcuno pensava che con poche decine di euro in più al mese avesse tacitato la propria coscienza nei confronti degli appartenenti alle forze dell’ordine – dice Di Giacomo – deve ricredersi perché non si possono mandare allo sbaraglio e agli scontri con facinorosi esaltati”.

“Siamo però orgogliosi della valutazione degli italiani che secondo il recente rapporto Eurispes hanno piena fiducia nelle Forze di Polizia, sulle Forze Armate e sui Servizi di Intelligence. L’Arma dei Carabinieri – riferisce l’Eurispes – raccoglie il 69,4% dei consensi nel 2018 (+10,8% rispetto al 2017), la Polizia di Stato il 66,7% (rispetto al 61,1% del 2017), la Guardia di Finanza il 68,5% (+8,6%). Aumenta anche il dato della Polizia penitenziaria (66,3; +15,4% di fiduciosi). Da questa edizione del Rapporto Italia entra a far parte della rilevazione il Corpo dei Vigili del Fuoco, che conquista subito una posizione altissima nella graduatoria della fiducia (86,6%). L’Esercito Italiano passa dal 59,6% delle indicazioni di fiducia nel 2017 al 70,4% nel 2018, in maniera simile in termini di crescita si assestano i valori dell’Aereonautica (dal 61,4% del 2017 al 72,9% del 2018) e della Marina Militare (dal 62,1% al 72,1%). L’Intelligence raccoglie nel 2018 il 65,4% dei consensi. Questo ci conforta convinti che il pestaggio del carabiniere a Piacenza è sicuramente condannato dalla totalità dei cittadini che ci vogliono bene”.

Maurizio Gasparri (Fi) – “Il centrodestra deve tornare al governo perché fatti come quelli di Piacenza non accadano più, perché ci sia rispetto verso le forze dell’ordine e non più elogi di facciata ma mortificazioni nella sostanza con ridicoli aumenti di stipendio”. Lo afferma Maurizio Gasparri di Fi.

“Noi – rileva – siamo dalla parte del carabiniere ferito mentre era impegnato a tutelare la nostra sicurezza, siamo dalla parte del gioielliere napoletano e dei tanti cittadini che si sono visti costretti a usare un’arma per difendersi. Siamo dalla parte di Pamela e di tutte le donne abusate e vittime del degrado delle nostre città prese d’assalto da immigrati clandestini che vivono nell’illegalità. Al governo porteremo più sicurezza e soprattutto più Stato. Perché la risposta al bisogno di sicurezza non può essere quella di uno squilibrato come Traini, non può essere la giustizia fai da te. Ma deve essere quella di uno Stato forte e presente che garantisca tolleranza zero verso tutti i violenti criminali, processi immediati e rapidi, pene esemplari”, conclude Gasparri.

Matteo Renzi (Pd) – “Noi che rivendichiamo i valori antifascisti, diciamo con forza e determinazione che chi durante una manifestazione picchia un carabiniere non è un antifascista, ma un criminale”. Lo ha detto Matteo Renzi, segretario del Pd, nel corso di un incontro elettorale a Firenze con gli amministratori locali del territorio e il ministro Marco Minniti. “La nostra solidarietà va ai carabinieri, alla polizia, alle donne e agli uomini che combattono per la nostra sicurezza”, ha aggiunto”. In particolare, ha proseguito Renzi, al brigadiere capo Luca Belvedere “vada l’abbraccio affettuoso del Pd, oltre a quello che gli farà il ministro recandosi in visita da lui”.

Flavio Tosi (Noi con l’Italia) – “La magistratura sia intransigente e punisca con punizioni esemplari i vili aggressori di Piacenza”. Così Flavio Tosi, portavoce di Noi con l’Italia.

“Non venga persa l’occasione per dimostrare finalmente ai finti pacifisti che hanno assalito i carabinieri, e che hanno accerchiato e picchiato selvaggiamente il brigadiere rimasto a terra, che il tempo dei facinorosi perditempo è finito, che lo Stato risponde con decisione a chi mette a repentaglio la vita delle persone, a chi pensa di essere al di sopra della legge sempre e comunque. Ciò che è successo a Piacenza è una vergogna. Le violenze sempre più frequenti dei centri sociali sono inaccettabili. Cosa sarebbe successo se il brigadiere, vistosi in pericolo di vita, avesse sparato?”.

Matteo Rancan e Pietro Pisani (Lega) –  «Quando il tema è la sicurezza, il Partito Democratico non dovrebbe esprimersi ma limitarsi ad ascoltare e poi sparire dalla scena. Chi ha ridotto Piacenza e l’Italia in genere nel paradiso dei fuorilegge non può permettersi di parlare».Così il segretario provinciale della Lega Pietro Pisani e il consigliere regionale Matteo Rancan replicano alle accuse mosse alla Giunta Barbieri dal Pd in una nota stampa, nella quale vengono citate anche le parole dei due esponenti del Carroccio successive alla manifestazione in ricordo di Abd El Salam Ahmed El Danf del 2016.

«Ribadiamo – è la replica – quanto affermato a settembre del 2016: Piacenza è dei piacentini e di chi la vive, non dei facinorosi locali e di quelli, tanti, provenienti da fuori provincia. Ricordiamo poi a chi punta il dito contro il centrodestra che sabato in prima linea con i delinquenti c’era Carlo Pallavicini, ex consigliere comunale che ha sostenuto le amministrazioni di Reggi e Dosi. Una volta per tutte è il momento di sciogliere collettivi, centri sociali ed associazioni promotori di manifestazioni che puntualmente sfociano in violenza. E chi l’altro giorno ha compiuto gesti brutali – insistono Pisani e Rancan -, mettendo a rischio la vita dei cittadini e degli agenti delle forze dell’ordine, meriterebbe un anno di detenzione per ogni giorno di prognosi dato al carabiniere ferito dalla ferocia del branco sanguinario. Piacenza infatti non può più assistere a scene rivoltanti come il lancio di sanpietrini alle forze dell’ordine».

Gruppo Pd Emilia Romagna – Gli allarmanti fatti di cronaca che riempiono le pagine dei giornali in questo periodo, preoccupano il gruppo assembleare PD. I consiglieri, hanno infatti depositato in Assemblea Legislativa dell’Emilia-Romagna una risoluzione, che vede primi firmatari Stefano Caliandro Manuela Rontini, per richiedere l’impegno della giunta nel contrastare ogni manifestazione nazi-fascista.

«Sono sempre più frequenti episodi di razzismo in vari ambiti, oltre a numerosi atti vandalici contro monumenti e simboli della memoria antifascista – si legge nel testo della risoluzione, sottoscritto da tutta la maggioranza –. Per questo chiediamo l’impegno della giunta regionale a stigmatizzare atti e comportamenti che richiamano in varie forme al fascismo, ai suoi linguaggi e rituali, alla sua simbologia o che promuovano forme di discriminazione in contrasto con la Carta costituzionale e con i valori della Resistenza e del Risorgimento, sui quali la Regione Emilia Romagna si fonda».

I consiglieri condannano fermamente ogni manifestazione lesiva del carattere democratico della Repubblica e ribadiscono l’impegno ai valori antifascisti da parte delle Istituzioni. «Chiediamo inoltre di non concedere spazi, patrocini, contributi di qualsiasi natura a coloro che non garantiscano di rispettare i valori della Costituzione, professando o praticando comportamenti fascisti, o che violino le leggi Scelba e Mancino – concludono –. Serve l’impegno dalla Regione per rafforzare nella società quella cultura che ha consentito per decenni alla nostra Repubblica di respingere, sia a livello culturale che politico e sociale, ogni rigurgito neofascista e ogni tentazione antidemocratica. È importante che queste richieste arrivino anche alla Presidenza della Repubblica e ai Presidenti di Camera e Senato».

Ghigini e Baronio (5 Stelle) – “Il Movimento 5 Stelle condanna fermamente qualunque atto di violenza. Da sempre sostenitori del dialogo e promotori del pacifico confronto, riteniamo vili e deplorevoli gli atti violenti avvenuti sabato in centro a Piacenza, causati da estremisti aggressivi e vigliacchi, provenienti da ogni parte d’Italia. Nessuno del Movimento 5 Stelle ha preso parte alle manifestazioni brutali e distruttive a Piacenza, né altrove. I cittadini che ci sostengono mai si sono macchiati di violenze o di azioni illegali”.

I candidati piacentini del Movimento 5 Stelle, Filippo Ghigini e Pierluigi Baronio, in merito agli scontri avvenuti sabato 10 febbraio a Piacenza, esprimono “massima solidarietà ai carabinieri feriti, vittime di questa assurda ed ingiustificata ferocia”.

Marco Bergonzi (Pd) – “Nell’apprendere dalle parole del Questore la ferma volontà di identificare tutti i responsabili dei gravi fatti accaduti sabato scorso, voglio esprimere il mio plauso a questo intento. Concordo in toto con le parole del Questore: inflessibilità e rigore assoluto, occorre fare ogni sforzo per trovare e punire i violenti e chi li ha fomentati. Come ho già avuto modo più volte di affermare in passato: “chi tocca una divisa deve andare in galera”; questo è un impegno per la prossima legislatura. La violenza va condannata senza se e senza ma.”

Murelli e Pisani (Lega): “Chiudere ControTendenza” – «Chiediamo la chiusura del collettivo ControTendenza e annunciamo che, una volta al governo, metteremo una stretta su tutti i centri sociali, chiudendo quelli illegali. In Italia, per fortuna, ognuno può parlare in piazza, anche un ex brigatista rosso come è avvenuto a Reggio Emilia. Invece, alcuni in piazza ci vanno con l’unico intento di scontrarsi con le forze dell’ordine o negare ad altri, spesso con la violenza, il diritto di esprimersi. Bene, queste persone non dovranno più avere il permesso di manifestare».

La richiesta arriva da Elena Murelli, candidata della Lega alla Camera nel listino del collegio Piacenza-Parma-Reggio e da Pietro Pisani, segretario del Carroccio, e candidato all’uninominale per il Senato nel collegio Piacenza-Parma, appoggiano e si impegnano a portare avanti la richiesta dei Giovani Padani. Dopo l’inaccettabile giornata di violenza scatenata dagli antagonisti, sabato a Piacenza, «ora ci aspettiamo – affermano i candidati – che alle parole seguano i fatti. Il questore ha promesso di fare chiarezza e di essere intransigente. Siamo sicuri che sarà così e ci auguriamo che anche la magistratura, alla luce di prove certe, commini le giuste pene. Ribadiamo, infine, la totale solidarietà e vicinanza alle Forze dell’ordine vittime spesso di leggi non applicate o applicate a metà».

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