Come i droni possono salvare una vita: successo per la due giorni a Morfasso fotogallery

Successo nel week end per “DronePiace”, appuntamento dedicato al mondo dei droni che ha visto Morfasso (Piacenza) ospitare professionisti ed appassionati di queste tecnologie arrivati da diverse regioni italiane. Una due giorni per capire meglio come funzionano i droni e come possono essere un’opportunità professionale, con l’opportunità di vedere in azione gli ultimissimi modelli sul mercato.

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L’evento, organizzato dall’azienda piacentina SkyView di Gian Francesco Tiramani in collaborazione con Dronisport.it ed il comune di Morfasso, si è aperto con l’aperitivo di benvenuto in Municipio che ha visto il sindaco Paolo Calestani e alcuni assessori a fare gli onori di casa. Il primo cittadino ha sottolineato come le nuove tecnologie “consentano anche di migliorare le condizioni di vita dei cittadini, soprattutto nei territori più difficili come quelli delle nostre montagne”.

Tra i momenti principali la dimostrazione di ricerca e soccorso con droni andata in scena al campo sportivo, una delle primissime esperienze strutturate in Italia che ha visto l’arrivo di specialisti di diverse province, operatori di protezione civile, sindaci, medici, forze dell’ordine ed istituzioni.

Tiramani, che è stato il primo in Italia già nel 2004 ad applicare elicotteri radiocomandati per operazioni di soccorso, ha ricordato come ancora oggi sia altissima la percentuale delle persone scomparse ritrovate poi senza vita: “In molti casi – ha evidenziato – vengono rinvenute in zone che erano state battute dai soccorritori.

E’ stata poi presentata la centrale operativa mobile autoalimentata, in grado di ricevere immagini video da drone a distanza di centinaia di metri; megafoni sui droni per comunicare alle persone in caso di emergenza, sistemi illuminanti dall’alto e, soprattutto, le termocamere montate a bordo ed in grado di identificare una persona ancora in vita a terra, coprendo un territorio di un ettaro (due campi da calcio affiancati) in 3 minuti, con pianificazione automatica del volo.

LA DIMOSTRAZIONE – Come dimostrazione pratica, i droni impiegati sono andati alla ricerca di una ragazza avvistata nella zona. Prima la ricerca con telecamera tradizionale, ma dotata di zoom esteso, poi con una termocamera regolata in modo da evidenziare solo il range di temperatura corporea: in questo modo è stato possibile identificare in pochi minuti la sagoma della persona.

La camera standard ha quindi avvicinato l’immagine della ragazza da soccorrere, mentre la voce del coordinatore, in arrivo via radio dalla centrale operativa e diffusa con i megafoni in volo, ha rassicurato la ragazza chiedendole di dare cenni di conferma con il movimento delle mani. La squadra di soccorso della Croce Verde di Morfasso ha infine soccorso la paziente ed organizzato il trasporto protetto.

Tiramani, con i suoi colleghi, sta organizzando una rete di piloti professionisti di droni sparsi su tutto il territorio nazionale, appositamente formati ed equipaggiati ed in grado di intervenire in modo capillare a supporto delle operazioni di ricerca e soccorso.

“Le nuove tecnologie – afferma – possono cambiare in modo sostanziale l’esito dei soccorsi”.