A Bobbio “Fare Cinema” cinema con il maestro Gianni Amelio foto

E’ stata una serata speciale quella di venerdì al Bobbio Film Festival. Un evento Fare Cinema che, come l’ha definito il direttore artistico Paola Pedrazzini, “rappresenta l’alfa e l’omega di Fare Cinema che comprende il Festival ma che nasce da un progetto formativo veramente unico nel suo genere che negli anni è cresciuto e si è arricchito. E’ un momento a cui teniamo particolarmente perché mostra cosa è diventato oggi Fare Cinema con le sue storie”.

La serata si è aperta, al chiostro di San Colombano, con il corto di Marco Bellocchio “La Lotta” ambientato proprio a Bobbio, già presentato a Cannes nella rassegna Quinzaine des réalisateurs. La resistenza un tema molto caro a Bellocchio, calato nella Val Trebbia, proprio sul fiume dove Tonino, fuggiasco partigiano, si tuffa per fuggire ad una pattuglia di soldati nazisti. Lo stesso fiume che lo riporterà alla sua vita reale. Nel cast troviamo Fabrizio Falco, Barbara Ronchi e Irene Bertola. La fotografia è di Daniele Ciprì, la musica di Nicola Piovani.

E’ un viaggio nella Amatrice distrutta dal terremoto del 24 agosto 2016, il docu-corto di Gianni AmelioCasa d’altri”. “Un cortometraggio doverosamente civile” lo ha definito lo stesso regista in apertura di serata insieme ad Enrico Magrelli, un modo per continuare a tenere viva l’attenzione su ciò che è avvenuto in quella maledetta giornata.

Ad Amatrice Amelio affronta le conseguenze civili che vedono tutti coinvolti, fotografando gli sforzi di un popolo che vuole tornare alla normalità con dignità e orgoglio. Ecco che le testimonianze dei volontari, degli abitanti, della maestra diventano preziosi documenti su cui riflettere e ricominciare per ritrovare un’identità ferita. Anche se “la memoria non basta” come recita il messaggio con cui Amelio chiude il corto dopo una lunga sequenza di immagini in una Amatrice ridotta ad un cumulo di macerie.

La serata è proseguita con una sequenza tratta dal film di Amelio “La Tenerezza” , un’anteprima per il pubblico bobbiese. Pochi minuti molto intensi dal punto di vista emotivo ed emozionale che trattano il rapporto con l’altro, lo straniero, il diverso.

A chiudere la serata “Bertolucci secondo il cinema”, un documentario girato in 16 mm, sul film Novecento di Bernardo Bertolucci. Amelio si è divertito a riprendere alla sua maniera alcune sequenze che Bertolucci stava girando. “Un dietro le quinte nato dal desiderio di osservare il regista al lavoro su un set che è durato tredici mesi” spiega Amelio “sono molto affezionato a questo prodotto perché alcune delle mie inquadrature sono state riprese dallo stesso Bertolucci. Un piccolo atto di soddisfazione per me che ero un ragazzino” confessa Amelio.

Il Festival prosegue questa sera – sabato – alle 21.15 al chiostro San Colombano con “Nobili bugie” di Antonio Pisu. Domenica 12 agosto è in programma “La terra dell’abbastanza” di Damiano e Fabio D’Innocenzo.

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