Stop al bando periferie dal Governo, a rischio oltre 8 milioni per Piacenza?

Stop al bando periferie, a rischio oltre 8 milioni di euro per Piacenza? Questo lo scenario che potrebbe delinearsi nel caso venga confermata la sospensione per due anni del bando da parte del Governo, prevista dal decreto “milleproroghe“.

Il Piano periferie era stato finanziato per 2,1 miliardi dallo Stato e le cui convenzioni tra la presidenza del Consiglio e i Comuni capuologo sono state firmate il 6 marzo 2017 (le prime 24) e a novembre e dicembre 2017 (le altre 96).

Con l’emendamento 13.2 (testo 2), approvato dall’aula del Senato in sede di conversione del decreto legge “milleproroghe”, la maggioranza giallo-verde ha disposto che l’efficacia di tutte le 120 convenzioni sia ‘differita all’anno 2020‘.

I progetti della prima tranche erano già stati presentati a Palazzo Chigi, e gli altri 96 avevano la scadenza dell’8 giugno per la presentazione. La norma approvata dispone che i Comuni debbano “rimodulare gli impegni di spesa e i connessi pagamenti”.

Una possibilità che nelle ultime ore ha già scatenato le prime reazioni politiche, a partire da quella dell’Anci (associazione comuni italiani) Lombardia, intervenuta per denunciare preoccupazione e contrarietà per il blocco di importanti interventi di riqualificazione dei quartieri delle città italiane.

I comuni italiani che avevano siglato le convenzioni con il Governo Gentiloni ora dovrebbero rivedere pesantemente i loro piani economici e di riqualificazione urbana. I fondi sarebbero congelati per tutti i comuni che non hanno avviato l’operatività dei progetti di riqualificazione, come nel caso di Piacenza.

Un taglio, che se confermato, nella nostra città comporterebbe il rinvio di finanziamenti per un valore complessivo di circa 8 milioni e centomila di euro (a cui si sarebbero aggiunti 2,7 milioni privati), destinati a progetti quali la risistemazione dell’area di piazza Casali e di piazza Cittadella, di Borgo Faxhall e in particolare l’ex rimessa locomotori “Berzolla” e il restauro e il recupero del complesso intorno alla chiesa del Carmine.

M5S: “GARANTITO CHI HA PIANI ESECUTIVI, SU ALTRI AVVIATA VERIFICA” – “Rivendichiamo con orgoglio l’emendamento del decreto proroga termini da noi promosso grazie al quale si sblocca finalmente 1 miliardo di euro per investimenti degli 8000 Enti locali”.

“È il colmo che oggi il Pd ci attacchi visto che ha votato a favore dell’emendamento ma, soprattutto, dopo che ha promesso dei fondi con una norma sulla quale è intervenuta una pronuncia di illegittimità costituzionale: le sentenze della Consulta non valgono più per il Partito democratico?”.

Lo dichiarano Laura Castelli, Sottosegretario M5S all’Economia e Davide Zanichelli, parlamentare 5 stelle facente parte della Commissione Finanze della Camera.

“In merito alla questione dei fondi per le periferie relativi ai progetti locali bisogna fare chiarezza. Il Governo – aggiungono Castelli e Zanichelli – è intervenuto per dare attuazione alla sentenza della Corte costituzionale n. 74 del 2018. Abbiamo pertanto garantito immediata finanziabilità per i primi 24 progetti che hanno ricevuto un punteggio superiore a 70/100″.

“Ma, vista la necessità di rispettare la sentenza della Consulta, è stato necessario intervenire per analizzare i restanti progetti e valutare quali abbiano davvero una funzione di rilancio per le periferie. In ogni caso le spese progettuali già sostenute verranno rimborsate. Va comunque sottolineato che il bando per le periferie era stato finanziato dal precedente Governo per metà dell’importo complessivo. Si trattava quindi di mere promesse più che di risorse messe realmente a disposizione”.

“Con tale strumento, inoltre, si è tolto ai sindaci il diritto di scegliere come usare le risorse come affermato dalla Corte Costituzionale. Abbiamo perciò deciso di utilizzare le risorse stanziate per le convenzioni negli anni 2018 e 2019 non solo per alcuni dei progetti dei Comuni capoluogo che hanno partecipato al Bando, ma per tutti gli 8.000 Comuni d’Italia, al fine di consentire alle tante amministrazioni comunali con avanzi di amministrazione di poterli utilizzare immediatamente per investimenti in opere pubbliche, secondo un criterio di premialità e di equità e rispetto di principi costituzionali”.

“Siamo convinti – spiega il sottosegretario Castelli insieme a Zanichelli – che i progetti non siano tutti uguali: è necessario distinguere tra i Comuni che hanno dato avvio a progetti già esecutivi e su cui si è già investito per il rilancio delle periferie e chi invece utilizza questo fondo al solo scopo di creare progetti di facciata. Ci lascia esterrefatti che il Pd, responsabile delle politiche di tagli e del crollo degli investimenti pubblici, accusi l’attuale governo che ha invece sbloccato risorse altrimenti ferme e ha esteso enormemente la platea a tutti gli 8.000 Comuni”.

“Gli attacchi ricevuti si trasformano comunque in un boomerang perché l’emendamento 13.2 che ha istituito il nuovo Fondo è stato votato all’unanimità da tutte le forze politiche, anche dallo stesso Partito Democratico e dal senatore Matteo Renzi” – concludono il sottosegretario e il parlamentare pentastellato

PD: “PIACENZA PERDEREBBE 11 MILIONI” – Con la decisione del Governo di mettere in discussione il cosiddetto”Bando periferie” Piacenza rischia di perdere quasi 11 milioni di euro.

“Si tratta di 8.046.000 euro dello Stato e 2.700.000 euro di cofinanziamento privato – sottolinea Silvio Bisotti, Segretario provinciale del Pd, che nelle vesti di assessore all’urbanistica della Giunta Dosi aveva alacremente lavorato per costruire l’ipotesi di rigenerazione urbana di tutta l’area compresa la stazione e il Consorzio agrario oltre  a quella di Piazza Cittadella – in totale 10.746.000 euro per la riqualificazione delle aree che comprendono Borgo faxhall, con il Berzolla e adiacenze, oltre a Piazza Casali con la zona della chiesa del Carmine ed il Mercato coperto”.

“Se la decisione venisse confermata nel Decreto Milleproroghe che il Governo sta preparando Piacenza perderebbe un’opportunità di recupero di una parte fondamentale del centro storico – .ribadisce Bisotti –  siamo di fronte ad un rischio gravissimo che mette in discussione un’azione strategica. La riqualificazione urbana, infatti, oltre ad avere un valore in sé, consentirebbe di mettere in sicurezza proprio quella parte di città maggiormente toccata da fenomeni di degrado urbano”.

“Dovrebbe ben comprenderlo il nostro Comune così intenzionato, finora solo a parole, a fare della sicurezza la chiave di volta della sua azione…Qui non si tratta di un gioco politico di parte ma del bene comune della nostra città!”

“A livello nazionale erano stati stanziati dai precedenti Governi Renzi e Gentiloni  2 miliardi di euro a livello nazionale per promuovere sicurezza, coesione sociale, lotta al degrado attraverso la realizzazione di opere pubbliche. L’auspicio – conclude Silvio Bisotti – è che questa volontà venga bocciata dal Parlamento”.

Sullo stravolgimento del Bando periferie interviene anche il Pd nazionale che annuncia battaglia nelle sedi parlamentari “l’ansia di bloccare  tutto quello che è stato fatto dai nostro Governi – scrive in una nota Matteo Mauri, della segreteria nazionale Pd -produce una conseguenza folle proprio sulla vita dei cittadini. Difenderemo fino in fondo il progetto per la riqualificazione delle periferie sia alla Camera che al Senato”

FOTI (FdI) “SCONGIURARE IL BLOCCO DEI FONDI” – “Mentre mi auguro che la lettera della norma introdotta per sbloccare i finanziamenti relativi ad interventi di edilizia scolastica, nonostante la sua criptica formulazione, sia d’effettiva risoluzione e comprenda tutti quelli già definiti sul nostro territorio, appare certo che il comma aggiuntivo approvato al Senato su impulso dei senatori leghisti Pirovano e Romeo, durante la conversione in legge del decreto di proroga dei termini previsti da disposizioni legislative, abbia riflessi nell’immediato negativi per la stipula delle convenzioni necessarie per attuare gli interventi previsti dal cosiddetto “Bando periferie”.”

Lo afferma in una nota il parlamentare piacentino Tommaso Foti (Fratelli d’Italia). “La graduatoria del detto bando pubblicata nel maggio 2016 – ricorda Foti – vede, tra quelli finanziati, due interventi che interessano la città di Piacenza: uno riguardante la riqualificazione di piazza Cittadella, l’altro dell’area della stazione: un complesso progettuale del valore di 10.746.000 milioni di euro, dei quali ben 8.046.000 finanziati con fondi statali”.

“Ora, con l’approvazione del predetto emendamento, l’efficacia delle convenzioni già concluse viene posticipata all’anno 2020. In altre parole – è il rilievo del parlamentare piacentino – significa bloccare per due anni l’attività di quegli Enti, compreso il comune di Piacenza, che a breve sarebbero stati nelle condizioni di dare il via ai cantieri”.

Foti non ci sta: “La norma introdotta al Senato dalla maggioranza 5Stelle-Lega – dichiara l’esponente di Fratelli d’Italia – va di certo modificata, quanto meno a favore di quegli Enti locali che siano in grado di appaltare, di qui a breve, i lavori di riqualificazione urbana previsti”.

“Non appena la Commissione Affari Costituzionali inizierà a discutere il decreto-legge in questione – annuncia Foti – sarà mia premura presentare un emendamento volto a modificare il generico rinvio di due anni per la realizzazione dei progetti finanziati dal “bando periferie”, avendo ben chiaro che, se è inutile lasciare in cassa fondi non utilizzati, per contro appare utile che si finanzino quei progetti che a breve diventeranno cantierabili”.

Nella foto il progetto della nuova piazza Casali

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