“Quantità, qualità e dignità del lavoro sono la sfida dei prossimi anni”

Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa di Umberto Morelli, presidente provinciale di Mcl (Movimento cristiano lavoratori) sulla festa del 1 maggio.

La nota stampa – Nei prossimi giorni come “movimento di lavoratori di testimonianza evangelica”, ci ritroveremo per riflettere e per festeggiare, anche se da festeggiare a nostro parere c’è ben poco, la festa di San Giuseppe lavoratore del prossimo 1 maggio.

Nell’occasione ci sembra quanto mai adeguato e corrispondente alla realtà del mondo del lavoro il messaggio che i Vescovi italiani hanno diffuso alla comunità Cristiana, in occasione del patrono dei lavoratori: “Quantità, qualità e dignità del lavoro la grande sfida dei prossimi anni”. Tutto ciò ci sembra qui rappresentato, quanto mai raffigurante le problematiche che il mondo del lavoro oggi vive, partendo dalla dignità del lavoro oggi sempre più ai margini del mondo del lavoro stesso.

Anche localmente, molte volte negli ultimi mesi, situazioni di lavoro poco dignitose sono salite agli onori delle cronache, enfatizzate da realtà politiche o sindacali più per risonanza politica – partitica che per la dignità del lavoro stesso; tutto ciò evidenzia come oggi la dignità del lavoro sia ai margini del mondo del lavoro stesso.

Non dobbiamo inoltre dimenticare, purtroppo, come tutto ciò sia figlio della globalizzazione e di una crisi economica mondiale, che ha liberalizzato sempre più il mondo del lavoro, ridimensionando a un ruolo oggi quasi marginale le figure importanti di garanzia come il  mondo sindacale e i corpi intermedi.

I nostri Pastori nell’occasione evidenziano tre urgenze fondamentali, che come movimento che tutela il lavoratore e le sue problematiche non possiamo non condividere: la prima è rimuovere gli ostacoli per chi il lavoro lo crea, come ha sottolineato anche Papa Francesco all’Ilva di Genova. Creare un lavoro libero, creativo, partecipativo e solidale (EG192) è oggi una delle più alte forme di carità, perché genera condizioni stabili per l’uscita dal bisogno e dalla povertà.

La seconda urgenza evidenziata è di avere istituzioni formative (scuola, università, formazione professionale) all’altezza delle sfide che come movimento abbiamo evidenziato più volte, anche localmente, negli ultimi mesi. Esse devono essere in grado di suscitare nei giovani desideri e passioni, ideali vocazioni senza le quali non esiste motivazione nè sforzo verso l’acquisizione di quelle competenze fondamentali per risalire la “scala dei talenti “.

Ci piacerebbe sognare insieme ai nostri vescovi un mondo nel quale i nostri giovani non si domandino semplicemente se potranno trovare un lavoro, ma lavorino con passione e costanza per raggiungere l’obbiettivo della loro generatività, domandandosi quanto lavoro, valore sostenibile, quanto bene comune possono creare per la società in cui vivono.

La terza urgenza è una rete di protezione per i soggetti più deboli, uno strumento efficace di reinserimento e di recupero di dignità per gli scartati, gli emarginati che desiderano reinserirsi nel circuito di diritti e doveri della società. A tal punto chiediamo alle nostre forze politiche di superare contrapposizioni strumentali, veti e tatticismi, dove oggi i cosiddetti “interessi di bottega” prevalgono, a quasi due mesi delle elezioni, al bene e al futuro del nostro Paese, dove da troppo tempo non si parla e non si pensa più alle famiglie in difficoltà e al lavoro.

Occorre il prima possibile un lavoro dignitoso per tutti, perché è fondamentale ed essenziale per la vita e il benessere della persona umana; con questi auspici ci apprestiamo come Mcl a vivere e a pregare il prossimo 1 maggio.