In 20 giorni avevano messo a segno 18 furti, arrestati

I carabinieri dell’Aliquota Operativa della Compagnia di Fiorenzuola d’Arda (Piacenza), coadiuvati dai militari delle Stazioni di Monticelli d’Ongina, Caorso e Villanova sull’Arda, hanno arrestato tre cittadini albanesi, irregolari sul territorio italiano, ritenuti responsabili di aver compiuto, nel solo mese di agosto, 18 tra furti e tentativi di furto in appartamento, nei Comuni di Monticelli d’Ongina, Castelvetro Piacentino, Villanova sull’Arda, Caorso, San Pietro in Cerro e Cortemaggiore.

Si tratta di: M.L., 22enne, domiciliato in Romano di Lombardia (BG), con pregiudizi di polizia e gravato da un provvedimento restrittivo in carcere emesso dalla Procura della Repubblica di Verona per reati contro il patrimonio,
J.G., 25enne, domiciliato in Castelvetro Piacentino (PC), con vari pregiudizi penali e gravato da un decreto di espulsione dal territorio italiano con divieto di reingresso per 5 anni, emesso dalla Prefettura di Bergamo, K.L., 23enne, domiciliato in Castelvetro Piacentino (PC), gravato da un decreto di espulsione dal territorio italiano con divieto di reingresso per 5 anni, emesso dalla Prefettura di Bergamo.

Le indagini sono state avviate nei primi giorni del mese di agosto, quando, nel corso dei numerosi servizi di pattuglia e perlustrazione predisposti in quelle zone più frequentemente colpite dai numerosi furti, messi a segno sia con la presenza in casa dei proprietari che approfittando della loro assenza per le ferie estive, è stata rintracciata in una via del Comune di Castelvetro Piacentino (PC) l’autovettura che in più occasioni era stata notata in coincidenza di alcune razzie in abitazione.

Si tratta di una VOLVO V70 la cui targa coincideva con quella segnalata, a questa Centrale Operativa, da più cittadini sia semplici testimoni che vittime dei ladri.

Il monitoraggio dell’auto ha permesso di stabilire un collegamento con i furti messi a segno, anche se il fatto che questi venissero compiuti solo in favorevoli condizioni di oscurità e in luoghi, talvolta, isolati, non consentiva ai militari il “pedinamento” ravvicinato degli autori.

Capaci, per altro, di eludere gli interventi dei carabinieri, anche in occasione di un tentativo di blocco mentre procedevano in macchina nelle vie del Comune di Crema.

Nell’occasione i 3 malviventi, dopo non essersi fermati all’alt di una pattuglia in divisa, erano fuggiti a forte velocità e giunti in prossimità di una rotonda, nelle vicinanze del centro commerciale “Il Rondo’” di Crema, alla vista di una seconda pattuglia della Polizia di Stato, occasionalmente ferma per un controllo ad un trattore, erano scesi dalla macchina dandosi alla fuga nelle limitrofe campagne facendo perdere le loro tracce.

Azione, questa, che si rivela controproducente per il trio: la rilevazione delle impronte digitali sull’auto ha permesso, grazie al tempestivo e prezioso supporto tecnico offerto dalla Sezione dattiloscopia del Reparto Investigazioni Scientifiche – R.I.S.- di Parma – di risalire all’identità di almeno due degli appartenenti al sodalizio.

L’identificazione parziale degli autori ha quindi consentito di dare risolutiva svolta alle investigazioni che, con l’ausilio di mirate attività tecniche, ha permesso di giungere alla identificazione anche del terzo malvivente e della sua giovane fidanzata albanese, incensurata.

Nelle prime ore di lunedì 3 settembre, i tre sono stati catturati in esecuzione del provvedimento di “Fermo di indiziato di delitto” emesso dalla Procura della Repubblica di Piacenza da parte del sostituto procuratore Emilio Pisante.

I tre indagati sono stati sorpresi in un’abitazione di Castelvetro Piacentino (PC),  fanno sapere i carabinieri di Fiorenzuola, che sarebbe stata occupata senza regolare contratto di locazione, utilizzata sia da base logistica, per nascondere mazze e flessibili utilizzate per accedere all’interno delle abitazioni nonché la relativa refurtiva, sia da sicuro rifugio per scongiurare l’eventuale cattura.

Subito dopo l’arresto si è accertato che il 22enne era gravato anche da un pregresso provvedimento cautelare in carcere, emesso dalla Procura della Repubblica di Verona, per altri furti in appartamento, mentre gli altri due erano stati destinatari di un decreto di espulsione con divieto di reingresso per 5 anni in Italia.

Il 5 settembre si è conclusa l’intera attività d’indagine con il rintraccio, l’identificazione e la denuncia a piede libero per ricettazione della giovane albanese 28enne, che, il giorno prima della cattura del fidanzato, sempre secondo quanto fanno sapere i militari, si sarebbe trasferita a Roma portando con se’ parte della refurtiva, consistente in numerosi preziosi, vari oggetti di bigiotteria, dollari e costose borse per un valore di circa 20 mila euro, rinvenuta all’interno dell’abitazione della ragazza a seguito di una perquisizione delegata dall’Autorità Giudiziaria di Piacenza ed eseguita da personale della Compagnia carabinieri di Fiorenzuola d’Arda.

 

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