A La Colonna sua Maestà il Lesso è servito fotogallery

E’ stato un successo, e non poteva essere altrimenti, la collaborazione tra il consorzio La Carne Che Piace e il ristorante La Colonna dello chef Ettore Ferri.

Giovedì 15 marzo, alle ore 20.30, nello storico ristorante di San Nicolò (Rottofreno) si è reso omaggio a sua maestà il lesso, con la cena di bolliti misti degli allevatori e dei macellai associati.

Il menù, preparato dalla brigata guidata da Stefano Ferri, figlio di Ettore, è stato impreziosito da appetitosi stuzzichini che hanno preceduto la portata principale, ovviamente nel segno della tradizione, come la pancetta stagionata di 3 anni, salame e grasei, e da deliziosi anolini in brodo.

Poi spazio al re della serata, il bollito, servito in tutte le sue declinazioni, dalla pernice al musetto di maiale, accompagnato da salse tipiche e mostarde.

Ad accompagnare la cena, chiusa con un semifreddo agli amaretti e fragole, il Gutturnio 50 vendemmie della cantina Valtidone.

«Questa cena significa un’ulteriore penetrazione della Carne Che Piace nel tessuto enogastronomico piacentino», dichiara il presidente Giampaolo Maloberti, «a conferma dell’eccelsa qualità di carni bovine e suine che siamo in grado di offrire».

Da tempo La Colonna dedica un menù settimanale, nello specifico quello domenicale, al lesso, definito dal titolare come una delle specialità padane per antonomasia (presente dal Piemonte all’Emilia) che restituisce l’atmosfera della famiglia riunita intorno a un grande tavolo nel giorno di festa mentre fuori fa freddo. Per prenotare, è possibile contattare il ristorante.

«È un periodo intenso, nel quale stanno prendendo vita varie iniziative che rimarcano la centralità di un’alimentazione a base anche di carne, a discapito dei sostenitori dei novel food, degli insetti o del veganesimo che vorrebbero annientare la zootecnia.

Il nostro impegno continuerà sulla promozione delle bistecche e delle costate, lanciando la “piacentina”. Anche la grande distribuzione», continua Maloberti, «oltre ad apprezzare le carni italiane, si sta concentrando sulla commercializzazione dei prodotti piacentini, frutto di animali nati, cresciuti e macellati sul territorio, cioè a “chilometro vero”».

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