La notte di San Giovanni, portatrice di nocino e magia

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Si avvicina il fine settimana dedicato a San Giovanni: sagre all’insegna di buon cibo, musica, allegria e noi non possiamo non dedicare un occhio di riguardo a una bevanda tipica del nostro territorio, con un’affascinante storia da raccontare, anzi da leggere come se fosse una favola.

Stiamo parlando del Nocino: la leggenda legata ai rituali magici e propiziatori vuole che le noci – ancora acerbe e verdi – debbano essere raccolte dalle mani di una donna proprio nella notte tra il 23 e il 24 giugno, nella notte di San Giovanni Battista nonché del solstizio d’estate. Notte che segna la vittoria del sole sulle tenebre e la massima vitalità delle piante.

Inoltre un’antica credenza narra che la rugiada formatasi in quella notte sia un rimedio contro ogni tipo di maledizione, specie per i problemi digestivi e i disturbi gastro-intestinali, per i quali il liquore è considerato un’eccellente soluzione. (fonte Provincial Geographic). Da queste piante nasce un liquore dal sapore intenso e speziato, ottimo da gustare in compagnia a fine pasto come digestivo.

Ecco la ricetta di questa “magica pozione”, versione della Confraternita dei Grass, che ogni giorno si impegna per valorizzare e rafforzare la tradizione piacentina.

LA RICETTA –  Rompete in 2-3 pezzi 24 noci acerbe raccolte il giorno di San Giovanni e inseritele in un vaso di vetro insieme a 1 pezzetto di cannella e 2 chiodi di garofano. Dopo di che ricoprite con 1 litro d’alcool puro (95%) fino all’orlo.

Chiudete il vaso e lasciate macerare le noci alla luce del sole per quaranta giorni, agitandolo un paio di volte alla settimana. Passati i quaranta giorni filtrate il tutto con uno straccio sterile. Adesso preparate lo sciroppo scaldando 1 litro d’acqua in un recipiente e, mentre è ancora sul fuoco ma senza mai arrivare all’ebollizione, aggiungere lentamente 500 grammi di zucchero.

Qui non sbagliatevi: aspettate che lo sciroppo si raffreddi prima di aggiungerlo all’infuso, in quanto il calore altererebbe irreparabilmente gli aromi! Solo dopo averlo fatto raffreddare, unite lo sciroppo all’infuso: otterrete un gustoso, esaltante e “miracoloso” liquore con un grado alcolico di circa 40%.

Ora potete gustarlo, ma mi raccomando non esagerate con i bicchieri solo perché è una “panacea contro il male”.

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