Bobbio Film Festival nel segno di Bernardo Bertolucci

Novecento – Atto primo

(nuova versione restaurata 2018)

Italia 1976

 Regia

Bernardo Bertolucci

 

Sceneggiatura

Bernardo Bertolucci

Franco Arcalli

Giuseppe Bertolucci

Con

Robert De Niro

Gérard Depardieu

Sterling Hayden

Fotografia Vittorio Storaro

Montaggio Franco arcalli

Musica Ennio Morricone

Scenografia Ezio Frigerio, Gianni Quaranta

Costumi Gitt Magrini

Durata 155 minuti

Distribuzione Il cinema ritrovato – Cineteca di Bologna

La trama

Il 27 gennaio 1901, in Emilia il gobbo del villaggio, soprannominato “Rigoletto” per la sua passione canora, annuncia “Verdi è morto!”. Nello stesso giorno, due donne partiscono il loro primo figlio: Rosina Dalcò, figlia di contadini dell’azienda agricola della famiglia Berlinghieri, dà alla luce Olmo; subito dopo nasce Alfredo, da Eleonora, moglie di Giovanni Belinghieri, figlio del  proprietario terriero Alfredo Berlinghieri. Comincia la storia di un secolo.

Mantenendo inalterato un certo fascino da opera paradigmatica e cruciale, Novecento di Bernardo Bertolucci si lascia ancora ammirare, a 40 anni dall’uscita, soprattutto come un modello d’ipertrofia autorale, espressione  di quello sguardo esemplarmente radicale e inquieto che, ai tempi della fruttuosa negoziazione etica ed estetica consumatasi sull’asse Europa-Hollywood, la macchina cinema ha voluto e saputo permettersi. Oggi che appare esemplare il suo sofferto e utile interrogarsi sulle contraddizioni dei meccanismi spettacolari del linguaggio cinematografico (al di là di ogni interpretazione “politica” che ha avuto il torto di circostanziarne la magnifica ambiguità), questo capolavoro stratificato e difforme, stralunato e inquietante, sembra aver definitivamente trasformato tutti i propri difetti in pregi. Tanto per cominciare, lo si può leggere come una trasparente metafora del tempo ritrovato del suo autore allora trentacinquenne, pronto a fare i conti con le proprie angosce di stile al crocevia del trionfale scandalo di Ultimo tango a Parigi, che si mescola (psico)analiticamente al tempo così lontano, così vicino della Storia: i 45 anni dell’Italia dal fascismo alla liberazione raccontati come una crudele, incantata favola shakespeariana immersa nel ciclo delle stagioni naturali.

Umberto Cantone, www.doppiozero.com

 

Venerdì 10 agosto     SERATA FARE CINEMA

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di PiacenzaSera, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.