Derby ancora stregato per il Pro Piacenza. I top e i flop

Non produce effetti benefici il cambio di panchina in casa Pro Piacenza con il passaggio di consegne tra Fulvio Pea e Stefano Maccoppi. Il derby infatti si conferma stregato per i rossoneri, che negli ultimi cinque confronti diretti con il Piacenza hanno subite ben tre sconfitte ed appena una rete realizzata.

La sesta battuta d’arresto consecutiva lascia la squadra di Burzoni appena sopra la zona play-out, ma impone nelle prossime due partite di trovare almeno una vittoria per evitare la coda spareggi; obiettivo non semplice con una squadra alle corde fisicamente e che in attacco sembra avere smarrito convinzione e concretezza.

I TOP

NICOLAS LA VIGNA – A centrocampo è quello che combatte di più, prova a scuotere una squadra timida ed impaurita senza tuttavia degno appoggio dai compagni. In assenza di Aspas è quello che appare maggiormente ispirato ma, contro un Piacenza in forma, è poca cosa.

MAURO BELOTTI – Bello il duello con Pesenti. Alla fine riesce ad arginare il centravanti biancorosso con le buone e con le cattive, sulle palle aeree fa buona guardia. Ha forse l’unica responsabilità nel tenere troppo bassa la linea difensiva.

STEFANO GORI – Sempre attento e reattivo tra i pali, si distingue anche per alcune uscite al limite ma sempre efficaci. Non può nulla sulle reti di Corazza e Segre, anche se sulla seconda è evidente il doppio fuorigioco che gli rende impossibile ogni intervento.

I FLOP

NAZZARENO BELFASTI – Sulla sinistra avrebbe spazio per tentare qualche sortita, ma perde spesso la misura del cross. Tornato titolare dopo la qualifica di Ricci non sfrutta appieno l’occasione centellinando al massimo gli inserimenti offensivi.

GIOVANNI ABATE – Ha la scusante di giostrare in un ruolo non suo come quarto di centrocampo, ma lui si limita al compitino senza mai supportare il duo offensivo Alessandro-Musetti. Probabilmente è un esperimento da non ripetere.

GIANLUCA BARBA – Conferma il momento di appannamento: Maccoppi ritaglia per lui il ruolo di esterno destro, ma spesso nell’uno contro uno non trova mai il guizzo o la superiorità numerica. Meglio quando giostra da interno di centrocampo.

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