Con “Donatori di musica” il jazz arriva in corsia foto

A partire da lunedì 5 marzo fino a mercoledì 21 il Piacenza Jazz Fest sarà presente presso l’Ospedale “G. da Saliceto” di Piacenza con un festival nel festival, un’appendice per tutti coloro che non possono godersi tutta la musica che viene suonata fuori nel corso di questo periodo. L’iniziativa denominata “Donatori di musica” si rinnova per il terzo anno consecutivo in concomitanza della kermesse cittadina, grazie alla collaborazione tra l’AUSL locale, in particolare tramite l’Associazione Il Pellicano Piacenza Onlus e il Piacenza Jazz Club.

Un paio di settimane fa il Piacenza Jazz fest è stato proprio inaugurato dall’effervescente Mauro Ottolini che, prima del suo concerto alle Rotative, si è aggirato per i corridoi del reparto di pediatria portando la sua musica trascinante, le sue giacche sfavillanti e il suo humour brillante che ha contagiato tutti mentre altri grandi della musica sono attesi prima della fine del festival. Quest’anno l’organizzazione ha pensato di fare ancora un passo in più, creando un “punto festival” presso uno dei passaggi cruciali, così nel corridoio di accesso ai vari reparti del primo piano sarà sempre presente un pianoforte, gentilmente messo a disposizione da Tamagni pianoforti, e sedute a disposizione dei degenti che vorranno approfittarne. I suoni si diffonderanno comunque senza invadenza anche nei corridoi interni ai reparti.

Un vero e proprio programma composto da una dozzina di eventi che offrirà la possibilità di usufruire dei benefici della musica dalle ore 13.30 alle ore 14.15. Diversi sono i musicisti e il tipo di formazioni che si alterneranno, da Gianni Azzali in duo con Lorenzo Grazioli, a Stefano Caniato in duo con Mauro Sereno, dalla band delle Pink Notes a Filippo Salerno in piano solo. E ancora Georgia Ciavatta con Mike Frigoli, Ambra Lo Faro con Alessandro Abbatiello, Tiziano Chiapelli, Francesco Assini con Filippo Salerno e Nicola Stecconi, Francesca Bianco con Roberto Baggi e Paolo Zucconi, Debora Lombardo e Gianni Satta. Tutti quanti questi musicisti metteranno a disposizione la loro arte per alleviare i degenti, per dare magari qualche minuto di sollievo ai familiari e per strappare un sorriso al personale sanitario.

Motore comune dell’iniziativa è la convinzione che si possa fornire un aiuto concreto tramite l’ascolto della musica, che può essere un’occasione di sostegno per chi è in difficoltà e che aiuta ad alleviare la preoccupazione, sollevando l’umore e alzando i livelli generali di benessere psichico che hanno un positivo riscontro anche su quelli fisici. «Il potere della musica di integrare e curare è un elemento essenziale. La musica è il più potente farmaco non chimico», scriveva nel suo libro più noto, “Risvegli”, Oliver Sacks. L’esperienza emotiva e umana dell’ascolto della musica dal vivo è un diritto di tutti e in particolare di chi si trova ad affrontare situazioni critiche.

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