Rapine a studenti in stazione, 11 casi in 3 mesi. In carcere 22enne

Rapine a studenti di Piacenza e provincia alla stazione ferroviaria cittadina; 11 gli episodi avvenuti nell’arco di soli tre mesi accertati dagli agenti della squadra mobile e sfociati in un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un 22enne albanese.

Il giovane, con precedenti di polizia a partire dal 2012 e già detenuto alle Novate dopo essere stato arrestato in flagrante dai carabinieri nel dicembre scorso per un fatto analogo, ora deve rispondere di ulteriori accuse, quali rapina e lesioni, oltre che di una denuncia per porto di oggetti atti ad offendere.

Secondo quanto ricostruito dalla polizia il ragazzo era solito avvicinare le sue vittime, anche minorenni, in orario pomeridiano, mentre aspettavano il pullman, sorprendendoli alle spalle mentre erano soli o al massimo a coppie.

Subito dopo intimava loro di consegnargli il denaro di cui erano in possesso e per convincerli ad ottemperare alle sue richieste a volte è arrivato anche a minacciarli con degli oggetti contundenti (come un fermacarte) o a strappargli direttamente di mano lo zaino o il portafoglio per prendere direttamente i contanti (cifre che vanno dai 10 ai 50 euro) prima di sparire.

Un modus operandi che in un caso è costato a uno dei derubati alcune lievi contusioni e una visita al pronto soccorso e che si ripeteva con frequenza, suscitando allarme tra i giovani frequentatori della stazione.

Le indagini sono partite nel settembre 2017 proprio dalla denuncia di una vittima, che aveva chiesto aiuto alla polizia ferroviaria dopo aver subito una seconda rapina sempre dallo stesso soggetto.

Gli agenti hanno subito avviato le indagini, partendo dalla visione delle telecamere di sorveglianza della zona. In poco tempo sono riusciti a ricostruire un quadro complessivo delle rapine e a identificare il presunto autore.

Il 22enne, ora in carcere, il 5 aprile è stato quindi raggiunto da una nuova ordinanza di custodia cautelare.

 

Commenti

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  1. Scritto da AMX

    Poverino, voleva solo incominciare già da giovane a pagarci le pensioni. A quando la visita in carcere di qualche parlamentare del PD o di LEU per assicurarsi che sia ben accudito nel poco tempo in cui dovrà soggiornare nelle patrie galere?