Arriva l’influenza: l’importanza di vaccinarsi per i pazienti oncologici

Il Primario del reparto di Oncologia di Piacenza Luigi Cavanna testimonial della campagna per il vaccino antinfluenzale (nella foto mentre viene vaccinato dai colleghi dottoressa Maria Grazia Brescia e dal dottor Andrea Lari).

E’ l’occasione per far conoscere le raccomandazioni della Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) sull’uso della vaccinazione antinfluenzale nei pazienti con neoplasia.

La vaccinazione antinfluenzale in pazienti oncologici – viene spiegato – è sicura, minimamente invasiva e ha costi contenuti. Va utilizzata ampiamente sia nel paziente in corso di trattamento attivo (chemioterapia e terapie a bersaglio molecolare) che nei soggetti non trattati.

Sebbene il momento ottimale in cui somministrare il vaccino in corso di terapia non sia definito, è suggerita la somministrazione a partire da due settimane dal ciclo di chemioterapia.

La vaccinazione dei familiari vicini al paziente e del personale sanitario è “fortemente raccomandata poiché ha significative implicazioni nella riduzione della circolazione del virus e quindi del rischio di infezione dei soggetti più fragili”.

Nei reparti di oncologia vanno attivate rigide misure preventive nel caso di pazienti ospedalizzati che manifestino sintomi simil-influenzali. La terapia antivirale va limitata ai soggetti con infezione documentata o come profilassi in situazioni cliniche specifiche (pazienti selezionati particolarmente immunodepressi).

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