SiCobas contro il decreto sicurezza “Attacco diretto al diritto di sciopero” foto

SiCobas Piacenza in presidio, davanti alla prefettura, per dire “no” al decreto Salvini sulla sicurezza.

Alla manifestazione, organizzata anche dal collettivo ControTendenza e dal gruppo femminista R-Esisto, hanno partecipato un centinaio di persone.

“Il decreto sicurezza è stato scritto da Salvini su esplicito mandato padronale – dice Carlo Pallavicini del SiCobas -, in quanto va ad intervenire sul blocco stradale, unico strumento efficace di lotta sindacale, in grado di far ottenere qualcosa ai lavoratori e contrastare il caporalato, come hanno dimostrato le battaglie che hanno visto protagonisti i facchini. Questo è un attacco diretto al diritto di sciopero”.

“La giornata di oggi offre anche l’occasione di manifestare contro una serie di attacchi contro il SiCobas, come quelli messi in atto da un’altra sigla sindacale, Usb”. Non una semplice “guerra tra bande”, ma una vera e propria strategia, dice Pallavicini “con una regia comune, con le altre forze repressive e con le forze padronali. Tutti questi attacchi ci preoccupano e puzzano di intrigo”.

Così come è controversa la vicenda del giovane egiziano arrestato nei giorni scorsi, secondo Pallavicini.

“Il ragazzo sostiene di essere stato fermato e portato in Questura perché aveva la bandiera dei SiCobas in macchina, se questo fosse confermato si tratterebbe di una gravissima prevaricazione di carattere politico”.

“Oltretutto il giovane è uscito dalla Questura con un referto medico e sostiene di essere stato picchiato da 6 agenti (versione completamente diversa è stata fornita dalla stessa Questura, ndr), dichiarazioni da prendere con le pinze, sicuramente, ma che rientrano nel disegno complessivo messo in atto contro il nostro sindacato” conclude Pallavicini.

SIAP: “PARADOSSALE IL TENTATIVO DI STRUMENTALIZZARE UN ARRESTO” – A queste ultime dichiarazioni di Pallavicini replica il segretario provinciale Siap (Sindacato Italiano Appartenenti Polizia) Sandro Chiaravalloti: “Vorrei ricordare che lo stesso egiziano qualcosa aveva in macchina, e si trattava di un quantitativo di marijuana tale da poter ipotizzare lo spaccio. E le foto apparse sui quotidiani lo dimostrano”.

“Vorrei anche ricordare che la magistratura ha confermato l’arresto per la violenza a pubblico ufficiale e che anche i colleghi sono stati refertati al pronto soccorso”.

“Questo tentativo di strumentalizzare e sindacalizzare un arresto per violenza a pubblico ufficiale, scaturito dopo che lo stesso egiziano, insieme ad un’altra persona, è stato trovato in possesso di sostanza stupefacente non legale per la legge italiana, è davvero paradossale” – afferma Chiaravalloti.

“Voglio ricordare che i poliziotti, negli anni settanta, quando c’erano gli scontri di piazza, rischiando l’arresto, lottavano per il riconoscimento della sindacalizzazione e certe argomentazioni le respingo al mittente. Questo continuo tentativo, a tratti ridicolo, di voler apparire vittime di sistemi fantascientifici da film di spie russe e americane ci fa davvero piacere, perché fa comprendere quanto non siano credibili certi racconti”.

“Il Siap il 14 dicembre si riunirà in una assemblea dove deciderà se manifestare attraverso un volantinaggio pacifico per chiedere che il decreto Salvini sia ben più incisivo e si metta mano al codice penale, affinchè determinate violenze contro chi, a rischio della propria incolumità, rappresenta lo stato contro il traffico di stupefacenti e al servizio della comunità in ogni stato di emergenza, non si trovi più conveniente farle”.

“In questo contesto – conclude -, voglio ricordare il mio primo intervento pubblico quando un uomo di origine marocchina, uscendo dalla questura, inscenò una violenza subìta, poi smascherata. Già da allora, nel 2002, avevo chiesto telecamere nei nostri uffici affinchè i simulatori da area di rigore da campionato scapoli-ammogliati fossero poco propensi a inventarsi fatti inesistenti”.