Pomodoro da industria, Confagricoltura guarda alla prossima campagna

“Ci sono tutte le premesse per un ulteriore calo delle superfici per una coltura che diviene ogni anno meno interessate, avanti così e la filiera non reggerà”: sono le dure parole di Giovanni Lambertini, presidente della Sezione di Prodotto Pomodoro da Industria di Confagricoltura Piacenza in chiusura della riunione della Sezione che si è tenuta nella sede dell’associazione il 22 novembre.

Un incontro partecipato e animato che ha tirato le fila della campagna conclusa per iniziare a progettare la prossima.

“Nel nostro territorio, mediamente, la Plv ad ettaro non ha raggiunto i 5000 euro – ha sottolineato Lambertini che è anche presidente della Sezione di Prodotto regionale – siamo, purtroppo ormai da diverse campagne consecutive, al livello per cui le aziende agricole non guadagnano più”.

“E’ necessario rivedere i criteri di contrattazione lungo la filiera, ma soprattutto nei confronti dell’industria. Con le tabelle qualitative della scorsa campagna sono stati determinati decrementi sino al 35% in meno rispetto al prezzo di riferimento: significa che i parametri sono troppo aleatori e che il prezzo di riferimento è stato posto considerando un valore di brix (pari al 5%) che non è certamente quello riscontrato nelle ultime campagne”.

Confagricoltura Piacenza aveva già in precedenza sottolineato la criticità di quest’aspetto; l’assise di mercoledì ha confermato che la revisione delle modalità di definizione dei parametri qualitativi resta la priorità per poter pianificare la prossima campagna.

“Abbiamo riscontrato valutazioni assolutamente soggettive – hanno sottolineato i presenti – con rimorchi di pomodori scartati da alcune industrie che invece andavano bene per altre e a fine stagione, quando mancava il prodotto, l’aspetto qualitativo era diventato irrilevante”.

“Dato che tutta la filiera concorda sull’importanza dell’aspetto qualitativo, va fugata una volta per tutte la possibilità di farne uno strumento discriminatorio – rimarca Lambertini – come Sezione di Prodotto chiediamo che vengano adottati parametri condivisi chiari, oggettivi ed eventualmente stabiliti da enti terzi”.

I dati della campagna conclusa riscontrano, per il distretto del nord Italia, un calo sulla consegna della materia prima del 13,18%, una contrazione di prodotto e superfici dedicate che è in linea con l’andamento della produzione mondiale che cala del 9.2% (per un totale di 34.31 milioni di tonnellate di pomodoro conferito a livello globale contro i 37.79 del 2017 – dati Amitom).

“Tutto l’emisfero nord del globo ha prodotto mediamente il 10.3% in meno – sottolinea Lambertini – la sensibile diminuzione dei quantitativi certifica che il pomodoro ormai non è più una coltura remunerativa.  Per far quadrare i bilanci, ammesso di riuscirci, gli agricoltori che decidono di continuare a produrre pomodoro sono costretti ad aumentare superfici dedicate e produttività ad ettaro, avendo così crescenti difficoltà per il rispetto delle rotazioni previste dalle buone pratiche agricole”.

“Il che ostacola anche l’efficace controllo delle fitopatologie e delle infestazioni come quella del ragnetto rosso che sta creando problemi enormi e contro quale non ci sono ad oggi fitofarmaci adeguatamente efficaci”.

“A fronte di tutte queste considerazioni – conclude Lambertini – riteniamo che, in mancanza di una vera strategia di filiera, per la prossima campagna si confermerà la progressiva disaffezione alla coltura e la sensibile diminuzione dei quantitativi prodotti”.

Dall’incontro è comunque emersa la volontà di organizzare un tavolo congiunto con le altre associazioni sindacali e le varie Op al fine di fare il punto della situazione e valutare le possibilità di trovare una politica comune per consentire agli agricoltori di poter addivenire ad una più efficace trattativa con il mondo industriale.

Fatturazione elettronica, al via gli incontri di Confagricoltura sul territorio – Dal primo gennaio prossimo scatterà l’obbligo di fatturazione elettronica per le cessioni di beni e servizi fra soggetti residenti in Italia. Anche il mondo delle imprese agricole si deve preparare a quella che si prefigura come una vera rivoluzione nell’intero sistema operativo e organizzativo.

Confagricoltura Piacenza, per offrire necessario supporto agli associati al fine di gestire questo cambiamento, ha programmato una serie di incontri sul territorio.

A spiegare e condividere come si potrà operare saranno Michela Salotti e Michela Filippi, funzionarie del Servizio Iva e del Servizio Fiscale, coadiuvate dalle addette incaricate negli uffici di Zona, grazie alla collaborazione delle quali si potranno già prendere i primi accordi per entrare nel vivo del lavoro e iniziare ad operare.

Nell’occasione saranno infatti illustrate le tipologie di servizi che Confagricoltura Piacenza metterà a disposizione e gli strumenti per la gestione dei passaggi operativi.

CALENDARIO DEGLI INCONTRI:

Fiorenzuola il 6 dicembre ore 9 sala convegni S. Giovanni

Monticelli-Castelvetro il 7 dicembre ore 9 Oratorio San Giuliano (Castelvetro)

Cortemaggiore il 7 dicembre ore 14,30 sala della Banca di Piacenza

Agazzano il 10 dicembre ore 9 al centro parrocchiale

Piacenza il 12 dicembre ore 9 sala Visconti sede

Castel San Giovanni il 13 dicembre ore 9 al Centro Culturale

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