“A Piacenza serve un’identità collettiva per rilanciare il territorio”

La ripresa economica a Piacenza passa dall’individuazione dell’identità collettiva del territorio. E’ quanto sottolineato da Alessandro Profumo, banchiere e manager italiano, attuale amministratore delegato di Leonardo e ospite sabato 15 dicembre della tradizionale “Conversazione con…” prenatalizia di Confindustria Piacenza.

Al centro dell’incontro l’attuale situazione economica e temi cardine anche per la nostra città, a partire dai fattori su cui puntare per il superamento della crisi e il rilancio del territorio.

“Penso che il primo tema sia quello di cercare di capire quale identità collettiva si voglia avere – precisa Profumo ai giornalisti.  “Piacenza ha certamente dei punti di forza, come la logistica, dietro cui ci sono moltissima l’intelligenza e la capacità di costruire software complessi. Bisogna cercare di identificare dei filoni, questo ad esempio è uno, ma c’è anche tutta la parte legata al mondo agroalimentare, che è altrettanto importante, ci sono tradizioni storiche importanti, pensiamo a Bobbio. C’è moltissima materia quindi sulla quale lavorare; una volta identificata questa forte identità bisogna saperla comunicare e saper investire in un progetto territoriale coerente.”

Bruno Giglio, Alessandro Profumo, Alberto Rota

Risultati che implicano sinergia e lavoro di squadra tra i vari attori, non sempre semplice da costruire. “Consiglio agli imprenditori piacentini di utilizzare Confindustria come un punto di aggregazione che diventi un motore di pensiero;  un centro di raccolta di pensiero non solo del mondo imprenditoriale, ma anche di altri mondi, così da diventare un interlocutore con chi governa il territorio”.

Le domande della stampa si sono concentrate anche sugli attuali rapporti con l’Europa. “L’innalzamento dei tassi d’interesse tramite spread ha ovviamente un impatto importante negativo sul mondo imprenditoriale – commenta il banchiere – ; credo che quello che tutti noi dobbiamo fare sia capire come accelerare la crescita, e poi di fatto parliamo sempre di un rapporto per la crescita e gli imprenditori possono fare tanto per questo. Se migliorassero i rapporti anche l’Europa sarebbe meno severa.”

Sulla necessità di eventuali strumenti di supporto all’imprenditoria da parte dello Stato, la risposta dell’amministratore delegato di Leonardo è molto netta: “Più che chiedere aiuto penso che gli imprenditori debbano chiedersi cosa fare loro stessi per riuscire a crescere; il Governo deve creare un contesto che sia  favorevole, ma non dobbiamo sempre pensare in termini  di supporti finanziari, economici e così via, perché se no non facciamo il nostro mestiere”.

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