Bolle di sapone contro “l’erba della morte”. Contestazione al convegno leghista fotogallery

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Bolle di sapone contro l’erba della morte. Ma anche urla, risate e applausi polemici.

La truppa dei contestatori era quella più nutrita tra il pubblico dell’iniziativa pubblica – assai discussa fin dal suo annuncio – organizzata dalla Lega all’auditorium di S. Ilario, con il patrocinio dei comuni di Piacenza e Fiorenzuola denominata, per l’appunto, L’erba della morte”.

Il riferimento è alla cannabis e i suoi derivati: sul banco degli imputati – secondo gli organizzatori – per i danni arrecati alla salute, fino a provocare la morte.

Una tesi fortemente contestata da gran parte del pubblico presente: in tanti si sono seduti compostamente in platea per poi dare vita a una protesta continuata nei confronti dei relatori, il parlamentare della Lega Simone Pillon, l’assessore comunale alla cultura Massimo Polledri,  il capogruppo in consiglio comunale, sempre della Lega Carlo Segalini. Ascoltata anche la testimonianza di una madre di un assuntore di cannabis.

Da segnalare anche l’intervento di segno totalmente opposto rispetto alle idee dei promotori del senatore del M5s Lello Ciampolillo, che ha difeso l’utilizzo terapeutico della cannabis.

Ma il rumoreggiare costante della parte più consistente della platea, con cori ed urla inneggianti alla libertà, ha disturbato e reso quanto mai arduo lo svolgimento degli interventi.

Tra i più attivi nel contestare Alberto Esse che ha soffiato bolle di sapone all’indirizzo dei relatori ed è stato allontanato dalle forze dell’ordine dal palco. Alla fine anche Esse ha preso la parola per accusare gli organizzatori di strumentalizzare il dolore di una madre.

Un cordone di sicurezza composto dalla polizia ha stazionato nei pressi del palco per controllare che la situazione non degenerasse.

La critica più pesante mossa dai contestatori è relativa l’assenza di fondamento scientifico delle teorie portate dagli organizzatori, che hanno invitato soltanto esponenti politici e nessun esperto. “Il problema non è la sostanza in sè ma il consumo, come con l’alcol e il tabacco” – è stato sostenuto.

“Nel nostro paese la marijuana è stata riconosciuta come una sostanza con precise proprietà terapeutiche”.

“Indegno utilizzare uno spazio pubblico – hanno affermato i contestatori – per distribuire tesi preconfezionate senza alcun contraddittorio.

Di ben altro avviso l’assessore Massimo Polledri che ha sostenuto come “la cannabis sia stata una piaga troppo spesso sottovalutata”.

“Una certa cultura l’ha sempre dipinta – ha affermato – come qualcosa di simpatico che non fa male, invece incide sul cervello degli adolescenti con conseguenze psichiatriche. Con una legge interpretata in modo non corretto siamo arrivati a vendere lo spinello light perchè c’è dietro un grande business”.

LA DIRETTA DI FACEBOOK da Natur Canapa

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